Caetano Veloso live@Alcatraz

ritornare a vedere un live di Caetano Veloso continua ad essere per me fonte di diverse e profonde emozioni! di quelle che non ti si staccano di dosso, quelle che divengono materia onirica (è successo per davvero!) e si fanno persistenti ed insistono a tormentare i sensi. chi conosce la carriera e l’arte del bahiano sa di cosa sto parlando!

veloso1.jpg

27 settembre, l’Alcatraz di Milano è pronto ad accogliere un artista che da molto tempo disertava locali “rock” preferendo teatri e auditorium. ma il tour dell’ultimo disco è decisamente impostato all’elettricità, alla formazione classica dell’immaginario r’n’r: due chitarre, basso e batteria! sul palco gli stessi musicisti che hanno contribuito alla realizzazione del disco: Pedro Sa chitarra elettrica e basso, Ricardo Dias Gomes basso e Fender Rhodes e Marcelo Callado alla batteria. tre ragazzini che assieme superano di poco i 65 anni appena compiuti di un Caetano che appare in una forma straordinaria. la stessa sobria semplicità, la misura e l’amore per la propria arte. quell’approccio umile e nello stesso tempo pervaso da una professionalità che spaventa. la scaletta evidentemente rodatissima per un tour che tocca quattro continenti, per serate che si susseguono a partire dalla fine dell’anno scorso. eppure l’incanto rimane immutato, il suono “nuovo” immediatamente domato e fatto proprio da quella voce che oramai incanta per potenza e finezza. neppure il tempo di accoglierlo, di scambiare un reciproco saluto con il pubblico che parte senza soluzione di continuità la sequenza dei brani. il sito ufficiale è opportunamente aggiornato per chi volesse ascoltare alcuni samples…

[youtube=http://it.youtube.com/watch?v=YyaGVaRpfLY&mode=related&search=]

lo sconfinato canzoniere di una carriera quarantennale potrebbe prevedere ogni cosa, e ciascuno in cuor suo credo abbia sperato di poter ascoltare la propria canzone. Caetano ha invece spaziato fra l’intera scaletta dell’ultimo disco, cover (specialità tutta brasileira) e omaggi doverosi a Michelangelo Antonioni, fino a giungere inaspettatamente ad uno dei miei dischi preferiti…

Transa è il disco dell’esilio e dell’amarezza, del soggiorno londinese e della smisurata riconoscenza al quartetto di Liverpool. da quel disco Caetano ha eseguito You don’t know me e Nine out of ten, e infine, tanto per confermarmi definitivamente l’inesistenza delle coincidenzeLondon, London!

e poi, come se non bastasse, l’esecuzione di Fora da Ordem da quel capolavoro perfetto che è Circuladô, perchè non era sufficiente “ferire” ma si voleva pure infierire. alla fine gli inevitabili bis acclamati e richiesti a gran voce da un pubblico un poco afflitto da nostalgia della propria terra, e dunque il Leãozinho e Sampa, fino a Desde que o Samba é Samba

[youtube=http://it.youtube.com/watch?v=qmR5S5L7xug]

Caetano Veloso è in costante mutamento, ogni suo progetto apparentemente non segue il filo logico del precedente, eppure ne persevera la cifra e l’inevitabile riconoscibilità. credo che sia l’unica e indispensabile caratteristica per chi, come lui, dopo più di 35 dischi e appunto quarant’anni di carriera, si voglia ancora chiamare artista. sono lontane qui le reunion e quei baracconi per vecchi dinosauri, le operazioni di revival e le riproposizioni integrali di album che ebbero successo e che oggi vengono infangati indecorosamente. credo vinca la curiosità, la voglia di rischiare ancora un poco e l’infinità professionalità… credo vinca ancora il caetanar, quel neologismo che sta per erranza e mutamento (o grande poder transformador), essenza e leggerezza sopra la fragilità delle nostre esistenze!

