Bill Callahan Rough Travel For A Rare Thing

non mi dilungherò molto. primo perché vado di fretta e secondo perché poco è ciò che ho da dire.
un pensiero si è palesato fortemente mentre ascoltavo questo disco: sono assai lieto di vivere lo stesso tempo di Bill Callahan, felice di seguirlo e vederlo crescere e mutare; cambiare ragione sociale e voce, stile e approccio. credo sia una questione generazionale (per quanto non ami questo termine): qualcuno lo ha potuto fare con Dylan o con Cohen, e in qualche modo anche noi giunti dopo, e altri avranno ciò che meritano. questo tempo è il tempo dei Bill Callahan e dei Bonnie ‘Prince’ Billy (per il quale non trovo più aggettivi per descrivere l’ulteriore meraviglia).
spesso mi rammarico e mi scervello pensando a cosa avrebbe scritto Fabrizio De André proseguendo la sua carriera. mi arrendo a non saperlo e ne sono lieto, ma avrei seguito indefessamente la sua traiettoria e la sua voce che si complicava di profondità. è anche per questo che mi tengo stretti questi artisti che mi si sono appiccicati addosso e li seguirò felice di condividerne il tempo.

Rough Travel For A Rare Thing (Drag City, 2010) è il primo live ufficiale per Bill Callahan fotografato nella mutazione in corso fra l’entità Smog è la nuova denominazione anagrafica. era il 2007 ed era il tempo che intercorreva fra A River Ain’t Too Much to Love e Woke on a Whaleheart: da quei due dischi, con l’aggiunta di alcuni ‘classici’ provengono le canzoni. fotografia chiara e limpida della maturità artistica e della capacità conscia di scrivere ed interpretare le proprie canzoni (io lo chiamo adult songwriting). quel live, per asciuttezza ed equilibrio è quello che avrei voluto vedere una sera di qualche tempo addietro ma che si manifestò in altre forme e dimensioni. ne scrissi qui.
ed oggi sono sorpreso di poterlo inaspettatamente ascoltare così come avrei voluto. qui mi fermo, come promesso. nei commenti il disco.

Questa voce è stata pubblicata in 2010. Contrassegna il permalink.

0 risposte a Bill Callahan Rough Travel For A Rare Thing

  1. birdantony scrive:

    se non fossi ateo ringrazierei dio per averci dato i bill (entrambi)!

  2. borguez scrive:

    mugolìi di gioia ed esternazioni di soddisfazione: cos’altro?
    il disco del principino è da lasciare senza fiato!
    magari un giorno ci spiega come fa, magari.

  3. SigurRos82 scrive:

    Non ce lo spiegherà mai, temo 😉

    Intanto vi informo che è leakata Erykah Badu……..

    🙂

  4. Pingback: Bill Callahan – Rough Travel For A Rare Thing « Guida Ragionevole

  5. Stu scrive:

    Bill è il mio idolo assoluto,ma da sempre sono CONTRO i dischi live.Quindi ne farò a meno.

    • borguez scrive:

      interessante posizione: ti sarei davvero grato se tu ne esplicitassi i motivi.
      anch’io ho una strana allergia sottocutanea per operazioni dubbie registrate live, ma non arrivo al completo aut aut!
      lieto della risposta che vorrai darmi.
      a presto

  6. hanz scrive:

    Ho visto dal vivo Bill Callahan qui a Barcellona poche settimane fa al mitico Apolo, devo dire che non avevo mai ascoltato molto della sua discografia nonostante sapessi che ne sarebbe valsa la pena. Non so dirti perchè, diciamo che mi ha sempre “intimorito” un po’. Il concerto è stato magnifico, molto intenso, solo lui con la sua chitarra e una batteria. Mi ha fatto davvero venire voglia di approfondire il discorso.

    • borguez scrive:

      piacevole invidia la mia!
      il personaggio è di quelli burberi e orsi che potrebbero effettivamente intimorire, ma credo che porti una corazza per difendere quell’intimità e quella sensibilità che traspare dalle sue canzoni.
      il consiglio, inevitabile, è di approfondire senza timore, svariando fra Smog e titoli al solo suo nome.
      il ragazzo in questione è responsabile di un paio di quei dischi che hanno segnato i primi dieci anni di questo mio nuovo secolo.
      se vorrai suggerimenti sai dove travarmi.
      buon fine settimana a te!
      a presto

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