Carinhoso

è che io Carinhoso me la sono sempre immaginata così, con un coro muto, popolare, come un momento intimo vissuto da una moltitudine, nell’istante stesso in cui ci si accorge di appartenere ad altri oltre che a sè stessi…sempre che la musica sia da immaginare!

Pixinguinha la compose fra il 1916 e 1917 e solo più tardi João de Barro aggiunse il celebre testo. la fama popolare giunse nell’istante in cui Orlando Silva (il grande Orlando Silva, dimenticavo) la cantò alla radio brasiliana: era il 1937. poi definitivamente e per sempre nel cuore dei brasiliani quando fu sigla negli anni ’70 della telenovela omonima di TV Globo. YouTube inaspettatamente mi corre in soccorso e mi regala un’inattesa versione del suo compositore…

[youtube=http://it.youtube.com/watch?v=HyU1wEkyf28]

avrei di certo voluto fosse eseguita da Caetano Veloso in quello straordinario omaggio alla musica latino americana che fu Fine Estampa, ma mi dovetti accontentare invece di una versione di Làbios Que Bejei interpretata nella versione live di quel disco. da quella versione procedetti a ritroso verso un disco con le incisioni riedite (1959) dei grandi successi di Orlando Silva. inevitabilmente il titolo era proprio Carinhoso.

poi sono arrivate altre meravigliose versioni ad ulteriore conferma del fascino e dell’incanto di quella melodia. si può scegliere quella di Joao Gilberto o delle regina delle regine, Elis. oppure restare affacciati sopra un ipotetico ponte fra tradizione e modernità e ascoltare l’interpretazione di Marisa Monte e Paulinho Da Viola.

ma poi un giorno mi giunge un gradito omaggio da un amico. déserteur, che mi conosce più di quanto io sospetti, mi regala il film Brasileirinho di Mika Kaurismäki (fratello del più celebre Aki). straordinario documentario sul choro interpretato ancor più straordinariamente dal Trio Madeira Brasil assieme ad una schiera imperdibile di ospiti.

ieri sera Ravenna Jazz 2007 ha ospitato la prima data della tournèe europea di questo progetto e veder dal vivo questi virtuosi del choro e della musica tutta è stato a dir poco sublime. assieme a loro un’ospite italiano ed una vecchia conoscenza della musica assai frequentata in passato: Gabriele Mirabassi al clarinetto. ma è stato solamente quando l’incredibile (accetto suggerimenti per altri aggettivi) Yamandu Costa ha invitato sul palco il nostro Mirabassi per eseguire in duetto Carinhoso che ho visto per un’attimo soddisfarsi la mia immaginazione. per un attimo mi è parso che ogni cosa tornasse naturalmente al proprio posto, un senso compiuto, quieto e naturale, lieto come quella melodia e perfetto come sanno esserlo certi istanti.

questa la versione in “solo” di Yamandu Costa tratta dal film.

[youtube=http://it.youtube.com/watch?v=Laen6RD2_-w]

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10 risposte a Carinhoso

  1. alice scrive:

    dolce

    e se ridiamo il giusto peso specifico là dove la parola nell’uso smodato l’ha perso
    aggiungerei

    perfetto

  2. Anonimo scrive:

    Carinhoso
    (Pixinguinha/João de Barro)

    Meu coração
    Não sei porque
    Bate feliz, quando te vê.
    E os meus olhos ficam sorrindo
    E pelas ruas vão te seguindo
    Mas mesmo assim, foges de mim.

    Ah! Se tu soubesses
    Como sou tão carinhoso
    E muito e muito que te quero
    E como é sincero o meu amor
    Eu sei que tu não fugirias mais de mim.

    Vem, vem, vem, vem,
    Vem sentir o calor
    Dos lábios meus
    À procura dos teus,
    Vem matar esta paixão
    Que me devora o coração
    E só assim então
    Serei feliz, bem feliz.