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31 risposte a Caetano Veloso live@Alcatraz

  1. maud scrive:

    come ti dissi un paio di giorni or sono, invidia!!!!!

  2. borguez scrive:

    …neppure troppo velatamente ti suggerisco quel Transa di cui parlo!
    qualche negozio di usato, nel reparto dei low price, ovunque tu lo possa trovare, quel disco non ha ancora finito di stupire…secondo me!

  3. diego scrive:

    La sorella di chi sai tu mi ha appena fatto qualche interessante CD:

    – Elis & Tom
    – Herbie Mann & Joao Gilberto
    – Joao Gilberto & Caetano Veloso, Live in Buenos Aires (doppio cd)
    – una compilation di Samba con Cico Buarque, Gal Costa, Rita Ribeiro, Caetano Veloso etc etc

    Da dove comincio?!?

    Sempre la stessa sorella di cui sopra mi esponeva alcune provocanti considerazioni:
    “trovo Caetano bravissimo ma estremamente teatrale […] la dolcezza di Chico lui non ce l’ha manco in sonno […] c’è chi deve fare e c’è chi fa. Chico fa, Caetano deve fare. […] sono assolutamente diversi. infatti di solito o ami Chico o ami Caetano. pur tenendo presente che entrambi sono dei grandi e che la loro musica è meritevole sempre e comunque. Caetano ha divagato molto, sperimentato. Se senti il suo ultimo album è talmente assurdo che se non lo avesse fatto lui diresti che fa schifo. […] Chico è rimasto nella tradizione sambista. […] Ma non credo si debbano giudicare per come hanno passato i margini
    […] è una scelta tra maniere più che contenuti, credo […] credo che a Chico non sia mai interessato essere ricordato come star, Caetano se potesse si farebbe un monumento in giardino…”

    Ambasciator (ignorante) non porta pena! Urge una cena, un confronto.

  4. hrudi v. bakshi scrive:

    ..secondo me diego ha battuto tutti sul tempo, nazionale compresa……….e ha vinto in ordine le medaglie d’oro di fioretto, spada, e se c’è ancora ma ho dei dubbi sciabola!

    ….e con l’ultima probabilmente ha decollato borguez!

  5. borguez scrive:

    un Hrudi oscuro e misterioso…
    mi sono forse perso qualche discorso?
    decollato?
    epperchèmmai?

  6. borguez scrive:

    tentiamo di rispondere a Diego (chiedendo silenziosamente anche il supporto di Desertéur che so, non tarderà a giungere…)!
    rispondiamo a rovescio: la cena quando vuoi, è sempre gradita e potrebbe anche essere occasioni di altri ringraziamenti! anche prima che tu risalga al contrario l’onda migratoria!
    la sorella di chi so ha opinioni rispettabilissime e condivisibili, ma io davvero non ho mai escluso l’uno per l’altro. qui non ci sono diatribe o faide, niente scarafaggi contro stones!
    conosco molto meglio Caetano e adoro Chico, nella mia piccola cosmogonia portatile le due stelle non si offuscano, ma l’una illumina a vicenda l’altra!
    prova ne sia questo disco che troppe volte non ascolto perchè non sempre sia ha voglia di commuoversi! lo ascoltavo a ripetizione mentre la mia vita scintillava di gioia: gli amici di fianco, l’amore di fronte e il sogno ancora intatto… non è sempre facile ritornare a quei giorni!

    e così rispondo anche alla tua prima domanda: comincia da dove vuoi, da qualsiasi di quei 5 dischi, li trovo tutti imprescindibili, ma a loro aggiungi Chico & Caetano Juntos Ao Vivo… secondo me la sorella di chi so lo possiede di certo!

    io ne ho due copie…non mi chiedere perchè!

  7. diego scrive:

    Molto bene, molto bene.

    Per la cena temo sia impossibile in tempi brevi visto che partirò tra tre giorni, ma sarò di ritorno qualche giorno prima di quell’immonda festa chiamata Halloween!

