Jiří Menzel

davvero non mi sarei mai aspettato di poter incontrare Jiří Menzel. cose che capitano, si potrebbe dire! ed invece io certe occasioni le interpreto sempre come segnali di un disegno più grande, del quale non capirò al fine il senso, ma che continuerò a seguire segugio e curioso.
di questo incontro debbo essere grato agli organizzatori del Mosaico d’Europa Film Fest che hanno voluto introdurre all’interno della rassegna un’evento speciale dedicato al regista boemo. e soprattutto di averlo invitato personalmente per consegnargli un premio onorario (presumo alla carriera). i tre film proiettati e la vicenda del regista sono puntualmente tratteggiati nel sito del festival (cliccando “Evento Speciale Jiří Menzel” su questa pagina) e a quelli rimando per saperne eventualmente di più.
per me Jiří Menzel, se ben ci penso, rappresenta l’amico di Bohumil Hrabal, rappresenta il regista che ha coraggiosamente portato al cinema (collaborando con l’autore) la visionarietà popolare e il sarcasmo imperdibile di quello che non potrei che definire…”il mio scrittore preferito!“.
di Hrabal cominciai a parlare più o meno un anno or sono e ancora non avevo trovato il passo e la misura giusta per proseguire un discorso interrotto. avevo stabilito una “prima parte” che presupponeva una seconda. di certo ce ne sarà una terza. Hrabal che cercai a Praga per ben due volte senza fortuna. Hrabal al quale avrei voluto semplicemente stringere la mano. è davvero curioso adesso poterla stringerla a Menzel.

Jiří Menzel (di spalle) con Bohumil Hrabal

Jiří Menzel in piedi sulla moquette di una multisala con quel fisico asciutto, un completo fuori moda e lo sguardo sornione di chi vorrebbe essere altrove. risponde composto a domande un po’ banali con quella lingua che suona dolce e ostica al medesimo tempo. ricorda il tempo passato e dispensa battute e deragliamenti di senso nella più classica attitudine dell’ironia praghese.
vinse l’Oscar come miglior film straniero nel 1967 con Ostře sledované vlaky (Treni strettamente sorvegliati) e di quel film non è possibile dimenticare la scena dei timbri scritta da Hrabal e immaginata dal regista.
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e poi Skřivánci na niti (Allodole sul filo) che subì l’ostracismo del regime sovietico che congelò il film nel 1969 per vederlo riemergere, a muro caduto, al Festival di Berlino del 1990, fino a giungere alla proiezione dell’ultimo film realizzato Obsluhoval jsem anglického krále (Ho servito il Re d’Inghilterra) realizzato sul romanzo hrabaliano e orfano oramai della collaborazione dello stesso scrittore.

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ad assistere a quest’ultima proiezione e al conferimento del premio era presente in sala anche Sergio Corduas, traduttore e amico di Hrabal, già allievo del grande Angelo Maria Ripellino (il suo Praga Magica è uno dei più grandi gesti d’amore verso la città boema) e curatore delle opere complete dello scrittore.
è stato emozionante sentirlo parlare di un’amicizia, di una possibile tracciabilità di una poetica sghemba e per sua stessa natura imprendibile, di un traduzione della parola Pábitelé (titolo di un romanzo del 1964) con il termine “stramparlone“, a definire l’esagerazione per eccesso di parole, di alcool e di immaginazione.
in una intervista del 1982 Corduas chiese a Hrabal di tentare di dare una definizione di questo humor praghese che pare sottenda tutta la sua opera, e che, in definitiva, direi assomigli a quella stessa attitudine deviante e sardonica che Menzel porta stampata in volto e che proietta nei suoi film.
Hrabal rispose…

E’ la malinconia di una costruzione eterna, è un gioco apparentemente infantile, folle e stupido in senso superiore, è la vana lotta per l’uomo e per la sua visione del mondo che lo circonda, è la lotta dell’hominismo contro l’umanesimo formale e convenzionale, una battaglia contro una felicitante teoria dello stato e contro l’apparato burocratico. Naturalmente è anche coscienza della vanità di tale lotta. Perciò quel sorriso storto e il grottesco, che con una profonda sonda verticale tocca la musica delle sfere e quasi la santa beatitudine.

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0 risposte a Jiří Menzel

  1. hrudi v. bakshi scrive:

    ..dispiaciuto della mia assenza in sala!

  2. borguez scrive:

    mannaggia!
    assiduo frequentatore di sale, che non sei altro!
    ci sarà occasione….

  3. Pingback: appunti di fine Aprile « borguez

  4. delizioso, davvero imperdibile!

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