De Profùndis

avrei voluto vestirmi di una frivolezza tutta ferragostana, di quella leggerezza inutile che hanno le chiacchiere d’agosto o certe riviste inutili come la sabbia nel costume. parlare di qualche sciocchezza o di cocomeri, lasciare che il ghiaccio si sciogliesse dentro al drink e attendere che le ombre si allungassero fino al mare, e invece i giornali continuano ad uscire e a riportare notizie che affronto assonnato al mattino. a volte non mi sveglio neppure malgrado il profumo tipografico dell’inchiostro e scorro le pagine con un colpo d’occhio distratto e passo oltre, ma poi ci sono quei giorni che, come oggi, sobbalzo e mi rattristo di fronte alla notizia della scomparsa di Max Roach.

in qualche modo anche lui era un piccolo grande pezzo della mia educazione e a lui debbo molto di più di tanti maestri elementari, di tanti fasulli educatori e di tanti che hanno preteso di insegnarmi qualcosa. il suo nome compariva nei dischi di mio padre quando ancora ignaro mi avvicinavo ad una musica misteriosa che avrei poi amato per sempre. quasi come un’onomatopea quel nome si rafforzava leggendolo e pronunciandone a voce alta le consonanti risuonava melodioso.

inutile qui ripercorrerne la storia e la vicenda del grande batterista, i passaggi salienti di un precursore del suo tempo e di un tassello fondamentale della storia musicale del secolo scorso. basterebbe ricordarne il suo spirito avanguardistico, la costante ricerca di una fusione fra Africa e America e le sue lotte osteggiate contro il razzismo e per i diritti dei neri. qualità rare che probabilmente saranno cristallizzate nella memoria collettiva ripensando e ritrovando quel capolavoro che fu We Insist: Freedom Now Suite! disco controverso e contrastato per la sua carica di provocazione e protesta all’affacciarsi di quegli anni ’60 che cambiarono in qualche modo il mondo. Coleman Hawkind e Booker Little facevano parte di quel disco insieme alla vocalist e compagna del batterista Abbey Lincoln.

una copertina meravigliosa, un disco imprescindibile e un consiglio implicito…

ma un giornale ahimè implica altre pagine e ulteriori notizie e a ben guardare l’elenco dei necrologi purtroppo la stessa pagina menziona il nome di Vito Pallavicini che per molti potrebbe rappresentare il carneade di turno. a 83 anni nella sua Vigevano se ne andato uno dei più grandi parolieri della canzone italiana, c’era anche lui in quel magico connubio che si celava dietro quel Conte/Pallavicini/Conte e che ha fatto cantare milioni di italiani nella bistrattata Azzurro, vero e proprio inno nazionalpopolare che alzi la mano chi non l’ha mai cantata. in quella canzone portata al successo da Celentano si annidavano insidiosi sprazzi di un surrealismo tutto italiano e lietamente onirico, fra oleandri e baobab, afriche immaginate e aereoplani sopra i tetti, fino a quel celeberrimo treno dei desideri che procede all’incontrario. ma non sarebbe giusto dimenticare Le Mille Bolle Blu di Mina, Deborah di Fausto Leali (e Wilson Pickett a Sanremo 1968) e Tripoli 69 della divina Patty Pravo. ecco un dolce omaggio del coautore…

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=mjW0jPA-xW4]

un vecchio e assai cinico proverbio popolare dice che le campane a morto ne vogliono sempre tre… ed ecco dunque, in ordine di trapasso, il terzo defunto…

il grosso problema è che quel Macbook è il mio e davvero non saprei come scindere in tre le lacrime amare. poco meno di 6 mesi fa elogiavo e tessevo le lodi di questo prodigio della tecnica e oggi mi ritrovo a piedi, con il disco rotto e alcuni amici che mi offrono ospitalità informatica. ed è molto curioso e irrazionale ripensare al mio primo post del mio nuovo blog nato proprio sull’entusiasmo del mio nuovo Mac che a febbraio appariva fiammante. è curioso perchè quelle parole che citai erano di Pallavicini ed appartenevano a quel capolavoro che rimane Insieme a te non ci sto più scritta insieme a Paolo Conte…

la signorina dall’accento yankee del servizio online della Apple è stata cordiale e mi ha rassicurato e almeno per lui posso avere ancora speranze di resurrezione…per quanto riguarda Max Roach e Pallavicini non sono stati necessari neppure i canonici tre giorni che già l’eternità lieta della cultura li ha accolti fra gli eletti!

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0 risposte a De Profùndis

  1. maud scrive:

    davvero bella la copertina, e spettacolare la sua faccia nella fotografia che la precede! beh, metterò da parte gli istinti suicidi istigatimi da quella pastorale americana di mia recente lettura in favore di nuovi e mi auguro salvifici ascolti!

  2. Anonimo scrive:

    Che giorno triste… E la tristezza muta in scazzo abissale al pensiero di “We Insist!”: va bene l’ostracismo e la stampa carbonara per l’unica etichetta minuscola ad averne avuto il coraggio (si era nel 1960), ma che ad oggi l’ultima edizione in cd risalga al 1988 mi fa vorticare i coglioni… Ce l’hai? In vinile? Non ho il cuore di scaricarne file asettici, immateriali… con Coleman Hawkins e tutto quel sangue…

  3. Hank scrive:

    …Dimenticai di firmarmi.

