Gerbido

l’anno è ricominciato con lo studio assiduo e rinnovato di musiche e testi del più celebre avvocato astigiano. Paolo Conte non smette di suggestionarmi, di rilanciare un poco oltre la mira delle mie curiosità, di celare sapientemente fra i testi delle sue canzoni piccoli scrigni di senso, parole, vocaboli di un mondo tutto suo che finisce per combaciare con un a visione antica del belpaese che va scomparendo. e se non fosse per i testi basterebbe non smettere di cogliere le infinite sfumature con le quali colora ogni volta gli arrangiamenti delle sue stesse canzoni, quasi come fossero standards in mano a jazzisti consumati, libri da rileggere, paesaggi che cambiano.

e per questo motivo un (disco) live di Paolo Conte non è puramente un’operazione becera da casa discografica, ma piuttosto l’ennesima occasione di rispolverare vecchie canzoni che rischiano un prematuro oblio, ascoltarle accelerare o vestirsi di rumba o di una fisarmonica francese. e se poi l’occasione prevede anche un bell’inedito per ingolosire i fan più accaniti, beh, niente male. mentre riguardo il dvd del prestigioso live all’Arena di Verona risalente oramai al 2005, vado a riprendere quel brano inedito in apertura del disco, Cuanta Pasion, che, se non erro, fece da sigla televisiva alla piccola rubrica dell’impresentabile Vincenzo Mollica.

Cuanta Pasion, un po’ rumba un po’ milonga, il sogno latino del solito viaggiatore immobile. accattivante e riconoscibile come un elefante. e poi, inevitabilmente, mi concentro sul testo e cerco la parafrasi, il dispiegamento del senso e la sua soluzione come in una sciarada.

Le vigne stanno immobili
nel vento forsennato
il luogo sembra arido
e a gerbido lasciato
ma il vino spara fulmini
e barbariche orazioni
che fan sentire il gusto
delle alte perfezioni

Gerbido? ha detto davvero così…? e dunque si corre ai ripari, ai dizionari, come in una ricerca della scuola media, con la matita succhiata in bocca e l’ignoranza da debellare.

“gèr|bi|do
s.m.
RE piem., terreno brullo, incolto, simile alla brughiera; anche agg.: terreno g., radura gerbida”

così il dizionario De Mauro on line, ma poi ti accorgi che Wikipedia ne da un’altra e arricchita versione:

“Gerbido (in piemontese Gèrbid) è una frazione del comune di Grugliasco al confine con la città di Torino. È un nome molto diffuso in Piemonte: un tempo con il termine “gerbido” si indicavano le terre più ventose e fredde e di conseguenza le più incolte. Nonostante ciò Gerbido è considerato a tutt’oggi uno degli ultimi luoghi tra Torino e Grugliasco dove è ancora possibile fare una passeggiata in tranquillità lungo un percorso che tocca ville e cascine settecentesche. Nella graziosa Gerbido il clima è quello che si vive nei piccoli paesi, dove tutti conoscono tutti…”

questo è Paolo Conte, questo è il poeta contadino che amo, l’enigmista, il colto e randagio assieme, goloso di parole e ghiotto di sensi fradici e obsoleti. ieri ha compiuto 71 anni (auguri) per ingannare un poco l’anagrafe e rincorrere la sua arte già sfuggitagli verso le alte perfezioni!

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0 risposte a Gerbido

  1. punck scrive:

    ciao marco
    avvocato a parte

    prospero 2008

    torno nel mio gerbido

    😉
    A

  2. diego scrive:

    se il termine esistesse nel nostro dialetto sarebbe Zèrbid e mi piacerebbe pronunciarlo con quella ‘e’ chiusa alla maniera della penultima vocale della parola ‘Albana’. (Eibèèèna!)

    (nel frattempo un mio collega ha fatto l’ennesima incursione da me con una delle sue uscite: “devo risolvere un problema di geometria euclitoridea…”)

  3. mr.crown scrive:

    e anche conte ha i giorni contati. il povero paolo.

