la frittata

è indubbio che l’unità di misura delle uova sia la dozzina. non saprei dire il perchè, ma è così. dunque non appena mi accorgo che mi stanno offrendo delle uova, mi figuro immediatamente il contenitore da sei. la mezza dozzina appunto. chi mi offre uova? le mie contadine, è chiaro! ad un postino di campagna è il minimo che si possa offrire. è un gesto antico, primitivo, pieno di eleganza e gratitudine ed io non mi sento proprio di poter rifiutare. come potrei? anzi! ma oggi è accaduto qualcosa di strano. per ben tre volte mi offrono uova, ed io, per rispetto e tacendo il fatto di avere già il frigorifero pieno, accetto. totale delle uova? 18, va da sè. ora: o il caso si è manifestato ancora una volta beffardo e divertente, o sono all’oscuro di qualche rituale pagano e propiziatorio che saluta il Giugno delle messi con l’elargizione di doni… o stamattina dovevo avere davvero un’aria sbattuta da indurre le mie gentili signore a propormi immancabilmente la medesima soluzione… ci faccia una bella frittata!

senza dubitare minimamente dell’ottima qualità e dell’origine di quelle uova, senza disprezzare un piatto povero e per questo nobilissimo della cucina italiana e senza neppure gettare discredito sul mio appetito che fu formidabile, comunque mi chiedo… è possibile mangiare da soli una frittata di 18 uova? direi di no… e a riprova di questo citerei indubbiamente una celeberrima scena di un film italiano del 1970, I Girasoli, regia di Vittorio De Sica.

seconda guerra mondiale. gli uomini italiani sono richiamati alle armi. Antonio deve lasciare la sua città, destinazione: il fronte africano. la cartolina di precetto sconvolge la sua vita. per eludere la partenza sposa la sua fidanzata, Giovanna. ma non basta, ottiene solo dieci giorni di permesso. decidono di passare questi giorni chiusi dentro la loro nuova casa di campagna a consumare il matrimonio e ad attendere gli eventi. dopo i primi giorni chiusi in camera da letto Antonio decide di scendere e preparare una frittata con più di venti uova per ripetere lo stesso gesto che già fecero suo padre e sua madre e per ritrovare il vigore per affrontare i giorni seguenti… non riuscirà a mangiare quella frittata. il film prenderà poi una piega tutt’altro che divertente, ma quella scena è davvero buffa. se a questo si aggiunge che Antonio era interpretato da Marcello Mastroianni e che Giovanna era immancabilmente Sophia Loren, allora il tutto assume contorni imprescindibili, e il tentativo vano di ingurgitare cotanta pantagruelica meraviglia varrebbe almeno la pena di essere fatto… di certo il consiglio è di vedere il film. facciamo che momentaneamente ripongo quelle uova insieme alle altre nel frigorifero in attesa di tempi migliori… con l’augurio di un buon appetito!

Mastroianni Loren

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0 risposte a la frittata

  1. locknlollmaud scrive:

    Beh, potresti farci una torta!

    (credo che le uova siano l’equivalente alimentare degli oggetti geniali di cui già disquisisti. inoltre sono il primo nutrimento nonchè il guscio protettivo di una nuova vita, anche se in effetti è meglio non pensarci quando le si sta mangiando. e sono un prodotto prettamente femminile, il che non guasta. ed infatti la seconda genialata alimentare è il latte.)

  2. piero scrive:

    urca maud!!!
    solo grandi verità.
    vogliamo la…….torta torta torta torta torta torta torta

  3. Anonimo scrive:

    le azdore non fanno mica doni inutili vè!
    …4 uova per la frittata con l’erbette.
    …4 uova per lo zaba(g)lione, così ti tiri su.
    …2 uova per impanare le cotolette alla milanese,
    o in alternativa per la mozzarella in carrozza.
    e 2 uova sode e un pizzico di sale per l’aperitivo,
    sei pronto per un nuovo giro di posta.

  4. borguez scrive:

    ecco a cosa non serve un blog: a dividersi i doni della natura e delle ‘zdore!
    avete tutti idee così geniali che è un peccato non poter devolvere tanto ben di Dio (per tutto Giugno il suddetto si chiamerà Jah in onore del Pulpito)!

    Maud (sorry, Locknlollmaud) ha ragione… quelle forme perfette, quel mistero insoluto, quella capacità innata di essere ingrediente fondamentale di tante leccornie:
    l’uovo è indiscutibilmente femminile!

