Erlan Dahlen Rolling Bomber

la Norvegia confina a sud con l’Africa bantù, ad est con il gamelan balinese e ad ovest con la siderurgìa algebrica. a nord solo mare, neve e ghiacci perenni: come qui fuori. gli uomini sono tutti fulvi e barbuti, le donne valchirie. il loro re è un percussionista falegname di nome Erlan Dahlen. non sono certo che lo svolgimento della prova di geografia mi darà la sufficienza ma di certo è ciò che si evince da questo disco appena giunto dalla fredda Hubro.
dopo anni di pelli e metalli al servizio dell’universo jazzistico e avant norvegese, il percussionista Erlan Dahlen affitta un capannone in disuso al centro di Oslo che ospitava una torrefazione di caffé (?!?) e si rinchiude lì fra il febbraio e l’aprile dell’anno scorso per registrare quello che sarà il suo debutto in solitaria. Rolling Bomber (Hubro, 2012) mutua il nome dalla batteria bellica che Dahlen ha acquistato da un collezionista. una Slingerland Rolling Bomber in legno di rosa e metalli fusi nelle acciaierie della seconda guerra mondiale: un’anima gentile e profumata dentro un obice esplosivo e fumante. Dahlen, da par suo, ha la frenesia schizoide dei percussionisti e la sensibilità di un polipo mitologico: costruisce strumenti e si barrica dentro la trincea roboante dei suoi ammenicoli. sega, cucchiaio e martello. bicchieri, gavette e lamellofoni. schiva la banalità della sovraincisione per rappresentarsi nudo con barba e borsalino sul palcoscenico delle sue musiche oscure trafitte da percussioni equatoriali e da rituali balinesi.

pare una musica industrial gentile per una siderurgia ecologista, con scenari lugubri che però non spaventano neppure i fanciulli: un giusto funerale, una scimmietta meccanica, la visione della Germania algida e marziale vista da lassù, l’assalto di una giunca nel mare delle Indie Orientali, Escher tradotto in geroglifico, la visione fricchettona dell’estate dell’amore norvegese (che ancora dura) e, per chiudere, la mitologia nordica che rappresenta una delle sue bestie, il Dragone. 7 brani in tutto, in giusta misura e a guisa di compostezza, senza esagerare, senza strafare: che bisogno c’è.

ecco il nostro dal vivo ad Oslo nel dicembre scorso. è con questo ritmo che attendiamo fiduciosi la prossima invasione barbarica che cali dal nord a liberarci dalle mollezze funeste del nostro basso impero.
Hu-huuu-hu hu hu!

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8 risposte a Erlan Dahlen Rolling Bomber

  1. borguez scrive:

    Erlan Dahlen Rolling Bomber
    link removed by (gently) request

    • gabriele scrive:

      mi piacerebbe sentirlo questo disco , ma con il nuovo sistema che hai adottato purtroppo non riesco .
      a giudicare dal video sembra bello .

      • borguez scrive:

        consiglio pazienza e perseveranza.
        di questi tempi oscurantisti bisogna farne necessità e virtù, virtù e necessità. mi risulta che il file non sia completamente inespugnabile e per questo torno a suggerire temperanza, pazienza e perseveranza.
        per altro credo ne valga la pena.
        grazie dell’attenzione gabriele, e della segnalazione.
        a presto

  2. odradek scrive:

    Gabriele, ho lo stesso problema.
    Ma le segnalazioni di Borguez sono comunque un ottimo viatico: scopri dischi che non conosci e, aguzzando un po’ l’ingegno, qualcosa (il più delle volte) si trova.
    Ad esempio, per il re percussionista falegname, prova qui: http://www.mediafire.com/?tjifz5r8zl8y0xk.
    Ma clicca rapido.

  3. borguez scrive:

    apprezzo assai il faidate ed il passaparola. prometto pure di adoperarmi per tentare di sistemare questa faccenda di cui non capisco esattamente i contorni.
    nel frattempo consiglio di seguire i suggerimenti di odradek.

  4. gabriele scrive:

    grazie odradek . condivido l’opinione sui consigli di borguez .
    saltando da una parte e dall’altra poi ho trovato anch’io il mediafire in questione .
    pazientero’.
    un saluto perseverante.

  5. G. scrive:

    Ah beh..sentito il disco.
    Sto ragazzo deve mangiare ancora un po di spinaci.
    Ok..se posso lascio un link anch’io disco tra industrial,contemporanea ed impro :
    http://wilhelmmatthies.bandcamp.com/album/riverfoot-realityrubs

    Fate un copia e incolla…e solo per solo secondo me Matthies è meglio.
    Lo strumento che suona è fabbricato da lui.

    • borguez scrive:

      Caro G. in questo tempo di assordante concordìa un poco di sano dissenso è accolto qui con letizia. anzi è il benvenuto.
      così come è benvenuto ogni suggerimento o consiglio.
      come il tuo.
      mi metto in ascolto.
      a presto.

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