  4. alice scrive:

    e se si facesse davvero questa gita a gerbido?
    la prima domenica di giugno c’è anche il palio della gru, l’animale dal collo lungo appoggiato su una zampa sola!
    ma poi pare che ci siano decine di frazioni chiamate così in piemonte, come se le terre incolte aspettassero solo genti a conquistarle, genti a conoscersi, a prendere il vento.
    e poi magari a fare due passi di danza, ancor meglio di tango (veloce milonga).

    cuanta passion per quest’uomo
    che ne abbia pure 71
    e ne faccia altri 100

  5. borguez scrive:

    propizio 2008 a Punck, o prospero, prodigo, produttivo e prensile (per dirla con Conte)

  6. borguez scrive:

    Gita a Gerbido!?!

    perchè no!

    ma conosco l’ostilità piemontese e la desolazione di certe vallate. magari quache screzio colorato che potrebbe riservare la primavera addolcirebbe l’asprezza del paesaggio.

    germoglio VS gerbido

    magari ci si allunga ad Asti dove mi dicono esserci un bar che serve quasi quotidiamente un caffè per avvocati!

  7. Fabio scrive:

    Il nostro Tom Waits, semplicemente.

  8. alice scrive:

    se mi incanto davanti alle parole riesumate da conte, come fossero pezzettini di vita sua che mi regala se solo riesco ad azzeccare il sentiero giusto, ho anche l’abitudine a dare un peso specifico alle frasi, a metterle sulla bilancia, a cercarne una comprensione giusta.
    e mi chiedevo se davvero “nostro” e “semplice” possano stare accanto a waits per descrivere conte. continuo a chiedermelo.
    e mi salta in testa che non sia il peso delle parole corretto.
    amo entrambi. ma mi par proprio che conte non possa essere descritto così… come non lo presenterei solo come un “avvocato”… neanche come “il nostro tom waits”
    …forse conserverei solo la parola “semplicemente”, che mi pare il gusto e l’odore con il quale conte gioca di continuo… il semplice.

  9. Hank scrive:

    La metterei così: Capossela è il VOSTRO Tom Waits o Paolo Conte, a scelta. Mentre Gian Maria Testa è il Paolo Conte di chi ha la dentiera.

  10. borguez scrive:

    esemplare sia Alice che Hank, magari Fabio potrà (se vorrà) parafrasare meglio la sua affermazione che, per quanto stringata ed assai assoluta, non ha incontrato esattamente il consenso tutto.

    forse sta stretta ad entrambi!

  11. Lo scrive:

    ciao Marco
    vorrei unirmi al coro di elogi per il nostro Paolo Conte

  12. borguez scrive:

    benvenuto a Lo,
    unisciti volentieri al coro che sta diventando polifonico!

  13. Pingback: Markku Peltola « borguez

  14. Maurizio scrive:

    Ragazzi, io ci sono nato al Gerbido, vi posso assicurare che la vita non è così malvagia come sembra in questo delizioso paese. E poi si venite per davvero al Palio di Grugliasco, la settimana prima si magna da paura… Non siamo così freddi… Beh alla fine mezza Torino e provincia è stata invasa dal sud… Anche io non sono tutto sto piemontese! Ci vediamo per la festa del Palio ed il Palio! Tifate Gerbido!

    http://www.sbandieratorigrugliasco.it/
    http://www.gerbidoinfesta.com/

    Anche cascine aperte non è affatto male… E per una buona causa

    http://www.cascineaperte.it/
    E tanto altro

  15. borguez scrive:

    grazie Maurizio per il contributo e la testimonianza sul campo.
    io davvero non escludo un mio passaggio da lassù, incuriosito un po’ da tutto ciò che hai linkato.
    grazie, a presto

  16. Pingback: Paolo Conte live@Teatro Valli, Reggio Emilia « borguez

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