Alsarah & The Nubatones
Silt

fra le innumerevoli nefandezze accadute al mondo, non tutti, credo, siano al corrente dell’evacuazione forzata della bassa Nubia avvenuta sul finire dei ’60 per far posto alla grande diga di Assuan sul Nilo. l’allagamento di quei territori sudanesi ad opera della monumentale opera egiziana costrinse le popolazioni del luogo a migrare altrove e a quella terra di scomparire. è a questa porzione di Sudan scomparsa che si rivolgono una serie di “canzoni del ritorno” della tradizione nubiana: invocazioni cariche di nostalgia per un luogo scomparso e destinato a sopravvivere nella memoria di un popolo evacuato.
Alsarah è una cantante sudanese che dopo aver girato il mondo al seguito della sua famiglia sballottata per il globo dai conflitti della propria nazione, risiede oggi a New York. era già stata ascoltata nel progetto firmato Soundway assieme al dj francese Débruit (il disco si chiamava Aljawal) in una rilettura del moderno pop sudanese visto da uno studio parigino.
ma Alsarah stavolta ha preso per mano il suo gruppo (The Nubatones) con il quale da qualche anno sta mettendo a punto questo personale East African Retro Pop per tornare a quel bagaglio di canzoni dell’esilio che appartenne alla sua famiglia e alle sue genti.

SiltSilt (Wonderwheel Recordings, 2014) è questo piccolo scrigno di memoria nostalgica riletto con eleganza e dignità in questo presente lontano dai fatti evocati. da quella tradizione Alsarah ha reinterpretato alcuni brani (Habibi Taal) affiancandoli ad alcuni di nuova composizione con la preziosa collaborazione dei suoi Nubatones: Rami Al Aasser alle percussoni, Mawuena Kodjovi al basso e il maestro di oud Luthier Haig Manoukian (purtroppo scomparso nell’aprile scorso). prodotto dalla stessa cantante con la scala pentatonica come orizzonte, la sapiente modernizzazione delle sonorità sudanesi e l’onestà di un lavoro che non stringe per forza l’occhio al mercato “terzomondista“.
Soukura è il singolo (efficace) che sfocia inevitabilmente in un video divulgativo.

si respira bastante onestà e freschezza per gustarsi questo East African retro pop senza dimenticare la storia che racconta e un luogo (scomparso) lontano 6.000 chilometri da dove sto scrivendo ora.
buon ascolto

Questa voce è stata pubblicata in 2014. Contrassegna il permalink.

3 risposte a Alsarah & The Nubatones
Silt

  1. SigurRos82 scrive:

    Avevo ascoltato il disco con Débruit, niente male.
    Altra voce femminile proveniente dal continente africano, ma più a ovest di Alsarah 😉 : Noura Mint Seymali:
    http://label.glitterhouse.com/upcoming.php?show=195

  2. borguez scrive:

    anche questo nome era annotato nel taccuino e non sei la prima persona fidata che mi suggerisce questo nome.
    provvedo…

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