Paolo Conte Gong-Oh Best Of

a dire il vero si dovrebbe essere contrari ai Best Of, per coerenza, per corretezza ed aggiungerei pure per completezza. in più, se la questione riguarda Paolo Conte insorge imminente una contraddizione in termini: difficile stabilire il meglio di (traducendo) qualcosa che meglio già lo è. meglio della stessa nazione che immeritevolmente si può vantare di un’artista tale, meglio di ogni suo collega in circolazione (e non sto parlando di avvocati) in quel paese, meglio di qualsiasi paroliere che si arrabatti su rime baciate e questioni profonde, e assai più affascinante (culturalmente e carnevalescamente) di ogni suo coetaneo che si vanti di avere qualcosa da dire (o da cantare).
ma i discografici debbono pure sbarcare il lunario approfittando del natale imminente e quindi è bene confezionare il fatidico Best Of indorando la pillola con l’inclusione di un inedito che produce istantaneo la salivazione dei fans vecchi e nuovi. così, mentro inghiotto saliva, mi immagino i cassetti odorosi di casa Conte straboccanti di fogli con righi e note scarabocchiate, parole a margine e bozzetti sognanti: quel tesoro di inediti e di brani “scartati” per i quali ogni buon ammiratore scodinzolerebbe rapito.

La musica è pagana è la perla inedita fra le restanti 18 scelte dallo stesso Conte per completare e far lussureggiare questo Gong-Oh The Best Of. ad essere sinceri c’è pure una nuova (?) versione di Via Con Me, ma, senza soffermarmi troppo, direi che di nuovo c’è davvero poco e che anche la straripante bellezza subisce i danni dell’usura e dello spreco.
La musica è pagana pare estrapolata (ed esclusa) da una delle sessioni dei suoi ultimi dischi: quell’elettronica moderata rimanda a Psiche o all’ultimo Nelson, ma poco importa da dove venga ed è forse un poco più importante dove porti. Conte che fa l’orango mugugnando un gu gu gu primitivo e quelle prime strofe che portano davvero altrove: il latte d’asina, una zia lontana, l’indigeno che pagaia e il fiore di zagara e infine la musica che torna nel tentativo vano di descriverla e di descriverne l’amore incommensurabile. l’ennesima grande canzone di Paolo Conte al quale oramai si può solo appuntare il difetto di aver smesso di raccontarci quelle “storie” che hanno costruito l’immaginario onirico e salgariano dei suoi adepti.

così, a proposito di storie, approfitto di questo post per tornare ad una (quasi) decina di anni addietro quando Paolo Conte fu ospite della trasmissione radiofonica (RadioDue) Alle 8 della sera. era il luglio del 2002 e a quel tempo era da poco uscito Razmataz (due anni prima); Paolo Conte si concede di raccontare un poco di più sulle sue canzoni, le storie nascoste fra le pieghe degli enigmi e le soluzioni musicali argutamente adottate. è un piacere privato ascoltare la favella edotta dell’avvocato raccontare misteri e aneddoti nascosti dietro il pentagramma: da questa chiacchierata si evince quel meglio di cui parlavo sopra. davvero non vedo molti altri in grado di nobilitare e glorificare così tanto l’arte dello scrivere ed interpretare canzoni.

e visto che sono in vena di post scriptum vorrei ricordare ai più sbadati che Paolo ha un fratello meraviglioso di nome Giorgio (Conte) che continua a fare lo stesso mestiere che iniziò a fare con il fratello e a farlo bene divertendosi e divertendo. il suo ultimo Come Quando Fuori Piove è una piccola delizia per appassionati cultori.
è tutto. mi fermo. buon ascolto.

Questa voce è stata pubblicata in 2011, Radio. Contrassegna il permalink.

8 risposte a Paolo Conte Gong-Oh Best Of

  1. costantino spineti scrive:

    …puntualissimo borguez, son arrivato curioso e…Tac!… L’ho Trovato!
    Anch’io ero un ascoltatore di “alleottodellasera” quando ci riuscivo…poi un bel giorno, è sparito nell’oblio della aculturazione italiana, così…da solo…e con una sola c!!

    I lavori del fratello Giorgio (questo dal titolo poetico, evocativo e biscazziere!) li attendo sempre con ansia e curiosità, e non deludono mai!!

    Ti ringrazio anche per quella perla Analog Africa che giace lasciva qui a fianco come un’ Olympia di Manet!

    Merci de tout coeur

  2. jj scrive:

    grazie tante per Conte, mi permetto di farti una richiesta, anche se presumo inopportuna, hai modo di reperire l’ultimo Dakota Suite – The Side Of Her Inexhaustible Heart? Se sì, ti ringrazio di cuore. Grazie ancora per quello che fai.

    • borguez scrive:

      grazie della visita.
      ad oggi il disco dei Dakota Suite non pare ancora uscito: ma non temere che si manifesterà i men che non si dica.
      a presto

  3. jj scrive:

    hxxp://musicalcoma.vlsweb.net.br/?p=17909#comments

  4. a scrive:

    chicca Conte alla radio. grazie.

  5. LD scrive:

    I had no idea that Paolo had such a talented brother. I love Giorgio’s music. I can find no records anywhere. Any chance you can post one or two? Wonderful tunes. Thanks.

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