Han Bennink

colgo al volo l’imbeccata di déserteur dai commenti del post precedente, e senza discostarmi troppo dall’argomento, giungo a colui del quale mi ero sempre ripromesso di parlare. credo sia giunta l’ora! lui è l’incredibile (non mi vengono altri aggettivi) Han Bennink, funambolesco batterista olandese che se non lo conosci dovresti proprio… il suo battesimo del resto ebbe i crismi dell’eccezionalità: nella primavera del ’64, a soli 22 anni, accompagnò l’ultima tournée europea del “marziano del jazz”: Eric Dolphy.

la mia folgorazione (la folgorazione dei ragazzi scimmia del jazz) avvenne in realtà di fronte alla radicalità esplosiva che fu il progetto del Trio Clusone. al fianco di Bennink alla batteria c’era Michael Moore ai sassofoni ed ance varie (clarinetti per la maggior parte) e Ernst Reijseger al violoncello. le loro performaces erano balsamo, magma infuocato, amore per la melodia e per il ritmo (puro e inevitabile), quello che nasce dalla materialità delle cose e dalla percussione indefessa che è cuore. un free gentile, armolodico e vigoroso affondato nel senso profondo della musica e della sua rappresentazione.

alcune rapide ricerche hanno prodotto la discoperta di questi due video che sottendono ben altre meraviglie. Bennink va principalmente visto, ascoltato, annusato e deriso. va osservato nell’istante stesso in cui si manifesta la sua natura circense di clown e di istrione.

[youtube=http://it.youtube.com/watch?v=9vFQBE6VoZs&NR=1]

bel documento che lo ritrae circondato dai suoi ninnoli, dal suo essere profondamente bianco ed europeo. le sue gags e le sue innocue provocazioni squadernano la realtà (non solo musicale) e ce lo mostrno infantile, turbato e percosso dalla sua stessa malattia di tempo e silenzi, attese e fragori africani. e allora non è banale utilizzare richiami per uccelli, zoccoli, pipe e tutto i marchingegni che furono del cinema muto. consiglio di guardarlo così come si guarderebbe un cortometraggio surreale, lo slow motion di una caduta o il fragore contagioso di una risata!

[youtube=http://it.youtube.com/watch?v=nSGTshXK5hg]

…alla fine di ogni video l’indirizzo mail per procurarsi l’intero filmato!

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0 risposte a Han Bennink

  1. déserteur scrive:

    tati alla batteria è una ricetta per fini palati, bebe resta una perla unica………..
    http://italia.allaboutjazz.com/reviews/r0803_003_it.htm

  2. borguez scrive:

    questa assomiglia assai ad una vicenda privata assai. ma vedo che non è sfuggito il colpo d’occhio rapido e la repentina meraviglia!

    quella ristampa era qualcosina in più che necessaria!

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