    Le ondate migratorie a volte cambiano verso e l’Albania, dagli addetti ai lavori del settore turistico, viene già chiamata “la nuova Croazia”. Vi racconterò dal Pulpito le meraviglie di Valona! (sempre che ve ne siano…)

  8. hrudi v. bakshi scrive:

    …”Caetano se potesse si farebbe un monumento in giardino…”
    era un riferimento alle considerazioni della “sorella” e a questa frase in particolare!
    che non mi pare un (gran) complimento, apprezzabile da un amante di caetano veloso come te!
    …ma forse non ho capito bene il tono dei commenti, potrebbe essere incomprensione, ma anche solo stanchezza.

  9. borguez scrive:

    …o la vecchiaia!

  10. borguez scrive:

    a parte gli scherzi…rileggendo alla fine ero giunto pur’io alla sottile “crudezza” di quel commento! ma anche il disamore ha le sue regole, piuttosto pensavo “ma quante cose da dire su Caetano!”

    Cena dunque rimandata e ulteriormente attesa viste le specialità albanesi (?) che porterai come un Re Magio!
    Sicuro di trovare connessioni in quel di Valona?
    …in ogni caso approfitto di questo mio spazio che mi autoconcedo per ringraziare le “sorelle”, e in particolar modo loro padre, per il dono fattomi! una lettura divertente, parole sentite e scritte da un uomo che ama la propria terra…magari poi ne parlerò più diffusamente!

  11. alice scrive:

    La sorella di chi sapete voi chiede Permesso. In verità un pò come si fa già sul confine della porta la sorella di chi sapete voi chiede permesso mentre già sta entrando.
    Anche se ho come la buffa sensazione che io sia stata un poco “invitata” a questo banchetto brasiliano…
    Caetano o Chico.
    Chico con l’acca Diego. Perdono, ma non mi faccio certo scappare l’occasione per avanzare di un punto…
    Chico o Caetano.
    Mio dio, entrambi. Entrambi. Di certo. Per milioni di svariate ragioni che sono inspiegabili alle volte. Non avrei potuto guidare per 1700 chilometri in Provenza se non avessi ascoltato a oltranza Cajuina di Caetano. Ma non mi sarei mai innamorata davvero di questa musica se non avessi avuto la fortuna di ascoltare Chico ao vivo em Lisboa un anno fa. Un monumento in giardino non è affare che mi riguardi se si tratta di musica. Però però però. Però mi permetto (e sono ancora sul confine e già sto entrando) di dire che il peso specifico di entrambi è differente. Per chi avesse letto Lezioni Americane di Calvino potrei affermare che Chico sta nella squadra della Leggerezza. E per questo lo preferisco. Una leggerezza che prescinde da testi, sperimentazioni o non, evoluzione o meno. Una dolcezza.
    Potrei continuare con metafore e spiegazioni, ma ho già lasciato scuocere le letterine nel brodo per venti minuti… letterine di pasta di semola che oltretutto arrivano da Rio.
    Allora esco. L’invito a cena arriverà. Anzi è già qui. Il quando arriverà.

  12. alice scrive:

    In coda, mentre già stavo sbattendfo il cancello per ritrovarmi in strada sboffonchio che Caetano e Chico Juntos non ce li ho proprio… se non sappiamo che farcene di quel doppio cd… anche in prestito… va bene.

  13. zazie scrive:

    Le letterine in brodo stasera? E perchè non mi hai invitata a cena? Ho dovuto mangiare una strana brodaglia di miso, il solito cibo macrobiotico un pò triste..
    Scusate l’intromissione, era solo per stemperare la tensione sulla diatriba musicale.
    Una curiosità, in quale film di Almodovar c’è Caetano che canta un brano con la chitarra? Forse “Parla con lei” o è un altro? Ho un vuoto mentale in questo momento.

