Mannarino Supersantos

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e per una volta contravvengo alla regola dàtami di evitare derivazioni e similitudini per raccontare un disco o l’artista che lo ha interpretato. ma la segreta aspirazione di ogni regola è di essere infranta e in più, quando la varietà e la quantità dei segnali cardinali diventa virtù e abbondanza allora è bene, per una volta, lasciarsi sommergere dalla moltitudine di suggestioni di questo disco.
così non resta che unire tutti i punti esposti qui sopra (sbottati di getto dalla mia testa sollecitata), toglierne o aggiungerne altri a piacimento, e si vedrà comparire per incanto il nome di Alessandro Mannarino e del suo nuovo disco Supersantos.
applausi (i miei) all’ostacolo del fatidico secondo disco scavalcato con un Fosbury ebbro, al seguito di quel Bar della Rabbia (2009) che aveva imposto all’attenzione italiana il cantautore romano classe 1979; applausi alla maturità che prende spessore e al coraggio di affacciarsi sul panorama pericoloso (e scivoloso) della tradizione cantautorale italiana e alla voglia di voler entrare dalla porta principale fottendosene dei consigli di gatti e volpi.

applausi alla canzone che si incarna politica senza esserlo, alla sua vocazione santa (quella sì) del voler essere popolare, all’anticlericarismo che andrebbe insegnato nelle scuole e in ogni bar di frontiera che si rispetti, applausi ai dribbling (il Super Santos è vivo nei ricordi) per sorpassare le tentazioni esterofile e gettarsi a perdifiato nella tradizione canora italiana che ogni buon cittadino di queste tristi lande si porta dietro come una valigia di cartone. e se l’Italia sta andando in malora qualcuno sosteneva che da qualsiasi letame potessero ancora nascere fiori: aveva ragione e sempre l’avrà!

Questa voce è stata pubblicata in 2011. Contrassegna il permalink.

7 risposte a Mannarino Supersantos

  1. birdantony scrive:

    OT: callahan è già ovunque, anche nel mio ipod, ma prima di pigiare play devo trovare la giusta concentrazione! anyway, mi incuriosice mannarino, credo che partirò ad ascoltare lui.

    • borguez scrive:

      già!
      il piccolo Mannarino (già nel cognome suona un divertente diminutivo) dovrà dividere il palcoscenico di questi giorni con l’uscita di Callahan: e sono gare dure!
      così ancora per qualche ora risuonerà il cucciolo romano e da stasera sarà tempo per i giganti.
      a presto

  2. Hana-Bi scrive:

    è stato una piacevole sorpresa!

  3. Cherotto scrive:

    innanzitutto grazie mille per Sven, bellissimo…
    Mannarino è esattamente come me lo aspettavo dopo aver letto la tua lista…anche se forse manca il Califfo 😉

    • borguez scrive:

      ammetto di non conoscere molto il Califfo, e non so se questo sia un demerito un punto di vanto. in ogni caso ciascuno è libero di trovare proprie affinità e divergenze.

      p.s. Sven Kacirek (cambiando discorso) è una bella sorpresa, ne convengo.

  4. a scrive:

    Avevo sentito un live alla rai dal precedente disco, ma non mi ha mai preso.
    Pero’ se lo si consiglia qui mi corre l’obbligo di riprovare.
    Saluti e grazie.

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