Malawi Mouse Boys
Dirt Is Good

credo di dover riconoscenza a questi ragazzi del Malawi, credo di dovergli questo post e credo pure di essere lieto di scriverlo (in realtà ne sono certo). era il luglio del 2012 e la sorpresa di averli incontrati mi spinse a scrivere di loro (qui), a parlare della buffa origine gastronomica del loro nome e della musica gioiosa e contagiosa che cantavano e suonavano. quel post incontrò la curiosità di frequentatori (vecchi e nuovi) di questo luogo e con quella curiosità altre parole, nuovi suoni e altre musiche ancora.
i Malawi Mouse Boys sono insomma dei portatori sanissimi di semplice bellezza e dopo l’uscita di quel primo He Is #1 (Indipendent Records, 2012) una buona parte di coloro che tengono un orecchio teso ai suoni degli anfratti del mondo si accorse di loro. giungere al Womad 2013 (qui un video) insomma fu una piccola e meritata consacrazione.

Dirt Is Good

così come giungere al secondo disco è cosa buona e giusta: rimanere uguali a se stessi nella semplicità di quell’esordio ancora meglio. Dirt Is Good (Indipendent Records, 2014) non cambia di molto le carte in tavola: registrazione spartana sul campo, medesimo produttore (Ian Brennan) e medesima strumentazione di fortuna. chitarre autocostruite, percussioni rudimentali (una lattina o due corone da bici) buone all’uopo e la vocalità ridente ad intonare lodi e preghiere verso l’alto. il tutto nel medesimo villaggio fra gli stessi bambini nel frattempo un poco cresciuti e poi galline, siccità e quella “sporcizia” lodata ed invocata nel titolo del disco (qualcuno diceva dai diamanti non nasce niente…).

spero possa essere una piacevole sorpresa per chi li scopre oggi e un gradito ritorno per chi gli ha voluto bene da subito: io sono fra loro.
buon ascolto: dirt is good!

Questa voce è stata pubblicata in 2014. Contrassegna il permalink.

4 risposte a Malawi Mouse Boys
Dirt Is Good

  1. Alessandro Ferrari scrive:

    Ciao borguez.
    Non li conosco, corro ad ascoltarli colmo di curiosità!!! Grazie anche per la citazione a Fabrizio.
    A presto!

    Alessandro

    • borguez scrive:

      questo post in realtà andrebbe integrato con la lettura del precedente. lì raccontavo la curiosa vicenda di questi ragazzi: qui mi sono limitato a segnalarne il secondo disco.
      ma se non li conoscevi goditeli eccome: un piccolo amuleto di felicità da tenere a portata d’orecchio.
      a presto

      • Alessandro Ferrari scrive:

        Ho letto anche il post precedente… Storie così risplendono e mi ricordano che la musica rende tutto più bello e spesso salva anche le vite. Mi vengono in mente esempi tra i più disparati e lontani geograficamente: quindì sì, la musica unisce!
        E anche io, sento la polvere addosso ascoltando questo disco, seppur seduto nella mia casa di Vicenza.

        Un caro saluto borguez

        Alessandro

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