Ethiopiques 26
Mahmoud Ahmed & Imperial Bodyguard Band 1972-1974

ritengo che il numero crescente e consequenziale che accompagna le uscite della Buda Musique nella prestigiosa collana Ethiopiques serva assai oltre al semplice ordine di catalogo. quel numero misura la nostra capacità di stupore e meraviglia rapportato al grado di assuefazione latente: perché il grande rischio di chi conosce la speziata materia musicale di cui sto parlando è quello di far divenire consuetudine ciò che per sua stessa natura non può, e non deve, essere.
mentre scrivo questo torno con la memoria al mio primo incontro con questa cornucopia di meraviglie musicali: era il 2002 e per non so quali via feci la conoscenza del personaggio di cui torno a parlare oggi. Ethiopiques 6 Mahmoud Ahmed Almaz 1973 arrivò improvviso e profumato come l’arcangelo di un mondo promesso. a quel disco debbo molta della mia fascinazione per suoni e mondi che avrebbero occupato i miei ascolti da allora fino ad oggi. fu una folgorazione e credo lo sarebbe stata parimenti se invece di quel disco mi fossi trovato per le mani questo.

Mahmoud Ahmed & Imperial Bodyguard Band 1972-1974 conserva nel tempo, intatto e rilucente, il segreto di un suono che deliziò l’impero di Hailé Selassié I per tutto il suo corso e fino alla sua parabola discendente. il nostro Mahmoud Ahmed è sostenuto in queste registrazioni dalla Imperial Bodyguard Band mentre fotografa l’istante in cui la tradizione musicale etiope inizia ad essere innervata dai suoni che provengono dai ’70 dell’occidente soprastante. la sua voce ficcante comincia a dondolare diversamente su di un groove che inizia ad assorbire per osmosi il funk e il soul, accenni northern soul (Enqu Messay). la sezione fiati inizia a punteggiare il canto di Ahmed con quegli strappi tipici di quel groove nero (afroamericano) che dal ghetto era giunto alle stelle. gli effluvi del Pacifico continuano a soffiare e la commistione fra quella sponda e l’altra atlantica crea un connubio altrove irripetibile: musica irresistibile per le danze casalinghe solitarie.
dicevo più sopra del rischio di assuefazione che sarebbe volgare e irrispettoso: di fronte a questi suoni è bene inebetirsi di gioia come di fronte all’alba del primo giorno. poco importi dunque un numero che oggi conta 26 di fronte all’assoluta freschezza di suoni che compiono fra poco i loro primi quaranta anni e assai ancora ne hanno di fronte. per altro il numero 27 è già pronto a celebrare un centanario, ma per oggi è bene fermarsi al numero precedente, il 26 appunto, e sperare di incontrare Mahmoud Ahmed in un qualche live prossimo alle nostre sponde. perché lui, per nostra fortuna, non ha ancora smesso.
buon ascolto.

Questa voce è stata pubblicata in 2010. Contrassegna il permalink.

3 risposte a Ethiopiques 26
Mahmoud Ahmed & Imperial Bodyguard Band 1972-1974

  1. SigurRos82 scrive:

    Grazie grazie grazie!!!

    Ultimamente ho consumato il numero 25 🙂

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