Dave Rempis / Joshua Abrams / Avreeayl Ra
Aphelion

l’assunto è che la carriera di Joshua Abrams merita di essere seguita dettagliatamente per le tante meraviglie che sta regalando a questo tempo della musica, della musica tout court. è qualcosa che mi vado ripetendo al punto di cercare di ricavarne l’esattezza di una proporzione che recita più o meno così: Joshua Abrams sta al jazz etno-spirituale di questi nostri giorni come ???? sta alla grande stagione del ventennio ’60/’70 del jazz afroamericano. l’incognita ???? potrebbe essere risolta facendo alcuni nomi altisonanti (Ornette Coleman? Pharoah Sanders? Don Cherry?) oppure lasciata vacua e vaga accontentandosi (assai) di dare a Joshua ciò che è di Joshua. quel che è certo è che ogni sua apparizione (concerto, progetto, performance o disco) merita di essere seguita pedissequamente per la tanta benedetta grazia che è in grado di emanare.
così come è il caso di questo disco di inizio 2014 sfuggito ai riflettori sempre più totalitari e miopi della grande rete: un terzetto nato nella fucina di Chicago che si sta rivelando il luogo “dove” accadono questo tipo di bellezze.
tre registrazioni live in due locali diversi della windy city compongono questo disco frutto della collaborazione del contrabbassista con il percussionista Avreeayl Ra ed il sassofonista Dave Rempis. collaborazione maturata in un paio d’anni di frequentazioni e culminate con le registrazioni effettuate nell’aprile e settembre 2013 all’Elastic e nel maggio dello stesso anno al Constellation (entrambi, naturalmente, a Chicago).

Aphelion Cover

Aphelion (Aerophonic, 2014) esce per l’etichetta personale di Dave Rempis (etichetta da adorare in toto, sia ben detto) e contempla tre brani colti live nell’esatto grado di maturazione della crescita del terzetto. Ruah, Noria e Saqiya i titoli delle tre composizioni: tre minuti e cinquantotto la prima, ben oltre i ventisei minuti la seconda e ventuno e spiccioli la terza. Rempis all’alto ed al baritono, Abrams al basso (Noria), al guimbri (Saqiya) e all’arpa piccola (Ruah) mentre Ra si cimenta fra percussioni ed ammennicoli sonanti vari.
una spiritualità esondante, una musica organica e pura, l’improvvisazione tenuta alla briglia per seguire il sentiero ipnotico di una melodia degna dell’ideale quartomondista. il totem etnico battezzato e profanato nell’acque del fiume che porta lo stesso nome della città dell’Illinois, un interplay pressoché perfetto. e se l’apertura “breve” di Ruah lascerebbe presagire un misticismo rituale in grado di lenire ogni dolore ecco giungere Noria ad ossequiare la tradizione afroamericana ripercorrendone la diaspora a rovescio fra impennate ondivaghe e momenti di dialogo materico (e mai e poi mai che si abbia la sensazione che i tre non sappiano dove stiano andando): Saqiya è forse il massimo comune denominatore dei due brani precedenti ed il gimbri di Abrams riporta in vita lo spirito ancestrale delle musiche che risuonavano a cullare la civiltà nascente.
un disco monumentale e allo stesso tempo esile e modesto, verrebbe da dire minimo, se non fosse che la statura di questi tre musicisti ingigantisce all’ombra del fuoco salvifico della loro collaborazione.
buon ascolto

Questa voce è stata pubblicata in 2014. Contrassegna il permalink.

3 risposte a Dave Rempis / Joshua Abrams / Avreeayl Ra
Aphelion

  1. SigurRos82 scrive:

    Accolgo con vero piacere! Joshua Abrams è anche uno dei miei nomi di punta 😉

    • borguez scrive:

      so della nostra comune passione per il giovine.
      spero che questo disco non possa che confermarla.
      a presto

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