Petrolini

Petrolini moriva poco più di settant’anni fa all’età di 50 anni per merito della Signorina Angina, come la chiamava lui! 1936, questo fa sì che, a torto, venga inserito, generalizzando, nel ventennio! La sua arte proveniva da molto più lontano e da molto tempo prima, ma la sua parabola lo fece atterrare in pieno scenario mussoliniano. Autodidatta e artista completo, evitò accuratamente le accademie e preferì a queste la strada o ancora meglio i funerali di sconosciuti, dove si esercitava a fingersi inconsolabilmente affranto! Il suo personaggio più celebre fu forse il Nerone (che faceva per altro sbellicare – sic! – lo stesso Duce), ma anche Gastone rimase memorabile! Ma io lo volevo ricordare semplicemente perchè fu realmente l’autore di una delle più fulminanti e formidabili battute che io conosca. E non sul palcoscenico… Invenzione molteplice, semantica, politica, anticipatrice di molti atteggiamenti del secolo breve e a tutt’oggi irresistibile. Pare che al solenne conferimento di una medaglia per meriti artistici, parafrasando sull’attenti un ben noto motto mussoliniano e esprimendo tutto il suo genio, così ringraziò: Me ne fregio!

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0 risposte a Petrolini

  1. costantino spineti scrive:

    ……ma l’amor mio non muore!

    Tutto muore quaggiù!Muore l’insetto,
    muore il cane,il cavallo ed il cammello;
    muore il il rospo,la pecora e il capretto,
    muore il pesce,il mammifero,e l’uccello.
    Muore la pianta,la radice e il fiore…
    … ma l’amor mio,ma l’amor mio non muore!

    Era di maggio e c’erano le rose
    quando la vidi per la prima volta.
    Le dissi:T’amo! e lei non mi rispose.
    allor le sussurrai:Fermati e ascolta.
    Sono quasi le sette e il giorno muore…
    … ma l’amor mio,ma l’amor mio non muore!

    Sarà lungo il tuo amore,veramente?
    -lei mi chiedea,fra un bacio e una carezza-
    Ed io le rispondea dolcemente:
    Vedrai tu stessa,cara,che lunghezza!…
    Si spegne il sole e il mar cambia colore…
    …ma l’amor mio,ma l’amor mio non muore!

    Ma appena la sposai,quell’angiolella
    divenne tosto un viscido serpente!
    La docile e gentile pecorella
    mise le corna,inaspettatamente…
    Poi le mise anche a me,senza pudore…
    …ma l’amor mio,ma l’amor mio non muore!

    Dicon che ci sia stato qualche cosa
    fra lei ed un dei miei migliori amici:
    ma la sfacciata giura senza posa
    che non c’è stata neanche la camicia!
    Ah!mi farà morir di crepacuore…
    …ma l’amor mio,ma l’amor mio non muore!

    Non mi fa che dispetti e sgarberie,
    mi nasconde le scarpe ed i calzoni,
    per cui se voglio far le cose mie
    le devo fare senza pantaloni!
    Mi tratta peggio assai di un servitore…
    …ma l’amor mio,ma l’amor mio non muore!

    Mi bastona,mi fa patir la fame,
    non ho neppure il pane a volontà!
    Se le chiedo una pera,quell’infame
    me l’avvicina e poi non me la dà!
    Mi devo accontentare dell’odore…
    …ma l’amor mio,ma l’amor mio non muore!

    Un amico m’ha dato un canarino;
    ma lei non può soffrir nemmeno quello!
    Per cui sono sicuro che un bel mattino
    mi sveglierò,purtroppo,senza uccello!
    Ne proverò un terribile dolore…
    …ma l’amor mio,ma l’amor mio non muore!

    Ettore Petrolini

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