Samamidon All is Well

ci sono alcuni dischi che sono giunti inattesi nel bel mezzo di un principio inequivocabile d’autunno, musiche che ne incarnano e rappresentano sin troppo bene il mood e la ricerca di lieto tepore. credo sarà bene trattarli uno per volta per non distrarsi e per fare in modo che non si rubino la scena a vicenda.

di Samamidon avevo parlato non più tardi di due mesi fa, ma evidentemente il ragazzo newyorkese soffre di quell’intensa e irrefrenabile vocazione creativa tipica della gioventù. forse se si dovesse ragionare da un punto di vista commerciale quest’operazione potrebbe essere inconsciamente disastrosa, ma dal mio punto di vista di ascoltatore l’abbondanza è vista come virtù!

questo disco non appare poi così distante e scostato dal precedente, tanto da pensarlo quasi come frutto di un doppio inizialmente abortito. scomparsa quasi completamente quel poco di elettronica che sporcava alcuni brani, perseguita una naturale inclinazione ad un leggiadro pop intimista e soprattutto rinforzata quell’impalcatura invisibile che sorregge quasi tutti i brani e che è costruita con legno dei monti Appalachi. da quella tradizione continuano a giungere le trame e le storie di queste piccole e fragili creature che sono le composizioni del giovane Sam. suonate ancora una volta insieme all’amico Thomas Barlett dentro living rooms dove si può udire lo scricchiolìo di una sedia a dondolo, un pianoforte spolverato per l’occasione, l’amato banjo e le strumentazioni di una piccolissima orchestra da camera. una tromba in lontananza, qualche arco dosato con misura e un violoncello che si ostina su note basse. quella poca elettricità che serve per tessere e mescolare il tutto ed una voce che solo un ascolto superficiale battezzerebbe come anonima.

forse l’unica reale novità è che il sito dell’artista finalmente funziona anche se forse nessuno lo ha ancora aggiornato con questa nuova uscita. che si possono leggere alcune future date e cercare di comprendere un poco meglio il mondo di questo ragazzo talentuoso. leggere i suoi fumetti bizzarri e vedere alcuni dei suoi video strampalati, così come quello assai autoprodotto che dovrebbe lanciare il singolo (?) Saro.

questa la mia suggestione odierna, domani è già un’altro giorno!