Bill Frisell Sign of Life: Music for 858 Quartet

da queste parti si vuole molto bene a Bill Frisell, al suo lavoro, alla sua musica ed al suo modo elegante e discreto di aggirarsi per il mondo (musicale e non). e così, neppure il tempo di rammaricarsi un poco per il recente Lágrimas Mexicanas in compagnia di Vinicius Cantuária (so di non essere in maggioranza ma esprimo comunque il mio parere) che ecco giungere inatteso uno di quei progetti che mi fanno riconoscere ed apprezzare immediatamente l’anima peculiare del chitarrista di Baltimora.

Sign of Life (Savoy, 2011) segue di cinque anni il debutto di questa formazione con il lavoro Richter 858 commissionato per accompagnare una lussuosa edizione delle opere del pittore Gerhard Richter. di quel progetto iniziale resta solamente il numero a contraddistinguere il quartetto, e i componenti dello stesso che si sono stretti ancora una volta a seguire ed accompagnare le composizioni di Bill Frisell. Jenny Scheinman al violino, Eyvind Kang alla viola e Hank Roberts al violoncello rappresentano la parte classica di un classico quartetto reso al fine spurio dalla presenza della elettrica (gentile) di Frisell.

le composizioni sono nate nel volontario isolamento di Frisell nel paesaggio boschivo del Vermont. un lungo mese di sospensione dell’attività frenetica (e itenerante) di un musicista richiesto e bramato in ogni angolo del pianeta. un lungo e salutare esercizio di concentrazione sulla scrittura ha partorito un canzoniere di finissima fattura americana: il corsivo è necessario per cercare di definire meglio il focus di queste meditazioni attorno al suono di questo continente.
Frisell ha portato le classiche ballate intonate sul front porch all’interno delle stanze della magione in una visione “da camera” della grande tradizione folclorica americana: non sarà difficile scorgere effluvi bluesy, accenni bluegrass ed evocazioni alla grande tradizione Tin Pan Alley. e questa volta il patto segreto sembra fatto con la scuola minimalista (Philip Glass, Steve Reich o Terry Riley) piuttosto che con Satanasso in persona.

un disco organico, nel senso materico del termine. agreste, rurale, pastorale eppur così soave nell’evocare quella classicità che (più di) un secolo di musica afroamericana mescolata alla tradizione bianca avranno oramai diritto di pretendere.
Bill Frisell educatamente, e senza fare troppo clamore, ha deciso di dedicare all’anima di questa nazione questo poema, così come avrebbe fatto Walt Whitman se al posto della stilografica avesse avuto una chitarra.

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9 risposte a Bill Frisell Sign of Life: Music for 858 Quartet

  1. SigurRos82 scrive:

    Anche dalle mie parti si vuole molto bene a Bill, che coincidenza 😉 🙂

    Indi per cui, un progetto sul genere di suoi lavori come ‘Nashville’, ‘Ghost Town’, ‘The Willies’, americana-friselliana? Da leccarsi le orecchie allora 😛

    • borguez scrive:

      diciamo che siamo su quelle traiettorie ma con una visione cameristica che impreziosisce il tutto.
      piace, a me piace.

  2. ReeBee scrive:

    Hey amanti di Frisell e dintorni interessa una accoppiata d’eccezione live per giunta…
    Bill Frisell & Djelymady Tounkara?

  3. ReeBee scrive:

    fine delle spine ed ecco il rospo
    in realtà trattasi di concerto che ha visto solo le luci di Youtube e infatti lì lo trovi e da lì l’ho scaric. e da lì si può vedere.
    nel link che segue mp3 320k. all’interno le note e cover.
    http://www.megaupload.com/?d=3GXC0711
    ma a sto punto chiedo ai cultori di passaggio di Frisell visto che io lo conosco poco e iniziare a navigare nelle acque della sua produzione mi sembra cosa ardua….
    chiedo quale è il suo miglior disco, il più struggente, il più melanconico…inzomm il top!

    un abbraccio
    M

    • borguez scrive:

      non ti nascondo che per un poco ho sperato in un succulento live da vedersi in terra italiota!
      ci acconteteremo del TuTubo. me ne approprio per gustarlo nei prossimi giorni.
      per quanto riguarda un Frisell al top mi prendo il tempo di pensarci un poco sopra: il mare magnum è vasto e la navigazione da meditare.
      anche se questo qui sopra continua ad allietare attimi di ozio cosciente.
      a presto

      • ReeBee scrive:

        UA l’ozio cosciente è una disciplina che dovrebbero insegnare dalle elementari….
        Occhio Borg mentre rifletti sul Top Frisell pare ci siano gli Afrika Bambataa a Rimini a gratis!

        un abbraccio forte
        M

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