Ortometropolis/9 di Costantino Spineti

Mike Cooper plays Rayon Hula
live@Half Die Festival

Morpurgo Roof

– non è un party, non è un aperitivo, è un festival di musica, se non siete interessati non venite.
– è gradita la prenotazione via e-mail
– non parcheggiare e non entrare con macchine e motorini  dentro il vicolo di Porta Furba
– non fare schiamazzi e non dare fastidio al vicinato già di per sè tollerante
– portare qualcosa da bere
– rispettare gli orari e osservare un religioso silenzio durante lo svolgimento della performance live
– no scarpe aperte
– venite con chi vi pare purchè sia edotto delle regole.

Così diceva il flyer dell’ invito al concerto mandato via e-mail da Morpurgo Benerecetti, ideatore dell’Half Die Festival che si tiene ormai da più di una decina d’anni a Roma tutte le domeniche pomeriggio di Luglio.

SITO PORNO PER ADULTI “MEZZI MORTI”
Half Die, infatti, s’ispira alla sezione di un sito porno dove i protagonisti sono persone tanto adulte, da essere apostrofate, appunto, mezze morte. “Ho voluto sdoganare i canoni classici di bellezza – racconta Gianni Rosace (in arte Morpurgo Benerecetti), professionista per lavoro ma musicista e organizzatore, da 10 anni, del festival – andando oltre i limiti dell’età e dei tratti estetici”.
In un clima di ricercata stravaganza, e con le scarpe chiuse (sarà un vezzo?), Rosace ha realizzato le prime edizioni del festival, prima dell’attuale location (Porta Furba al Mandrione), sulla terrazza di un grande capannone adibito a deposito di pullman, facendo rientrare i Morpurgo Roof in quegli inusuali palcoscenici capaci di far vivere spazi domestici, attraverso momenti di aggregazione.

e nel tardo meriggiar, pallido e assorto del Luglio romano…
al Mandrione, con vista acquedotti romani mi sono recato…

Quivi Mike Cooper in consueta mise hawaiana e le sue sculture sonore, un vero e proprio cesellatore di suoni capace con la sua sound art di portarti immantinente dall’altra parte della crosta terrestre, precisamente in Oceania, tra le acque cristalline del sud est asiatico, insomma, agli antipodi del Mandrione in un sol schiocco di dita (…snap!!). Solo un’altra persona è stata capace di provocarmi simili sensazioni, ma… trattavasi di un certo Emilio Salgari!

Confesso che sino a qualche anno fa facevo fatica a concepire il laptop come un vero e proprio strumento musicale, ma galeotto fu l’incontro con Mike Cooper e i suoi fields recordings, e soprattutto la sua steel guitar suonata col bottleneck! Mike Cooper che parte come cantante di musica folk quarantanni fa, per approdare oggi ai margini della scena glitch internazionale, in mezzo… di tutto e di più!!

Devo riconoscere che l’idea di assistere ad una performance live di Rayon Hula outdoor mi intrigava pareccchio, e le aspettative sono andate ben oltre l’immaginabile. Pattern estatici che si incrociavano con loop ipnotici, sinuose melodie che cercavano ombra sotto le arcate a tutto sesto degli acquedotti, vibrafoni incantatori in salsa reverie che indugiavano in un oceano di fields recordings…il tutto condito in uno scenario veramente… Ortometropolitano!!

Incorporare i suoni ambientali nella musica è un elemento fondamentale nella sound art di Mike Cooper. Ma come nasce Rayon Hula? Stando alla versione dell’autore basta giocare d’estate con un sampler utilizzando dischi di Arthur Lyman, rallentandoli e riproducendoli al contrario; ma io non gli credo, come non gli credo quando mi dice che Truth in the abstract blues è stato inciso senza conoscere bene il disco di Oliver Nelson. Del resto, una cosa fondamentale credo di averla capita di Mike Cooper: quando lo senti parlare, non devi ascoltare solo la sua voce e quello che ti dice, devi fare molta attenzione anche ai suoni che (gli e ti) girano intorno.

E ora c’è una sorpresa per gli aficionados, mettetevi pure comodi (anche senza scarpe!) sdraiati con i piedi sulla scrivania o sul tavolo che avete davanti, munitevi di un bicchiere rigorosamente di vetro spesso, fateci pure scivolare dentro due bei cubetti di ghiaccio tintinnanti, sto per versarvi tre dita di quintessenza… Sorseggiatela pure… Nutritevi l’anima!!
E se qualcuno avesse bisogno di un pasto completo, rivolgetevi pure senza indugio a mio fratello borguez, saremo ben lieti di dar da mangiare agli affamati a prezzi modici e popolari, poi, io e borguez divideremo tutto in vivande e bevande da buoni compari di osteria.

Haloa, Prosit e Buona Visione!!

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=WV7HYFxphbE]

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0 risposte a Ortometropolis/9 di Costantino Spineti

  1. gail roberts scrive:

    aloha mike!
    when can we organize an hawaiian event in rome…? soon, i hope!
    a hui hou,
    gail

  2. Michael Kime scrive:

    Hello my friends. This is fantastic Mike, I love it. I love it. Very beautiful. I want more.

    Love from New Zealand
    Michael and Jackie

    • costantino spineti scrive:

      Hello Michael and Jackie, thank you for the visit.
      The world needs Mike Cooper.

      …Love from New Zeland?
      …Peace and Love from Italy.

  3. Paul de Boe scrive:

    Exquisitely transorted at 8.00am on a wintry Melbourne morning. A minor miracle – thanks Mike.

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