Joanna Newsom live@Bronson

le attese erano tante. la sua fama la precedeva da tempo con tutti gli occhi del sottosuolo indie puntati addosso. voci discordanti di amici che l’avevano vista all’ATP mi lasciavano in una imprecisa incertezza. eppure quel disco mi era piaciuto da subito e non avevo esitato ad inserirlo fra i miei preferiti del 2006. certo quella voce non ammetteva compromessi, la lunghezza dei brani era (ed è) alquanto anacronistica, l’assenza della hit o del brano da spot non agevolava la massificazione, ma dietro Ys si nascondevano nomi sacri della musica e una freschezza inequivocabile, la voce dell’amato Callahan celata in un lieve controcanto e la gloria antica del folk tutto.

quando Chris mi annunciò con qualche mese d’anticipo la sua venuta ne fui felice, ma ancora non potevo sapere quanto. non lo potevo sapere perchè di fronte c’era comunque una stagione di programmazione impressionante per qualità e numero degli appuntamenti che distraeva l’attenzione da una data collocata verso la fine di settembre, proprio mentre di fronte si aveva l’estate nascente. ma sabato 22 settembre è al fine giunto e il Bronson pareva vestito di nuova luce e di velluti come se volesse giocare a fare il teatro! quell’arpa che campeggiava come un trono di regina nel bel mezzo del palcoscenico non lasciava dubbi in proposito! e poi un pubblico bellissimo (me lo si lasci dire!) per educazione e rispetto attendeva definitivamente l’avvento della piccola e meravigliosa ninfa rinascimentale!

credo mi siano bastati pochi attimi per comprendere che non mi stavo sbagliando affatto. che di fronte avevo davvero un talento purissimo, una virtuosa del suo strumento e in più dotata di uno stile inequivocabile. la voce è apparsa da subito più calda, e nella mia percezione quel suo salmodiare conduceva lentamente altrove, verso un mantra fiabesco dal sapore antico. il dilatarsi dei brani apriva davvero spazi di lieve ipnosi e l’immobilità apparente della scena contrastava con le oscillazioni continue delle linee melodiche del suo canto, del violino e delle percussioni “persiane”. inevitabile per la mia percezione ricorrere a paragoni, a riconoscimenti di illustri precedessori. ho pensato all’eleganza di Joni Mitchell, alla grazia dei Pentangle. all’essenza del folk, a quello di Harry Smith come a quello dei troubador. ad un Leonard Cohen degli antipodi, al senso della ballad che custodisce Neil Young… alle sirene di Ulisse che qualcosa debbono pur aver cantato!

ma l’incanto definitivo si è compiuto verso la fine, quando l’esecuzione di un brano dell’ultimo ep mi ha definitivamente rapito. Clam, Crab, Cockle, Cowrie è pura meraviglia, è tutto quanto appena detto, è allo stesso tempo avanguardia e antichissima materia. è gioco di parole e fiaba, folk apolide e ninna nanna di madre, canto devozionale e preghiera intima…

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Hamburg (Germany) “Kampnagel“, 11 september 2007

credo non ci fosse maniera migliore di coronare una stagione che ha visto susseguirsi concerti importantissimi per prestigio e valore assoluto. ho carpito fra il pubblico di Bronson e Hana-Bi voci e bisbigli di inevitabili graduatorie e classifiche in proposito, anch’io personalmente posseggo un’opinione… dite la vostra che dico la mia!

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0 risposte a Joanna Newsom live@Bronson

  1. chris scrive:

    bellissimo post che di certo citerò quando mi deciderò anche io a tirare le somme di una stagione incredibile. l’idea del sondaggio la stavo perfezionando proprio in questi giorni e mi hai anticipato. così anche io tengo nascosta la mia personalissima classifica ancora un po’.

  2. maud scrive:

    non sono brava in quanto a classifiche, ma al primo posto collocherei senza ombra di dubbio Woven Hand!

    Joanna me la sono persa, ma sai che la sua voce mi infastidisce… devo ammettere però che la tua recensione mi ha incuriosita sul suo conto, forse perchè mi fido del tuo giudizio!

  3. mr.crown scrive:

    andiamo bene se ti fidi del suo giudizio.
    va detto che live è caldissima e perfettamente a suo agio.
    l’ep registrato con la formazione con cui si è presentata sul palco è quanto di meglio abbia mai realizzato.

