Quadrille + Danson Metropoli = Viens Dans Ma Casbah

mi rendo perfettamente conto della peculiarità e pure della specificità del post precedente. roba da malati si direbbe. da fan un po’ maniaci, ma in fondo anche da amanti della canzone, da sfrucugliatori di note e storie, di memorie e improbabili rimandi.
ma in fondo debbo pure una risposta, esporre la mia ipotesi. e ringraziare Jazz from Italy per la tempestività e per l’esattezza del suo ascoltare coincidente con il mio. ma c’è un poco di più…
ripropongo la canzone del post precedente da cui ero partito Viens Dans Ma Casbah interpretata da Alibert, Les Rivers Cadets et Rellys.

una delle due baluginanti somiglianze di cui andavo blaterando è stata puntualmente evidenziata da Jazz from Italy a testimonianza che non andavo errando. vado a ripescare un album di Paolo Conte che ho tanto amato. Una Faccia in Prestito (Warner, 1995). in quell’album Quadrille, la traccia numero 8 che Conte interpreta assieme al sodale contrabbassista Jino Touche. eccola…

a me pare evidente l’attinenza, la pertinenza o la suggestione. o la si voglia chiamare come si vuole. e mi riferisco al refrain intorno al primo minuto della canzone. a me pare lampante e tutto sommato divertente. ma c’era dell’altro e provo ulteriormente a spiegarmi.
intorno al secondo 32 di Viens Dans Ma Casbah la mia attenzione ha ulteriormente sobbalzato. mi è parsa lampante una possibile similitudine con una delle grandi canzoni di Conte, quella Danson Metropoli che meriterebbe ettolitri d’inchiostro e ettari di pagine per raccontarne la meraviglia. l’album è il medesimo e la grandiosità incommensurabile. ecco pure lei…

E na! ba bi ba bi ba bi bamba!
o qualcosa del genere fra l’onomatopea e il linguaggio aulico dei primati!
clamorosa assonanza intorno al secondo 26 con quel curioso divertissement della canzone del 1933.
senza nulla togliere e senza nulla aggiungere, esattamente così si possono essere divertiti loro a loro tempo così io oggi ad ascoltare e a disquisire di quisquiglie, a ricamare di nulla e a parlottare di canzoni, che come diceva non so più chi, non cambieranno il mondo, ma cambiano ogni giorno la mia vita.

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