  14. alice scrive:

    http://www.youtube.com/watch?v=a9kRUY4WLFI

    bingo sorella della sorella di chi sanno loro!

  15. hrudi v. bakshi scrive:

    “”Per chi avesse letto Lezioni Americane di Calvino potrei affermare che Chico sta nella squadra della Leggerezza. E per questo lo preferisco. Una leggerezza che prescinde da testi, sperimentazioni o non, evoluzione o meno. Una dolcezza.””

    …queste tre righe mi piacciono talmente, che icuriosito, e vista la mia ignoranza vado a comprarmi calvino!

  16. borguez scrive:

    diatriba no c’è! almeno non mi pare…
    le Lezioni Americane impolverate nella libreria e la doppia copia di Caetano e Chico Juntos Ao Vivo pure!
    un doveroso benvenuto ad Alice tanto evocata e che alla fine non poteva esimersi!

    esco di casa per un momento di cinema ludico e il blog è felicemente invaso di tanta grazia! sono felice di avere lettori così acuti e persone indubbiamente belle!
    credo che quell’evocata cena si farà (spero non a letterine in brodo!), credo che si stia parlando la stessa lingua con accenti differenti, credo che Alice abbia chiarito il dubbio di Zazie, credo che Cajuina sia una delizia!
    ore 2:33 credo sia meglio abbandonarsi a Morfeo…

  17. diego scrive:

    “Hei Chico se anche te sei come me bella li’, noi siamo soci nel THC”

    per chi non avesse mai letto Calvino, o ascoltato Sangue Misto.

  18. déserteur scrive:

    Cavoli! Per un attimo credevo di essere tornato ai tempi dei festival della Records in Brasile alla fine degli anni 60: pubblico diviso tra Chico, Caetano, Bartali e Coppi. Ambiente do festival, tropicalismo che faceva capolino e platea indignata per queste nuove sonorità elettriche così anticonformiste e provocatorie rispetto ai canoni classici della MPB; volavano fischi e schiaffoni.
    Ho avuto le fortuna di conoscere Chico a Parigi, e convengo con chi sostiene che sia davvero un anti-star: una sera seduto al tavolo di un ristorante in occasione della vittoria del mondiale di calcio nel 2002 si mise a intonare “Genova per noi” a locale ormai vuoto, con quella faccia un po’ così, tanto per citare un aneddoto….. Caetano è senza dubbio più divo, anche se non l’ho mai conosciuto, ma lo spessore artistico non si mette in discussione, e arrivare ad affermare che se non fosse stato partorito da lui “Cê” farebbe schifo, lo ritengo quanto meno opinabile. Del resto la storia è piena di gente che si è fatta statue in giardino, e non per questo mi sento di condannarli: http://www.gainsbourg.org/vrsn3/img/headers/disco_76.gif
    Poi Borguez (e qualcun altro prima di lui) ha tirato in ballo un neologismo indispensabile: CAETANAR, credo che chiunque intenda avvicinarsi al suo lavoro debba tenerlo in grande considerazione. Scusate il prolissar, Io comunque tengo Coppi.

  19. alice scrive:

    non è del “divismo” che parlavo
    ma di leggerezza
    che può anche avere il peso specifico di un transatlantico
    ma che è una ricerca che io condivido più di ogni altra

    d’accordo la chitarra elettrica
    e i grandi arrangiamenti
    ma in un album – Cê – in cui Caetano chiede duemila volte alla proprio (ex) donna
    se è venuta
    venuta nel senso a cui tutti maliziosamente pensiamo
    io rimango un pò basita
    senza togliere nulla al genio
    ma un pò basita rimango
    e se lo scopo è stupefarre, meravigliare, sorprendere

    allora io
    io
    scelgo altro

    tutto
    semplicemente
    qui

  20. alice scrive:

    se apriamo la parentesi Gainsbourg non ne usciamo più

  21. borguez scrive:

