Ai Confini Tra Sardegna e Jazz 2013
Sant’Anna Arresi

queste righe che seguono sono una cassa di risonanza per un appello che mi sta a cuore. sono anche un sostegno, un aiuto e la speranza che i sogni non debbano cessare di essere sognati. chi frequenta questo blog potrebbe (me lo auguro) conoscere uno dei più prestigiosi festival di musica jazz presenti sul territorio italiano, e più precisamente in quella terra di Sardegna così lontana ed eppure così vicina a noi del continente.
Ai Confini Tra Sardegna e Jazz si svolge da quasi trent’anni in nel piccolo paese di Sant’Anna Arresi in provincia di Carbonia-Iglesias (nella regione storica del Sulcis Iglesiente) a cura dell’Associazione Culturale Punta Giara. in questi lunghi anni il festival ha ospitato coraggiosamente (ed orgogliosamente) i nomi di punta dell’avanguardia e dell’improvvisazione jazz italiani e soprattutto internazionali creando un’eccellenza culturale laddove le meraviglie di un territorio si coniugano con il coraggio della musica più immaginifica che si possa sognare. non elencherò i nomi di questi musicisti, ma basta pensarne anche solo uno e si può star certi che questo a Sant’Anna Arresi ha suonato.

ma quest’anno il sogno della rassegna rischia un brutto risveglio seguito dall’incubo di una forzata interruzione: i motivi sono esattamente quelli che si possono immaginare. quei tagli alla cultura che uccidono la residua intelligenza di un paese allo sfascio e falciano quelle realtà che nel tempo sono state capaci di costruire concreta cultura, immaginazione, avanguardia e bellezza. la rassegna è davvero a rischio e a poche settimane dal suo inizio l’Associazione Culturale Punta Giara prova a ricorrere all’aiuto del suo pubblico, degli appassionati e degli strenui difensori del senso logico delle cose (belle). una sottoscrizione con varie forme e modalità per tentare di salvare il salvabile, un grido di aiuto per evitare di affondare nella marea olezzante che sommerge il paese.
queste righe vogliono essere il sostegno a questo festival, al coraggio che sta animando le persone che lo curano e al buon senso di chi ha a cuore questa musica e quel territorio.
per non smettere di sognare…
(dal sito della rassegna)
“Il festival sembra costretto ad interrompere la sua storia trentennale e rinunciare a quella che sembrava una scommessa impossibile, ovvero riuscire a portare nel piccolo paese di Sant’Anna Arresi il meglio della musica jazz di tutto il mondo. Per trenta lunghi anni ci siamo riusciti e nonostante tutte le difficoltà incontrate nel percorso siamo stati capaci, almeno per la durata del festival, di sovvertire equilibri prestabiliti e di mischiare le carte in tavola, tanto da trasformare una piccolissima realtà di provincia in un centro di cultura internazionale.
Abbiamo raggiunto un apice o, come si dice oggi, l’eccellenza. Non abbiamo mai pensato che fosse un vuoto trofeo da esibire nel salotto buono di casa, ma un limite ogni volta da superare per far sentire al mondo intero la voce potente di chi ha la necessità di esistere e di trasmettere un’idea di libertà.
Queste sono cose che solo nei sogni possono accadere e noi, infatti, parliamo di sogno perché chi conosce il nostro festival sa con quanta cura e dedizione, al limite del reale ogni anno, si prepari uno dei programmi più interessantiliberi ed innovativi di tutto il mondo.
Oggi il sogno sembra essere svanito, ma i sogni non sono altro che materia prodotta dai sognatori. Per questo noi crediamo e vogliamo che il sogno continui e riteniamo in questo di non essere soli, visti tutti gli attestati di stima che ci sono pervenuti in questi giorni.
Ringraziamo sentitamente e preghiamo, chi fosse interessato a far continuare la nostra storia, di parlare di noi e di far conoscere il problema a qualunque persona in qualunque luogo della terra. Ogni singola parola ed ogni singola azione spesa per il festival Ai Confini Tra Sardegna e Jazz può produrre effetti straordinari e può aiutarci a resistere.”

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9 risposte a Ai Confini Tra Sardegna e Jazz 2013
Sant’Anna Arresi

  1. s.c. scrive:

    Bella pagina Caro Borguez,
    informo che l’ultimo aggiornamento in merito postato sul profilo facebook della manifestazione
    https://www.facebook.com/notes/santanna-arresi-jazz-festival/xxviii-edition-ai-confini-tra-sardegna-e-jazz-press-release-n-5/10151845453757013
    sottolinea che, miracolosamente, alla fin-fine il Festival, almeno quest’anno, si terrà..
    Aiò!

    • borguez scrive:

      non frequento facebook ma per una volta, da lì, sono buone nuove che giungono.
      e meno male.
      era giusto scrivere queste righe e ancor più giusto che questo festival continui a sognare.
      a presto

  2. Alessandro scrive:

    Ero a Sant’Anna Arresi due anni fa per vedere l’Exploding Star Orchestra. Un concerto fantastico. Farò il possibile per evitare che il più bel festival d’Italia chiuda.

  3. murcog scrive:

    ciao e bravo per la segnalazione
    è uno dei festival per eccellenza…uno dei pochi veramente seri, organizzato da gente seria
    anche quest’anno sarò là e sinceramente non vedo l’ora.

    • borguez scrive:

      sono lieto per te. per la tua presenza al festival.
      io (purtroppo) non potrò esserci, ma sappi che se vuoi essere investito del compito di essere il nostro uomo a Sant’Anna Arresi e riportarci notizie ed informazioni, sei il benvenuto.
      a presto

  4. s.c. scrive:

    Amato Borguèz, Ella m’invitò a riportare e io, indecorosamente, riporto. Davvero una squisita serata quella proemiale della XXVIII edizione di Sant’Anna Arresi Jazz: dapprima i giovani(ssimi) Londinesi United Vibrations hanno, forse inaspettamente, galvanizzato assai i non tantissimi, 3/400 astanti (la crisi devastante del territorio nel quale il miracolato festival prende forma sancisce un ulteriore, triste, ergo febbricitante termometro à commisurarla), con un set oltremodo brillante, multigrado et ricco di suggestioni: in questo senso, a conferma della mia (insignificante) parola, mi permetterei di suggerire lo scarichio gratuito, dal loro bandcamp, dell’EP contenente quattro tracc(i)e novelle di recentissima pubblicatio. E poi venne il tempo sulle consunte assi dell’Antonio Giuseppe e la (paurosa!) Spasm Band: tripudio sotto & sopra il palco! Le umane spoglie di James Brown, per una volta, possono perseverare nel riposare in pace conscie che là fuori esiste ancora qualcuno in grado di onorarne degnamente, fatti i debiti distinguo del caso, fasti & gesta. Non sfascierei oltre. P.S. E sabato “mi toccano” i pazzoidi Talibam!

    • borguez scrive:

      tu non sai quanto mi è gradito questo rapporto verbale (non è peccato) dalla terra del Sulcis. sensazioni e parole da leggere, condividere ed immaginare: e suggestioni sonore a cui dare concretezza.
      te ne sono molto grato.
      tu sai che questo spazio è qui per questo.
      riempilo a tuo piacimento.
      buon proseguimento
      a presto

  5. Pingback: Ai Confini Tra Sardegna e Jazz 2013 una cronaca di s.c. | borguez

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