Colin Stetson and Sarah Neufeld
Never Were The Way She Was

attenzione: suono scabroso, urticante e tagliente!
la copertina del disco di Colin Stetson e Sarah Neufeld potrebbe trovare apposto un adesivo (come il Parental Advisory) per allertare della natura caustica della materia in esso contenuto; e mai avvertimento è stato incautamente più bello ignorare!
dopo ripetuti contatti risalenti al 2010 e la concomitanza negli Arcade Fire (lui come esecutore/produttore e lei come membro recente), dopo un tour americano parallelo come solisti (era il 2012 ed iniziarono a condividere il palco accompagnando alcuni brani dell’uno e dell’altra) e dopo la comune partecipazione nella colonna sonora di Blue Caprice (2013), e naturalmente dopo i rispettivi (ed acclamati) esordi solisti ecco che il 2014 li vede iniziare una vera e propria collaborazione a due che li ha portati a rinchiudersi nell’attico della loro magione agreste nel Vermont per registrare i brani finiti in questo nuovo lavoro.

colinstetsonsarahneufeldpress

Never Were The Way She Was nasce in casa Constellation e non poteva essere altrimenti: lei al violino e alla voce e lui ai sassofoni (basso e tenore) e al clarinetto contrabbasso, oltre al solito armamentario di fisicità, sospiri, morsi espressi sulle ance e sulle meccaniche degli strumenti. inoltre la denominazione d’origine “the album was recorded without overdubbing, looping, sampling, cutting or pasting” dona al tutto l’incanto e lo stupore per il suono contenuto; un approccio materico che mescola timbri acustici, vocalità e tessiture organiche come se si trattasse di arte plastica e non di musica. impasti grezzi, ruvidi come in un’arte povera da toccare.
gli otto brani contenuti nel disco si potrebbero raccontare come cameristica contemporanea che deve parecchio al minimalismo: ma i due sembrano giunti in questo luogo procedendo contromano rispetto allo sviluppo cronologico di queste musiche del ‘900, arrivandoci a rovescio, dalla contemporaneità a ritroso verso il passato, dall’urgenza punk di Stetson mescolata con l’indie più colto della Neufeld indietro a ridefinire i confini di genere.

Never were the way she was

e talmente indietro che a volte pare di sentire un gregoriano post-moderno (Never were the way she was) o un madrigale sotto ipnosi (In the vespers); un notturno abitato da spiriti innocui (Won’t be a thing to become) e un largo vaticinante da una sinfonia di Dubuffet (With the dark hug of time). o il funk cubista (The rest of us) di cui una volta aveva cianciato Tom Waits in uno dei suoi deliri necessari: di certo i brani sono nati per stratificazione e imitazione (quasi ornitologica) in un processo di affinamento che ha avuto nell’attività live il necessario sviluppo. ecco i primi vagiti di The sun roars into view, che apre il disco, nell’esecuzione di un anno fa.

play it rough!
buon ascolto

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2 risposte a Colin Stetson and Sarah Neufeld
Never Were The Way She Was

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