Mimmo Locasciulli Idra

passano un sacco di dischi dalle mie parti. hanno un lasciapassare sempiterno, un vitalizio che si esaurirà quando non me ne fregherà più niente di niente, quando non ci sarà più il titolare (qui scrivente) e lo si appellerà con un bel ei fu! passano e restano, passano e li dimentico, passano senza bussare e molti altri me li ritrovo senza sapere da che parte sono passati!
questo blog forse è nato anche per imbrigliarne alcuni, avendo fiducia nella longevità di questa rete inconsistente e per ricordarsi di ricordare. ho sommariamente creato dei luoghi idonei per raccontarli, segnalarli e rubarli come margherite di campo. la maggior parte di loro lasciano segni, altri sono inconsistenti e a volte capita pure di annusare anzitempo qualche capolavoro.
io non so quale luogo occuperà questo diciassettesimo (e non sono pochi) disco di Mimmo Locasciulli, forse non me ne preoccupo neppure tanto e poco al fine importa. ma debbo però ammettere la mia negligente frequentazione con questo cantautore, negligente e colpevole a causa di passioni assai più frementi per altri suoi colleghi. e quindi non per denigrazione o prevenuto giudizio, ma semplicemente per mancanza di tempo (o di voglia). eppure ho sempre saputo che si trattava di un appuntamento rimandato da aggiungere alla lista dei tanti, e forse il tempo di un incontro è giunto.

idra_prMimmo Locasciulli Idra (Hobo/Parco della Musica Record, 2009) è l’ascolto attento di questi giorni. non credo di essere ancora in grado di dire coscientemente o permettermi un giudizio; quello che so è che la lista delle collaborazioni è di quelle che mi muoverebbe a curiosità in ogni caso, sempre e comunque! li elenco, tanto per ottenere il consenso: Greg Cohen (contrabbasso e produzione), Marc Ribot (chitarre), Joey Baron (batteria), Gabriele Mirabassi (clarinetto) e Stefano Di Battista (sax soprano). inoltre, il titolo del disco pare avere preso il battesimo da un luogo e da una celebre poesia scritta in suo onore da Leonard Cohen (e qui si sfondano porte mai chiuse): “Il sentiero di sassi faceva come un anello e mi si avvolse intorno legandomi alla notte…” Così comincia “Idra”, una bella poesia di Leonard Cohen che mi è capitato di rileggere e tradurre circa un anno fa (dice lo stesso Locasciulli nel sito) – e a questo punto la chiamata non ammette dinieghi!

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=8qohEjIznBg]

questo l’assaggio che offre la rete assieme ad un video (non proprio ufficiale) del brano che da il titolo al disco: Idra. io ribadisco l’odierna incapacità di esprimere un giudizio sensato, ciò che so è che il disco sta girando, doppiando gli ascolti e aprendosi alla comprensione. questo disco è passato, giunto, arrivato in qualche modo. quell’appuntamento tanto rimandato è finalmente compiuto. se qualcuno avesse un buco in agenda e la voglia di ascoltare una voce italiana coaudiuvata dal gotha di un suono che ha già fatto storia, suggerisco l’indirizzo per l’appuntamento.

Mimmo Locasciulli Idra

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0 risposte a Mimmo Locasciulli Idra

  1. paolo scrive:

    Non posso non ringraziarti per averci ricordato che è ancora qui il bravo Mimmo, tra l’altro mio conterraneo. E poi ha appena compiuto 60 anni. Lo riascolterò con interesse e curiosità.

    • borguez scrive:

      grazie a te paolo. lo sto ascoltando anch’io con interesse e curiosità, che è quella che merita.
      e in effetti aggiungo, bello che sia ancora qui, tenace e coerente, doti rare, di questi tempi.

  2. Pietro scrive:

    Ue! Ma è il lac de Com?

  3. paolo scrive:

    Più l’ascolto, più penso che sia proprio un gran disco. Ancora un grazie a chi ce l’ha proposto.

    • borguez scrive:

      sono d’accordo con te Paolo.
      gli ascolti giovano a questo disco. traspare ulteriormente quella sensazione di semplicità (nel senso buono) che avevo avvertito immediatamente.
      direi un grazie a lui, principalmente!
      a presto!

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