Marc Ribot Silent Movies

prima di tutto una riflessione che vado ripetendomi autisticamente: che bel privilegio vivere lo stesso tempo di Marc Ribot!
sapevo di questo disco in arrivo che avrebbe dovuto invertire la rotta delle sue ultime apparizioni in trio ed in solo, una sterzata verso ambientazioni acustiche e cinematografiche. ma una cosa è attendere, altra è ascoltare questo nuovo lavoro per la PI Recordings: che bel privilegio!
Silent Movies racconta di film never existed outside my head (parole sue), pellicole immaginate, sognate. in realtà pare tutto sia nato quando il chitarrista fu invitato a musicare The Kid al Merkin Concert All nel gennaio scorso, ma non si deve escludere che i cassetti di Ribot non fossero già abitati da bozzetti simili. colonne sonore abortite, progetti paralleli e divertimenti privati costituiscono quel nucleo di melodie ed improvvisazioni dalle quali sono scaturiti queste 13 composizioni.
titoli come Solaris o Sous Le Ciel De Paris hanno riferimenti assai precisi a pellicole che del cinema costituiscono la storia, altri titoli lasciano solo immaginare le sinossi di film che non vedremo ad occhi aperti.

difficile togliermi dalla testa che Fat Man Blues non possa che essere dedicata a Roscoe “Fatty” Arbuckle o che fra i sogni di celluloide di Marc Ribot non vi siano le pellicole di Jim Jarmusch o di Aki Kaurismäki (quelle future, sia ben chiaro). sono solo supposizioni che lasciano il tempo che trovano e nulla aggiungono all’intima bellezza di questa operazione che vede Ribot in solitaria compagnia della sua chitarra e di (poche) impercettibili sovraincisioni rubate da registrazioni di campo o direttamente da colonne sonore misteriose.
toccherebbe a qualche regista coraggioso procedere a rovescio e ricostruire una trama e delle visioni adagiandole sull’immaginifico di queste melodie, lavoro forse difficile o di per sé inutile. inutile perché questo cinematografo per orecchie non richiede altro che un accomodarsi confortevole e l’ascolto vivifico e rapito.
a quello, senza altre ciance, preferisco lasciare, ma non senza aver prima spudoratamente dichiarato che Postcard from N.Y. è una delle emozioni più care che la musica mi abbia regalato negli ultimi tempi.
buona visione.

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12 risposte a Marc Ribot Silent Movies

  1. SigurRos82 scrive:

    Ma quanto mi piace Ribbotto! Colgo al volo il suggerimento e ringrazio sentitamente 🙂

  2. hrundi v. bakshi scrive:

    …difficilissimo il prelievo!

  3. hrundi v. bakshi scrive:

    riuscii riuscii

  4. SigurRos82 scrive:

    L’ho ascoltato ieri, ‘in punta di orecchie’, come richiesto dalla musica stessa. Vellutato, davvero bello 🙂

  5. ReeBee scrive:

    commovente, si è commovente quanto può essere bello questo lavoro di Ribot…

    grande Borg
    grazie

  6. antonio gramentieri scrive:

    aggiungerei una nota di merito per l’amico Jd Foster, che ha lavorato molto molto molto bene con il suono.

    ribot è un passo oltre, sempre.

    ottimo.

  7. Pingback: 2010 | borguez

  8. marcog scrive:

    Ho scoperto con piacere solo da pochi giorni il tuo sito/blog e ti devo innanzitutto fare i complimenti per la passione con cui lo gestisci, bravo è dir poco.
    Leggendo nelle varie pagine mi sono imbattuto nella recensione di questo disco che reputo personalmente una lezione di “stile” in barba alla assordante babele di “film/dischi” che molto spesso parlano un pò troppo.
    di questi tempi il “less in more” autentico quando ti ci imbatti e come se ti riportasse a casa.
    ciao e a presto

    • borguez scrive:

      grazie della visita e delle parole.
      perfettamente d’accordo con te sulla lezione di stile che Marc Ribot impartisce a tanti colleghi. del resto lui è Marc Ribot e loro solamente i suoi coleghi, appunto.
      spero di ritrovarti presto da queste parti.
      un saluto

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