  4. borguez scrive:

    Maud…oggi la macchina (intendo quella a quattro ruote) dava anch’essa segni di malessere e il mio grado di amarezza sta peggio degli indici Dow Jones. conosco questi momenti in cui le macchine mi si rivoltano contro e mi lasciano basito e con istinti di emigrare in un qualsiasi non luogo dove informatica e tecnologia non siano ancora giunti! una vocazione pastorale e primordiale per citare il libro che hai appena finito di leggere…
    ma non parlarmi di istinti suicidi perchè mi sentirei in dovere di fare meglio di te e sinceramente non saprei come!
    Hank…anche a me vorticano i coglioni, per usare una metafora dantesca, e se poi penso che quel disco era in formato mp3 dentro il Mac, il vortice diviene turbine…a questo punto sono da capo e non lo posseggo neppure io, come se non bastasse!

    Mi sento naufrago, randagio e affido la gestione del mio blog all’ospitalità misericordiosa ed informatica di amici e conoscenti…in questo caso il buon Marchino!


    How does it feel
    How does it feel
    To be without a home
    Like a complete unknown
    Like a rolling stone?

  5. linda scrive:

    oppure citando i baronetti si potrebbe dire:

    Oh I get by with alittle help from my friends.
    I get high with a little help from my friends,
    Oh I’m gonna try with a little help from my friends.

    così…gisuto perchè mi sebrava mancasse un po’ di buon vecchio ottimismo…

  6. Hank scrive:

    … Il quale ottimismo scende ad altezza maroni (Dante, op. cit.) alla compitazione del verso “I get high with a little help from Marchino”… (con tutta la simpatia, ça va sans dire, al mio vecchio collega!).

    Che dire, caro Borguez? Solidarietà, in attesa di tempi informatici migliori (e della ristampa di “We Insist!”, per dio).

  7. borguez scrive:

    usciremo anche ad questa carestia di buona sorte e ne usciremo a testa alta, sono ottimista… baronetti, menestrelli e scarafaggi sono dalla mia parte, si sa!

    questa volta l’amico che mi ospita è Luca Hikari Sartoni…danke!

    il Lost In Party III sembra partito con il piede giusto…FUNKADELIC!!! ecchecazzo!!!!

  8. hrudi v. bakshi scrive:

    .

  9. Giovanna scrive:

    …nel giorno fatidico del mio rientro allo studio legale mi sono detta, partendo dal blog di maud, andiamo a far visita a marco, visto ke non c’ero mai stata!
    bè mi piace molto, bravo bravo.
    a proposito di mancata frivolezza ferragostana, devo dire ke ank’io ho delle frecce al mio arco…cosa te ne pare de “Il volto” di Bergman il pomeriggio del 14 agosto?
    max von sydow fantastico in versione afasica e misteriosa…
    a presto!

  10. chris scrive:

    mi sembra un’ottima scelta.

  11. borguez scrive:

    benvenuta a Giovanna…sai che non ho visto quel film!
    un misericordioso prestito sarebbe chiedere troppo….

  12. mr.crown scrive:

    il volto è un capolavoro surreale e diabolico

  13. giovanna scrive:

    concordo con mr crown, anke se trovo ke il maestro abbia dato il meglio di sè in film come “Il silenzio” o il meraviglioso e sconvolgente “Persona”, in cui è stato terribilmente capace di scandagliare in profondità le irrequietezze del mondo femminile, con buona pace x le donne angelicate del dolce stil novo…

  14. borguez scrive:

    rinnovo il mio benvenuto a Giovanna che per omonimia e inattesa apparizione avevo scambiato per altra persona…

    concordo con te sulla meraviglia e sullo sconvolgimento che rappresentano due film come Il Silenzio e Persona, ma vorrei aggiungere una mia inclinazione personale ed una preferenza per Il Posto delle Fragole, per motivi del tutto personali, per quella rappresentazione del sogno immaginifico e per la bellezza intoccabile di Ingrid Thulin dentro quell’automobile…

  15. Hank scrive:

    E, aggiungerei, per motivi strettamente anagrafici… Io spezzo una dentiera in favore di “Umberto D.”.

  16. borguez scrive:

    Hank transilvanico! Come va?

  17. maud scrive:

    Non ho le carte in regola per affermare che “Il posto delle Fragole” sia il mio film preferito di Bergman, perchè di fatto è l’unico che ho visto! Però è diventato uno dei miei film preferiti in assoluto, probabilmente perchè sono assai sensibile a quel meraviglioso meccanismo mentale tramite il quale i viaggi divengono un mezzo per riscoprire aspetti dimenticati di se stessi.

  18. maud scrive:

    borguez, ma hai scoperto come si riesce a postare con la telepatia?

  19. borguez scrive:

    già…sono donazioni benefiche di amici che posseggono macchine in disuso alle quali mi affido e che pubblicamente ringrazio! Leggi: MiniMac di un tale Luca Sartoni!

  20. hrudi v. bakshi scrive:

    …ingrid thulin bellissima!
    umberto D. rivisto sul grande schermo poche settimane fa, commovente fino alle lacrime!
    “persona” e “il silenzio” li ricordo con una certa inquietudine come gran parte dei film di bergman che amo rivedere quando possibile al cinema.
    ….”il volto” penso di non averlo visto neppure io!

    borguez fa finta di essere travolto dalla tecnologia….ma poi fagocita tutto e riemerge più splendente che mai!

  21. Hank scrive:

    Ho affilato i canini alla dentiera, Borguez…

  22. borguez scrive:

    …è perchè in fondo sono un Tropicalista impunito!
    diciamo che trovo le risorse per riemergere, e splendente per certi versi di rifrazione potrei pure esserlo…thanx Hrudi!

    Hank fatti forza…non molare!

  23. hrudi v. bakshi scrive:

    ah!
    stai parlando della fulgida sfera abbronzata color testa di moro?
    …che fu!

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