Ricette Immorali

L’ostrica è la distanza più breve tra la tavola e il letto!
(Manuel Vàsquez Montalbàn)

Conservo questo piccolo gioiello della letteratura culinaria (e della letteratura in genere) sopra ad una piccola mensola a fianco del lavello, e qualche volta lo riprendo fra le mani e mi piace vederne le pagine ingiallite e macchiate dagli schizzi dei fornelli! Perchè un libro di ricette dovrebbe stare per sempre a fianco di pentole e sughi, fra forchette e calici di vino! Ma questo libro potrebbe anche nascondersi nel buio di una camera da letto, gettato a terra a faccia in giù… perchè le ricette lì descritte tentano disperatamente di decifrare quel misterioso intrigo torbido che esiste fra la gastronomia e la sessualità.
Riporto una ricetta, una delle mie preferite, così come appare a pagina 18.

Riso con le vongole
1/2 chilo di riso
1/2 chilo di vongole sgusciate
2 spicchi d’aglio
1 peperone verde
prezzemolo tritato
1 dl di olio
1 litro e 1/2 di brodo di verdure
Versate l’olio in una casseruola di terracotta, insieme al peperone verde tritato, in modo che si ammorbidisca un po’. Subito dopo aggiungete il trito d’aglio, il riso e le vongole ben lavate. Quando il riso e le vongole cominciano ad imbiondire, coprite il tutto con un po’ di brodo. Aggiungete una buona quantità di prezzemolo tritato. Versate il resto del brodo (tre volte la quantità del riso), cuocendoil tutto a fuoco vivo per 20 o 30 minuti. Quando il riso è quasi pronto, ritiratelo dal fuoco e lasciatelo riposare per 5 minuti.

Piatto aromatico a cui poco aggiunge la base neutra del riso e lo scontro ambiguo con le vongole. Ma, che aromi! E’ un piatto che va annusato in modo profondo, ampiamente, con il naso che volteggia sulla patria biancoverde e morbida del riso e del prezzemolo. Piatto da cena in veranda, quando il crepuscolo affaccia il suo capo bifronte di sole e di luna, “capvestre” (capovespero) lo chiama una lingua civile come il catalano. Da cena in veranda biancomalva con vetrate precise affacciate sul Mare del Nord, o da cena in una veranda liberty aperta in mezzo a un’esplosione di imprecise piastrelle di maiolica che guarda il Mediterraneo.
Si può anche fare con le telline, schifosamente piene di sabbia, ma economiche; e consente di apprezzare il naso del partner, appendice, all’apparenza, di scarso rilievo erotico ma che tanto ne ha nella pratica. (Questo il commento dell’autore!)

Per chi ha ancora fame… per chi è ancora vivo! (Questo il mio!)

Questa voce è stata pubblicata in Gastronautica, Libercoli. Contrassegna il permalink.

Una risposta a Ricette Immorali

  1. Silvia Marcioni scrive:

    Anche per me è la ricetta preferita tra le “immorali”di Montalbàn e con grande piacere so di poterla trovare sul web quando cucino, come stasera, fuori casa.
    Grazie

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.