Ralfe Band

“I want to row you across the ocean so blue
Till we find the man who kissed all the women in Japan

la discoperta di un disco che comprendi ti accompagnerà ancora per molto tempo prevede sempre lo stupore e la meraviglia. e non c’è certo una seconda opportunità per fare subito una buona impressione. Swords della Ralfe Band è uno di quei dischi che riconosci al primo ascolto, senza dubbi o esitazioni. la recensione di Blow Up aveva coordinate talmente precise da non ammettere scarti imprevisti. quando si cita Nino Rota e Will Oldham, i balcani e Matt Elliott, la lunaticità malinconica e l’attitudine acustica riconosci immediatamente l’odore del tuo pianerottolo e senti che sei arrivato a casa.

si sono spese tante e precise a parole a proposito di questo debutto che le mie risulterebbero inutili e non aggiungerebbero molto a quanto già detto. ma nessuno ha osato affermare che questi ragazzi conoscono la materia con la quale sono fatte le canzoni, certe canzoni. è quando si ha a disposizione cotanto talento e materia prima poco importa l’abito che indosseranno questo sparuto gruppo di brani. che sia un timpano, una fisarmonica stracca o un leggiadro tocco d’arpa… e passeri e passi leggeri in un valzer che si fa solitari e poi colpi di tosse e latrati di cani come in un cortile di provincia.. e su questo cortile lasciare tutte le finestre della casa spalancate e fare in modo che le correnti prendano possesso della polvere e dei muri, dei fogli e delle suppellettili. giungeranno correnti balcaniche, echi di klez e profumi di americana e poi colonne sonore di film che ancora dobbiamo vedere.

ralfeband-live.jpg

quello che invece si potrà vedere è il loro live set. e molto presto. martedì 5 giugno all’Hana-bi di Marina di Ravenna arriverà l’attesa Ralfe Band. l’occasione per ascoltare la voce improvvisa di Oly Ralfe disegnare le traiettorie di uno dei debutti importanti di quest’anno. un piccolo assaggio nell’attesa….

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0 risposte a Ralfe Band

  1. diego scrive:

    ora ho veramente tante aspettative… e questo non va mai bene!
    A domani.

  2. borguez scrive:

    sapremo attendere senza tutta quella F.O.T.T.A. che ottunde i sensi e confonde i connotati… pazientemente, da bravi ragazzi!

  3. chris scrive:

    è un concerto che è entrato nella programmazione così, dalla porta di servizio. in puna di piedi. l’album è un gioiellino mai banale seppur citazionista.
    mi aspetto un concerto da hana bi. e non è poco.

  4. Hank scrive:

    Solo per segnalare che “puna”, nello slang di Kingston, è, beh, proprio quella cosina lì. Il che (e “puna di piedi”, mica pifferi!) aumenta enormemente le aspettative.

  5. borguez scrive:

    Hank che spikka nello slang di Kingston… chi ci avrebbe mai creso?
    Jah Love!

  6. borguez scrive:

    Citazionista credo sia qualcosa di mutuato dall’incontro di Orson Welles con un nanerottolo austriaco che si svegliava con gastriti orrende e bisogni impellenti di invadere la Polonia… roba del passato insomma, parola che non significa più nulla… ed è per questo che Chris se la mette in bocca come una mentuccia!

  7. chris scrive:

    direi che anche lo slang di kingston è in qualche modo influenzato dall’incontro con un giovane pittore austriaco che poi decise di invadere la polonia.

  8. locknlollmaud scrive:

    io ho moltissima voglia di vedere questo concerto, non ho dubbi sul fatto che sarà bello!!!
    hank parla in slang di kingston quando la sera prima ha bevuto il long island?

  9. borguez scrive:

    …un giorno studieranno l’idioma di Hank alla ricerca delle fonti e nulla sapranno che tutto si può far semplicemente risalire al long island della Benny!

  10. diego scrive:

    hank ha semplicemente la fotta per il mio prossimo post 😉

    sarà una mattonella.

  11. borguez scrive:

    Diego, non tralasciare i particolari…
    skunk funk purissimo…
    non dubito della tua buona fede e ti so uomo di parola e attendo anch’io il verbo…
    ma prima stasera…ne varrà la pena!

  12. diego scrive:

    sì, ma prima del concerto la grigliata… just start feeding the fire!

  13. Hank scrive:

    Ti crescano spontanee foglioline rastafariane nell’orto, Diego, Jah Rules!

    E comunque “L’Origine del Mondo” è un dipinto volgare e apocrifo: l’origine del mondo è Benny.

  14. Hank scrive:

    Ehm, rileggendomi… da intendersi ovviamente nella sua interezza (di Benny, dico. Ma anche del mondo)…

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