  4. Richard P. Feynman scrive:

    era così giovane…

  5. borguez scrive:

    la classica espressione ciliegina sulla torta non mi pareva eccelsa letterariamente, ma racchiude il senso di ciò che volevo esprimere riguardo la stagione concertistica!

    Maud si è già un po’ sbilanciata citata Wowen Hand, bene! a lei volevo dire che vedere Joanna in un festival “mischiata” insieme ad altri 20 concerti non giova certo al talento della piccola incantatrice! ti assicuro che l’altra sera al Bronson era splendida: sono pure passati 5 o 6 mesi da quando la vedesti tu all’ATP, magari necessari per compiere passi da gigante!

    continua a fidarti del mio giudizio…. e di quello di Mr.Crowm!

  6. diego scrive:

    Seppur faticai a digerire YS rispetto ai precedenti, Joanna all’ATP mi piacque… dal vivo sa assumere una dimensione che sfiora il divino. Le attenuanti per i convenuti a quel festival furono però tante, non ultima quella che prima di lei, sullo stesso palco, aveva fatto capolino tale Bill Callahan*. Purtroppo al Bronson non c’ero, ma non fatico a credere che il concerto sia stato sicuramente migliore di quello dell’ATP (anche per la presenza della band) e che sia stato in assoluto un dei migliori di quest’anno solare in tutta la romagna.

    *chris mi ha confessato la sua volontà forte di portarcelo, in una comunione di intendi con StradeBlu che potrebbe realmente realizzare questo nostro grande desiderio la prossima estate… facciamo il tifo!

  7. adele scrive:

    grazie per averne scritto così…
    era meravigliosa, e io fatico ad immaginarla esibirsi in un festival, penso che la dimensione giusta sia quella di stare seduta per terra, a pochi passi da lei, nel bronsonteatro…e se non lì allora in una stanza accanto a un camino, stesa su un tappeto, ad ascoltare una ninna nanna che dovrebbe ripetersi ogni notte

  8. borguez scrive:

    dunque solo buone notizie al mio risveglio mattutino in quel di Como!
    la notte passata nella Milano ostile, ma un concerto come quello di ieri sera non poteva essere perso…prometto che ne parlerò!

    Callahan sarà il benvenuto!
    …anche Adele è benvenuta!

  9. hrudi v. bakshi scrive:

    salutami i due lombardi residenti!

  10. chris scrive:

    una veloce ricerca su google rivela un concerto di laura pausini proprio ieri a milano.

  11. hrudi v. bakshi scrive:

    …che ha duettato con rita pavone!

  12. mr.crown scrive:

    fonti sicure danno borguez e ronaldo al concerto di caetano veloso.
    ovviamente i miei informatori stavano seguendo ronnie e si sono imbattuti nel testone di borguez. a cui faccio un appello: per favore risparmiaci un post sul concerto.

  13. Hank scrive:

    Soprattutto perché Ronaldo e Caetano, nei rispettivi ambiti, possono ancora dare molto 🙂

  14. borguez scrive:

    le fonti di Mr.Crown sono quanto di più affidabile ci sia nei paraggi!
    mi imbattei effettivamente in due emeriti brasiliani: uno dei due è in una forma che spaventa, l’altro bollito!
    uno insegna a tre giovani musicisti che cosa sia oggi il r’n’r…
    l’altro beve birra nelle quinte con una squinzietta che non si concilia esattamente con il gioco del calcio e la prestazione sportiva!

    sarà difficile tacere…

    @mr.crown: il tuo informatore l’ho visto sambare e dimenarsi come una reginetta del carnevale! a te decidere se sia ancora attendibile o meno!

  15. borguez scrive:

    Hank, mi faccia il favore….
    qui si seppellisce solo gente morta, la comare secca è altro figuro!

  16. Hank scrive:

    “Qui si seppellisce solo gente morta” è frase sublime, che giuro di proferire con aria misteriosa ogniqualvolta mi si rivolgerà una qualsiasi osservazione.

  17. diego scrive:

    ti si raccomanda di inarcare il ciglio mentre lo fai.

  18. borguez scrive:

    …aria truce e insofferenza blasé!

  19. chris scrive:

    grazie. adoro prurient

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