    Zabaglione Rules!!!

  5. Anonimo scrive:

    Zab(b)a(g)lione

  6. trelkovsky scrive:

    da piccolo ricordo “il postino”.
    rimase lo stesso per anni,
    fino all’età della pensione!
    Una gran brava persona.

    Siccome la mia non è una famiglia di
    agricoltori, i doni biannuali (ferragosto e natale)
    nonostante mia madre fosse un’antitabagista convinta
    fin dai tempi,
    consistevano in una mezza dozzina di pacchetti di nazionali senza filtro.
    dono più che gradito per un fumatore incallito che sfrecciava, sigaretta in bocca,
    con un motorino con pedali, parabrezza paragambe e d’inverno paramani artigianali tipo pelle d’orso.
    mia madre penso non abbia mai pensato di regalargli null’altro.

  7. borguez scrive:

    l’aneddotica sulla figura del postino pare inesauribile e ti assicuro, trelkovsky, che 12 anni e passa di questo mestiere hanno fatto accumulare un sacco di storie, ma le tengo in disparte, a sedimentare. magari prima o poi si trasformeranno in altro.
    del resto anche la letteratura a riguardo non è scarsa… da Skarmeta a Mallahan Caine fino al cinema, a Visconti e a quella Lana Turner passando per Elvis (Retern to Sender) e ai Beatles…Mr.Postman!
    anche se il mio preferito di sempre compare in piccolo qui sopra a destra!

  8. Anonimo scrive:

    il mitico “pennellone” jour de fete!

  9. diego scrive:

    io dico meglio una frittata oggi che diciotto galline domani.

  10. diego scrive:

    poscritto: anche in quel capolavoro che porta il nome di Excuses for Travellers dei Mojave 3 c’è una brano che si chiama Return to Sender. Mentre ricordo il delizioso nome di una band nostrana clone degli Oasis negli anni che furono… si chiamavano Letter Never Sent.

  11. trelkovsky scrive:

    vogliamo una dozzina di uova di M A S C A R P O N E …sbattute con la frusta a mano

  12. borguez scrive:

    se proprio lo si vuole lo si può pure appellare pennellone! ma vi è cotanta poesia e dolcezza in quel personaggio, che il nome TATI mi pare perfetto e definitivo!

    come dicevo la letteratura a riguardo è immensa, e piuttosto che gli emuli di una band inglese che, per quanto mi riguarda, non è mai esistita, preferisco il titolo di disco di una band americana di Athens (Georgia) che nel 1987 si divertiva pure a coverizzare tre ballate immense di certi Velvet Underground: chi si ricorda il titolo appropriato?

    le uova che hanno originato le mie parole hanno già trovato degna collocazione… sono state equamente suddivise fra amici e parenti, per cui l’idea di una mastodontica frustata a mano è solamente rimandata, promesso!

  13. Hank scrive:

    “Dead Letter Office” (ho vinto una batida? E soprattutto, cos’è una batida?). Con le uova ci si fa il Pisco Sour, lo sanno tutti.

  14. borguez scrive:

    Hank era escluso dalla competizione per usucapione! (non vuol dire niente ma fa rima… e in effetti vent’anni passarono da quel capolavoro dei R.E.M.)

    Citare quella bevanda e quel distillato di latino america è roba da avvocati astigiani o da chi effettivamente assaporò quel cocktail!

  15. punck scrive:

    boh…

    io che sono molto piu’ terra terra pensando alla frittata associo:

    frittata di cipolla
    peroni da litro

    e…..rutto libero!!!!!!

    😉

  16. borguez scrive:

    c’era anche la “vestagliona di flanella” nella tua citazione colta!

  17. diego scrive:

    la Melanzana, tradotta letteralmente dall’inglese Pianta delle Uova, nella frittata è la morte sua.

  18. borguez scrive:

    Interessante! Naturalmente preventivamente fritta, immagino… tipo a dadini o in comode fette! Rendici edotti suvvia!

  19. diego scrive:

    la melanza? non fritta ma grigliata. Preventivamente grigliata. E comunque potresti trovare tutto nel ricettario di mia nonna, al capitolo ‘la frittata e le sue innumerevoli varianti’, se solo l’avesse scritto.

  20. borguez scrive:

    Jah benedica la nonna!

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