Le Trio Joubran AsFâr

l’unico che conosco che sia nato a Nazareth ha riscosso un discreto successo di pubblico e direi che è titolare di alcuni evergreen intramontabili, anche se non posso dire di averlo conosciuto e neppur esser certo che dietro le sue parabole non vi sia qualche furbo ghostwriter piuttosto che un barbuto e biondastro giovinotto finito piuttosto maluccio sul Golgota.
Samir, Wissam e Adnan invece sono fratelli e hanno in comune con il loro più celebre concittadino poco e niente, se non che loro suonano l’oud (tutti e tre e anche piuttosto bene) e non mi pare che questa capacità rientrasse nelle svariate acrobazie del nazareno. i tre fratelli portano il cognome Joubran e da lì, banalmente, il nome del loro gruppo che è appunto Le Trio Joubran.

hanno tre belle facce mediterranee medesime a quelle che quello stesso mare cercano di varcarlo con vascelli di fortuna, o le facce di chi ha creduto e voluto cambiare il proprio paese con la forza del proprio destino che credeva perduto. facce come le nostre che ci affacciamo sullo stesso mare epico.
ma soprattutto interpretano una musica che pare perfetta per navigare quel mare, per attraversarlo, per ritrovarne approdi e per tessere a ritroso la storia di questo piccolo/ grande bacino che in fondo rappresenta la cultura di svariati popoli fratelli.

AsFâr (Randana, 2011) vede i tre fratelli farsi accompagnare dal conterraneo palestinese Yousef Hbeisch alle percussioni e la celebre voce tunisina di Dhafer Youssef. suoni tessuti, trame di tre oud che si incrociano con grazia e misura ed una musica adatta al viaggio (fosse pure salgariano come si diceva più sotto). i tre fratelli sono da tempo sotto l’occhio mediatico di quell’attenzione world che rischia di rovinare i talenti che vorrebbe far emergere. confesso di non amare particolarmente l’approccio vocale di Youssef (per le ragioni testé accennate) e di preferire i brani dove il trio si confronta da solo con le percussioni (queste sì) straordinarie della tradizione araba.

basterebbe forse il brano che da il titolo al disco per non dar adito a nessun tipo di dubbio a proposito della genuinità del talento dei tre fratelli. vederli poi dal vivo potrebbe esser la prova inconfutabile dell’esistenza di quella divinità che bacia le sponde del Mediterraneo e le fa suonare da millenni una musica che suona vecchia millenni. senza bisogno di moltiplicazioni e resurrezioni. ne tanto meno beatificazioni.
buon ascolto.

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9 risposte a Le Trio Joubran AsFâr

  1. costantino spineti scrive:

    …giustissimo borguez. Disco speziatissimo…come piace a me!

    Provvederò personalmente a mandarne una copia anche al Pastore Tedesco…affinchè anch’egli…si beatifichi un pò…dopo tutto quel caos che gli hanno fatto in salotto!

  2. SigurRos82 scrive:

    C’entra niente con questo trio peraltro fantastico (che sto ascoltando in questi giorni 🙂 )…forse te l’ho già chiesto, ma perchè ‘panoptikum’? Proprio in questi giorni sto studiando Focault (‘Il potere psichiatrico’), che cita appunto Bentham e il suo (inquietante, anzi, angosciante) Panottico…ti domando allora, come mai questa suggestione? 🙂

    • borguez scrive:

      il disco del Trio cresce ad ogni ascolto, segno inequivocabile di bellezza, almeno a parer mio.
      se davvero ti interessano le motivazioni di quel nome panoptikum ti rimando a quanto scrissi tempo addietro quando mi accinsi ad inaugurare la rubrica. sperando ti sia chiaro e magari pure utile a comprendere se c’entra o non c’entra con Focault.
      a presto

  3. SigurRos82 scrive:

    Grazie, questo post mi era sfuggito! 🙂

    In effetti non c’entra nulla col Panopticon di Bentham, e difatti mi sembrava alquanto strano 😉

  4. s.c. scrive:

    Spettacolo. Anzichènò. Mersì Bocù. Or Vuar.

  5. s.c. scrive:

    ConFratello Borguez, la arcaicomoderna purezza di questi suoni mediterraneorientali m’hanno riportato alla (fallace, ça va sans dire) memoriam un discobolo di qualche [h]anno fà {che, però, in effetti, c’entra non moltissimissimo col trio Joubran}.
    Questo glielo linko http://www.youtube.com/watch?v=L7fDj1o3TGQ così giusto per renderLa edotta di ciò di cui farnetico.
    Poi magari (magari, però) pùòte passare di qùà.
    http://www.niyazmusic.com/
    e, volendo, pure di qùà
    http://www.debaser.it/recensionidb/ID_26458/Niyaz_Nine_Heavens.htm
    Magari, però, eh.
    Non sfascierei oltre.

    • borguez scrive:

      sempre graditi i rilanci, i suggerimenti e gli ulteriori link ad integrare, interagire e rendere ulteriormente succulente le umili proposte.
      continui serenamente a sfasciare!
      a presto

  6. s.c. scrive:

    Solo per confermarLe chè non v’è (mai) limite al peggio:
    http://www.debaser.it/recensionidb/ID_35018/Le_Trio_Joubran_As_F_c3_a2r.htm

    Merci beaucoup.
    Au revoir.

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