Gigi de Nissa Gigi de Nissa

se si riesce a non farsi spaventare dalla copertina che lo ritrae come un neomelodico partenopeo intento nella sagra rionale e se si sorvola su un nome da bancarella di mercato si potrebbe pure affrontare il personaggio senza gli inevitabili pregiudizi. in realtà Gigi è un nome d’arte (sic!) e Nissa è il nome nizzardo della città mediterranea che diede i natali all’eroe dei due mondi.
lui si chiama Louis Pastorelli (con l’accento sulla “i”) e sin dagli anni ’80 gironzola nei territori del dipartimento della Bouches-du-Rhône suonicchiando in diversi progetti musicali e organizzando il celebre Carnaval Indépendant Niçois.

Marsilia e La Ciotat dovrebbero (musicalmente) far sovvenire immediatamente il gruppo più celebre di quei territori e di quella cultura: esatto, Moussu T e lei Jovents e la loro etichetta Manivette. a loro infatti si deve l’emersione di questo progetto che calpesta i medesimi territori con uno spirito più giocoso e mediterraneo. la lingua si attorciglia fra l’occitano, il nizzardo e quel franco-italiano non così arduo da abbracciare; i ritmi frullano fra il bacino caraibico e la più classica chanson francese. si respira l’aria di festa (adesso sì) e si annusa la frittura di panisse e una cucina da cugini emigrati.
ho omesso di dire che lo stesso Moussou T partecipa volentieri ad un duetto ciondolante (Au grand soleu) e che l’attitudine disimpegnata e gioiosa dell’intero lavoro sono il massimo pregio (o il peggior difetto) di una passeggiata ebbra nei vicoli odorosi della vieux nice.

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