    da Gainsbourg non se ne esce…e su questo almeno siamo d’accordo!
    (magari approfondiamo il discorso davanti alle letterine in brodo)

    l’assicurarsi che la propria partner (o il proprio partner) si siano effettivamente recati nel stesso luogo in cui siamo (leggisi: essere “venuti”!) non è effettivamente cifra stilistica onorevole, ma se il mio portoghese (scarso) mi assiste, credo che Alice si stia riferendo alla canzone Homem (cliccare sopra il titolo per leggere il testo) dove mi pare si manifesti l’invidia per l’universo femminle e in particolar modo per la faccenda degli orgasmi multipli!

    déserteur è giunto puntuale, basta evocarlo e so di poter contare sulla sua autorevolezza!
    Alice ha le sue sacrosante ragioni, ma credo non ci si possa davvero lamentare della qualità degli opposti al nosttro contendere…siamo ai massimi livelli, e lo sappiamo, e là fuori è pieno di *erda pura!

    con l’anno nuovo dovrebbe pure giungere in concerto nel belpaese l’inventore del Ludopèdio e stai certa Alice che non me lo farò scappare, tanto per farti capire come per me, di fronte alla meraviglia, non ci siano distinzioni…anzi prendilo come un invito!
    tutti insieme a vedere Chico!

  22. alice scrive:

    Se veramente Chico arrivasse anche qua…
    anche se vederlo a Lisbona al Coliseu è stata una festa incredibile…

    eppure non ho ancora sentito indiscezioni sulla sua venuta

    e se mi rimettessi a lavorare?

  23. alice scrive:

    una precisazione per borguez
    per tutti
    il pezzo di cui parlo è “porque?”
    (in tastiera mi mancano l’accenti giusti… perdono)

    estou me a vir
    sto per venire
    e tu come é que te tiens por dentro?
    e tu perché ti trattieni? (te ne stai dentro)
    porque nao te vens também?
    perché non vieni anche tu?

    ripetuto ripetuto ripetuto

    caetano è stato mollato prima di pensare questo album
    e si sente
    un pò troppo

  24. borguez scrive:

    chiedo umilmente venia…
    effettivamente non un grandissimo testo!
    l’avevo sempre letto in chiave metafisica, ma credo che dovrò omettere il meta e tenermi la parte carnale… (sic!)

    per quanto riguarda Chico: da qualche parte avevo letto la notizia, appena la ritrovo la rendo pubblica!

    per quanto riguarda Chico e Caetano Juntos ao Vivo: una di quelle due copie viaggia da tempo in automobile con me… appeno incrocio tuoi familiari la presterò volentieri!

    Caetano mollato da una 35enne… porca miseria, non si trattano così gli anziani!

    buon pomeriggio, buon lavoro!

  25. déserteur scrive:

    Penso che tra “Homem” e “Porquê?” esista una sequenza logica nel contesto dell’album, poetica a parte, e forse anche nel tirare in mezzo Gainsbourg; anzi adesso ne tiro in mezzo anche un altro che è nostrano nonostante l’accento possa ingannare:
    “Les cochons, ils ne vieillissent pas,
    ils deviennent des saucissons (quelle tendresse!)
    mais les hommes, tant quils vieillissent,
    ils deviennent des cochons…”
    Lascio alle letterine in brodo il compito di approfondire l’aspetto masculo-senile della faccenda, fatemi sapere!

  26. alice scrive:

    Paolo Conte…
    hai detto niente…

    all’esame di maturità mi hanno domandato di costruire un parallelismo tra Montale e Leopardi in rapporto al colore giallo

    Gainsbourg Conte Caetano
    mi sembrano tre pesi specifici così differenti
    potrei trovare un lien
    ma vorrei tornare al semplice
    Mi piace Non mi piace

    ora lavoro davvero
    saluto a tutti

  27. borguez scrive:

    Magari quell’esame di maturità non lo passavo…ma io avrei detto la ginestra!

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