  3. borguez scrive:

    ach! dimenticai il testo (grazie del tacito avvertimento), così ne approfitto per aggiungere quello in italiano trovato in qualche sito, dove Carinhoso viene tradotto con “affettuoso”.
    così che si possa leggere un testo tanto semplice quanto profondo (efficace mi verrebbe da dire) come lo erano i testi delle canzoni di troppi anni fa, come Parlami d’amore Mariù o La Vie en Rose.

    Affettuoso

    Il mio cuore
    Non so perché
    Batte felice quando ti vede.
    E i miei occhi sorridono
    E per la strada ti seguo
    Ma nonostante questo, tu fuggi da me.

    Ah! Se tu sapessi
    Quanto sono affettuoso
    E che ti amo così tanto
    E come è sincero il mio amore
    So che non fuggiresti più da me.

    Vieni, vieni, vieni, vieni,
    Vieni a sentire il calore
    Delle mie labbra
    In cerca delle tue,
    Vieni a placare questa passione
    Che mi divora il cuore
    E solo così allora
    Sarò felice, davvero felice.

  4. Hank scrive:

    Non ci sarebbe poi niente di male, nella parola “Carinhoso” in sé (l’ho detta alla mia morosa quando mi ha accompagnato dal callista: le è venuto il diabete, ma si riprenderà). E’ il dannatissimo, mellifluo modo in cui un soft brazilian singer può potenzialmente pronunciarla, con quel dolce sorriso tutto loro da nutria davanti a una Saint Honoré…

    (non c’è niente che mi renda più invidioso di gente che si entusiasma per musica che non riesco a farmi piacere)

  5. Hank scrive:

    E comunque “ficam sorrindo” è un verso bellissimo.

  6. déserteur scrive:

    mi spiace caro hank, anche io non riesco a farmi piacere una melliflua saint honoré così a prescindere, ma quando è ben fatta, allora non c’è cappelletto in brodo che tenga (bugia!). cambiando discorso: il pubblico nel teatro del video di Yamandu è stato selezionato in base a precise doti canore? è una domanda alla quale cerco risposta dalla prima visione di “brasilerinho”

  7. borguez scrive:

    so già che si tratterà di attendere (magari un mucchio di tempo, certo), ma so anche che giungerà quel giorno in cui mestamente “verranno a chiederti di quell’autore”, e quell’autore magari si fregia di strani cognomi evocativi di un futèbol ormai scomparso…
    potrebbe essere De Moraes, o Passos, Menenez, Jobim, De Hollanda o lo stesso Carlos (Roberto), poco importa!
    ciò che importa è che è delle persone intelligenti e curiose giungere esattamente là dove la loro intelligenza e la loro curiosità inevitabilmente li porterà!

    attendo fiducioso, è già successo e ancora accadrà,
    vamos embora, saravah!

  8. borguez scrive:

    caro déserteur,
    dopo aver visto dal vivo Yamandu Costa suonare come fosse un putto in pigiama so che dal mondo potrei ancora attendermi qualsiasi cosa. “ho visto gente venire sola e poi insieme verso l’uscita”, ho visto giocare Zidane e eseguire un cocktail Martini da chi sai tu, ma qui siamo davvero altrove!
    non perderti una sua performance per niente al mondo, il suo sito, impresentabile come lui, non informa su ulteriori date, ma io ho pensato di aver provato la stessa incredula emozione di chi ha visto suonare Paganini.
    poi, una volta che lui suona, chiunque sarà in grado di cantare a quel modo…o almeno credo!

  9. maud scrive:

    Il mio preferito resta sempre Joao, ma ammetto una buona dose di invidia da parte mia per questa serata del Ravenna Jazz, anche perchè domenica a quell’ora mi stavo nutrendo di pizza da asporto, e come puoi facilmente immaginare non era esattamente quello che si suol dire un pasto da gourmet…

  10. borguez scrive:

    accetti un consiglio cara Maud?
    non fermarti a Joao, tornaci più volte, giraci attorno, ma non fermarti solamente lì…

    anzi, due consigli…
    la pizza mangiala in Italia!

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