DM Stith
Heavy Ghost Appendices

verso la fine dell’anno scorso non esitai a considerare DM Stith la più gradita sorpresa (cant)autoriale fra le varie e diverse ascoltate nel 2009. un disco cresciuto a dismisura ascolto dopo e ascolto e depositato come fuliggine nel profondo subconscio acustico che mi trascino dietro. è passato poco più di un anno dal suo debutto e in questo tempo l’Asthmatic Kitty non ha mancato di battere chiodi roventi: una serie di Ep omogenei hanno esplorato i dintorni e le vicinanze di questo novello cantore moderno.

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oggi, sapientemente, raccimola tutto il materiale pubblicato in questo tempo e lo integra con altrettante vedute panoramiche attorno al giovinastro di Buffalo, NY. un compendio, un gradito approfondimento che si è giustamente voluto chiamare appendice: un glossario sonoro ad esplicare la genesi e lo sviluppo artistico del cucciolo.
l’idea, sarà bene ammetterlo, è persino acuta: ragionavo a ritroso e, sulle prime,  non mi vengono in mente operazioni analoghe (a qualcuno sì?). e dire che di appendici da appendere a dischi monumentali ne avrei voluti eccome. la lista sarebbe più lunga che tediosa.DM Stith - Heavy Ghost Appendices (2010)Heavy Ghost Appendices (Asthmatic Kitty, 2010) consta di due dischi. nel primo vengono raccolte alcune versioni differenti, demo (preziosi) e una manciata di cover fra le quali segnalerei volentieri Suzanne di Randy Newman (perché nulla succede per caso) e una quantomai idonea Be My Baby delle Ronette. la statura (e la natura) del gracile DM Stith possiede già ciò che molti altri suoi colleghi cercheranno a lungo e invano: una cifra stilistica unica e solitaria che evidenzia il suo universo di riferimento e sottende inevitabilmete ad esso.
il secondo disco raccoglie dieci remix che tentano di rivestire di differenti abiti manichini scomodi e ingombranti per loro fattura sghemba e intransigente. qualcuno di questi dj preferisce aggiungere ridondando, altri sottraggono sapientemente, alcuni cavano sangue ritmico dalle rape ingessate. differenti visioni non confondono il volto emaciato del nostro piccolo grande uomo.

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una legge (commerciale?) costringe i debuttanti che hanno avuto la fortuna degli esordi a dover sottostare allo spauracchio confermativo della seconda prova: banale e illogica prassi che questa mala tempora esige ed infligge.
DM Stith giungerà di certo al secondo gradino della sua carriera e per ora non è dato sapere nulla, di certo questo compendio seicentesco è assai gradito da chi, come me, si acconteta volentieri della bellezza di un singolo disco seppure dovesse rimanere sparuto e solitario.
tutto ciò che verrà poi si soppeserà a tempo debito: per ora è piacevole scostare di poco i volumi in libreria per fare posto a questa appendice che fa bella mostra di sé a fianco di quel Heavy Ghost che resterà, malgrado tutto.

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3 risposte a DM Stith
Heavy Ghost Appendices

  1. Cherotto scrive:

    lo stavo giusto cercando 😉 grazie mille

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