Loren Connors
Airs

contestualizzare temporalmente le vicende delle umane faccende è materia per gli storici e per coloro che amano viaggiare a ritroso; contestualizzare temporalmente la musica è vicenda assai meno importante è sfuggente per mancanza di documentazioni certe, per la stessa natura evanescente della musica e per l’impossibilità di cancellare a ritroso la stratificazione dei suoni e delle memorie che hanno generato.
mi rendo conto di essere fumoso e di scervellarmi attorno ad un (non)problema trascurabile, ma è un tarlo che mi cruccia e che mi fa pensare nei tempi persi di questo nostro perder tempo. che effetto deve aver fatto ascoltare Chega de Saudade nell’estate del 1958? quale il carico di immanente trascendenza nell’ascoltare Are You Experienced nell’estate floreale del 1967? oppure: ero conscio dell’immensa solitudine rimbombante che fuoriusciva da Nebraska di Springsteen in quel 1982 che mi vedeva tredicenne implume?
il tempo scorre e non si ha certo la pretesa di fermarlo né tanto meno riavvolgerlo, ma spolverarlo sì, alleggerirlo di quella coltre di senso che si accumula (o si svuota) attorno alle musiche, che le determina di senso, storicizzandole e facendole perdere la vergine vertigine del debutto che fu e che più non sarà. inventeranno una app probabilmente, un complesso algoritmo che riporti il nostro grado di sapere e di cognizione tecnologica ad una data antecedente (mappata e indicizzata) riaggiornandoci a capacità e competenze che credevamo superate: ma nell’attesa di questa epifania turistico-temporale lo sforzo di ritornare indietro nel tempo (quello prossimo: mica si chiedono i miracoli) tocca tutto a noi, alle nostre capacità e ai nostri desideri.

Connors

il 1999 per esempio, visto da questo qui e ora, appare lontanissimo: eppure sono solamente quindici anni addietro. se si pensa a quanta musica si è ascoltata in questi anni, al come la si è ascoltata e come siano mutate le modalità di fruizione e di conservazione pare di parlare del secolo scorso (e in realtà è così). in questo presente caotico in cui tutto si affastella e succede contemporaneamente, in questi istanti saturi di cose assolutamente importanti e prescindibili assieme, ripensare al 1999 è quasi uno sforzo impossibile.
era il 1999 quando Loren Connors registrava su cassetta (con l’ausilio di un registratore a quattro piste) la sua chitarra elettrica (processata da gentili delay) spronata nell’esercizio meditativo di comporre una ventina di improvvisazioni aeree e fragili.

connors-airsda quella cassetta ne nacque un disco uscito per la Read Cone nell’ottobre del 1999 su cui la coltre del tempo pose il suo manto d’oblio indifferente. una specie di lungo letargo in cui il disco è rimasto nella sua immobile fragilità (sarebbe bello pensare si affinasse come il vino) ad attendere che la nostra consapevolezza di quindici anni dopo ne comprendesse la portata essenziale e delicata. una rimasterizzazione ad opera di Taylor Dupree, la scoperta di una traccia perduta (e quindi aggiunta) e la ripubblicazione ad opera della Recital Program nella primavera di quest’anno.
arie (appunto), bozzetti, delicate improvvisazioni armoniche che paiono tormentarsi attorno ad una medesima sequenza melodica. rarefazioni, dilatazioni che guardavano alla storia della musica mentre fuori dalla finestra imperversava il post-rock. Loren Connors (allora cinquantenne) pareva lontano dal suo tempo così come lo è oggi dal nostro, in una specie di solitudine raminga da nutrire di improvvisazione e paesaggi sonori nei quali rifugiarsi. non so se più facile (ri)attualizzare queste musiche ad un sentire odierno e consapevole o compiere lo sforzo di carpirne la portata innovativa aggiornata a quel 1999.
nell’attesa di fenomenologie tecnologiche che ci spostino (avanti e indietro) nel tempo io consiglio di curare la sempiterna (beata) solitudine con balsami chitarristici distillati da un cane sciolto a cui il tempo, le mie ciancie e le idiozie che sono in grado di elucubrare poco importano. buon ascolto

Questa voce è stata pubblicata in 2015. Contrassegna il permalink.

Una risposta a Loren Connors
Airs

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.