Dead & Gone #1 Funeral Marches/Trauermärsche

innanzitutto lungi da me l’idea di tediare con il manto greve delle musiche da trapasso il clima spensierato delle vacanze mezzagostane, ma la vicenda che intendo narrare prende l’abbrivio proprio da una raccolta di composizioni funebri che la gloriosa Trikont raccolse e dette alle stampe nel 1997. trattasi di una di quelle elucubrazioni onanistiche di cui privatamente mi nutro e che sempre più spesso hanno a che fare con la musica e i suoi dintorni (starò invecchiando?): piccole e innocue ossessioni che producono circuiti (virtuosi? viziosi?) di significato e soddisfazione e delle quali non saprei dov’altro parlarne se non qui. anzi, a dire il vero, già me ne occupai proprio su queste sponde anni addietro, tanto per confermare che le ossessioni perdurano e una seppur minima coerenza senile me la posso pure meritare.

Dead & Gone #1 Funeral Marches/Trauermärsche raccoglie 19 brani opportunamente compilati da Fritz Ostermayer per la Trikont: un breve e sapiente trattato musicale inerente la mortalità e le melodie che accompagnano l’ultima sorte umana. disco assai più che curioso e rigorosamente serio: si spazia da una cerimonia funebre del Ghana alla banda della Vuccìria palermitana passando per le svariate Brass Band sparse inevitabilmente per il mondo. ma c’è posto anche per Albert Ayler, Robert Wyatt e Tom Waits, in caso qualcuno necessitasse di un Virgilio familiare.

fra le tante meste melodie lamentose buone per l’ultima cerimonia rimasi colpito, allora come oggi, da un duo da camera (ardente?) composto dai misconosciuti Buck Funk & Reverend Anthony W. Reves: elegia funebre registrata a New Orleans nel maggio di un imprecisato 192? e che accorpava due traditional del genere come West Lawn Dirge e Just A Closer Walk With Thee. proprio da qui prende il via quella elucubrazione masturbatoria di cui mi accingo a raccontare.

l’inequivocabile friggione che faceva da sottofondo a tutto il brano non lasciava dubbi sulla sua natura di 78 giri, ma qualcosa di “moderno” esalava dall’esecuzione per sax soprano (inizialmente lo avevo confuso con un clarinetto) e pianoforte. la prima parte larga, con un pianoforte impressionista a sostenere alcune diacroniche note libere del sax, poi, nella parte finale, in ottemperanza ai dettami delle funzioni di New Orleans, il brano si “rallegra” in un cantabile con accenni di (pre)swing anacronisticamente sospetti.
ma era il 1997 e non avevo avuto dubbi sulla veridicità di quell’incisione, ben lungi da avere questo strumento su cui pigio tasti di fronte e quindi impossibilitato (così come avrei voluto) a curiosare oltre e sapere da quale incisione provenisse quel brano e come, e dove, mi fossi potuto procurare altro.

passa così il tempo ed io dimentico (in parte, perché certe cose ancora non le dimentico) e con strana discronia, giunge fra le mie mani, per impervie vie, un disco del 1983 di Lol Coxhill che mi accingo ad ascoltare mentre sciacquo stoviglie.
CousCous, con mio sobbalzante stupore, si apre proprio con quel West lawn dirge/Just a closer walk with thee!
pochi secondi a saltellare fra link (oggi si fa così) e il falso d’autore è disvelato: quel guascone di Lol Coxhill (accompagnato al piano da Veryan Weston) si divertì a istituire appositamente una fasulla fonte della quale, nel seguito del disco, ripropone una versione avant moderna (pur sempre ’80 erano) in compagnia di un manipolo di fidati e sodali. ma tutto il disco (a quanto pare mai ristampato in digitale) è divertito e impertinente, gradevole e iconoclasta al punto che è quasi un piacere che questa privata faccenda onanistico/musicale si concluda così.
se non fosse che nel disco, ed in particolare in quel gioiello finale che è And Lo! The Chapel Walls Trembled At The Voice Of The Mighty Cuckoo ci suona un tale Mike Cooper che non è nuovo a queste lande e che apre inevitabilmente una ulteriore piroetta virtuosa o viziosa che dir si voglia.
ma questa è già un’altra storia.

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0 risposte a Dead & Gone #1 Funeral Marches/Trauermärsche

  1. costantino spineti scrive:

    …Mortacci loro…Come suonano!!

  2. borguez scrive:

    aggiungo due doverose precisazioni
    esiste un seguito di Dead & Gone e, giustamente, si chiama Dead & Gone
    # 2 Totenlieder / Songs of Death
    . medesima etichetta e medesimo compilatore. non la posseggo e non la posso condividere (perché certe cose si affrontano da soli).
    secondo. qualora la banda municipale di Arcore necessitasse di ispirazioni o suggestioni per accompagnare degnamente la dipartita (eppur prossima) del suo più celebre cittadino, si senta pur libera di attingere a piene mani da questi lamenti celebri.
    poi, come a New orleans, torneremo indietro a tempo di swing, se non di be-bop.

  3. Costantino Cavalleri scrive:

    …Grazie del disco borg.

    Quel giorno saremo veramente e finalmente…Free.

    Ahiò

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