Silver Jews Lookout Mountain, Lookout Sea

i più accaniti detrattori del download selvaggio e delle nuove frontiere della fruizione della musica sostengono, fra le altre molte ragioni, che l’ammasso sconsiderato di mp3 e di bytes non favorisce in definitiva l’ascolto dei dischi stessi. che la superficialità con la quale si piglia, si consuma frettolosamente e si getta il “lavoro” dei musicisti tutto è tranne ascoltare musica! e che alla fine si finisce pure per non ascoltare neppure e ci si limita ad accumulare sconsideratamente fino alla prossima pulizia dell’hard disk!
e anche questo potrebbe essere assai vero! ma io continuo a difendere l’immensa autorevolezza di chi ascolta, la sua capacità di discernere e le stanze dorate e privatissime dei suoi gusti personali. e se non posso (e non voglio di certo) ergermi a paladino delle scelte di chiccessia mi sia concesso almeno di battermi per le mie e di gratificarmi onanisticamente (figurativo) degli ascolti ai quali approdo!
e se fra la moltitudine (davvero troppi) di dischi che escono incessantemente mi capita di imbattermi nell’ultimo lavoro di David Berman e dei suoi Silver Jews posso stare certo che le mie capacità di ascoltare (captare, carpire, vibrare) schizzeranno in piedi sull’attenti! Lookout Mountain, Lookout Sea è uno di quei dischi che (a me) non può sfuggire sbadatamente, neppure se lo scoprissi sdraiato sotto al trapano del dentista.

di recensioni a proposito di quest’album pullulerà la rete e a quelle rimando per dettagli e delucidazioni. a me non interessa aggiungerne un’altra. sono invece assai più interessato a comprendere la vetusta relazione fra il cercare ed il trovare, l’istante esatto in cui si viene colpiti come da un proiettile e si capisce senza ombra di dubbio che quel disco era pronto a scovarci. si trova ciò che in realtà già ci sta cercando? cercare e trovare come l’uovo e la gallina?
non saprei! di certo è che nella fitta rete cognitivo/musicale (???) della mia corteccia cerebrale, sviluppatasi a dismisura a discapito di funzioni assai più importanti, questi suoni fanno l’effetto della pallina nel flipper. schizzano, rimbalzano, accendono special e fanno vincere altre partite e nuove palline.
potrei fare i nomi dei punti nevralgici toccati. forse servirebbe. tentare di risalire a ritroso l’albero genialogico dei miei ascolti cercando di non dimenticare vecchi cugini e zie defunte. e allora dico nonno Lou Reed innanzitutto e poi gli zii d’america Lambchop, Howe Gelb e Bill Callahan insieme a molti altri che ho dimenticato. ci sono gli spazi immaginati e le case che ho davvero abitato, il suono della strada di notte inghiottita dentro al cerchio del volante, l’incanto cristallino del suono della chitarra e la perfezione che sanno avere certe canzoni! è qualcosa che riconosco inconsciamente ancora prima di mettermi a cercare o di presumere di trovare e a quel richiamo mi arrendo impossibilitato a difendermi. aggiungo un altro ganglio alla corteccia e vi incido le iniziali di questo disco mentre già sto mi muovendo verso il prossimo.
e se c’è qualcuno che vi sta accusando di accumulare insensatamente, annuite e rispondete che siete proprio in procinto di accumularne un altro, questo

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0 risposte a Silver Jews Lookout Mountain, Lookout Sea

  1. kekko scrive:

    ma più che altro, i REDSKINS in dload? così? 🙂

  2. borguez scrive:

    io caro kekko li vidi, per ben due volte!
    come vedere il basilisco o il leprecano!
    neppure il tempo di rendersene conto che già scompaiono!
    disco che dire fondamentale è poco….almeno per la mia esistenza!
    a presto!

  3. hrudi v. bakshi scrive:

    …e quelle due volte c’ero pure io!

  4. hrudi v. bakshi scrive:

    ..e visto che il vinile l’avevi te,
    e la copia in tdk io!
    ….ora me lo scarico!

  5. borguez scrive:

    chi l’avrebbe mai creso che un giorno avremmo ascoltato quel disco in siffatta maniera!
    guarda che ‘sta vita è ben strana!

    e come dice il mio amico Alfredo… “non mi ammazzo perché sono curioso di vedere come va a finire!”

  6. diego scrive:

    leggo ora il post su Tom Waits. Complimenti. Non me la sento di aggiungere aggiungere parole inutili e fuori tempo massimo.

    Del download sono forse un detrattore moderato (se è vero che poi ne usufruisco, a partire dai tuoi assist), in parte per le ragioni che hai elencato innanzi e, soprattutto, per il lato opposto della questione: avere in mano un cd o un vinile, scartarlo, sfogliarlo ed annusarlo, inserirlo nel lettore o metterlo nel giradischi… sono tutti gesti a cui non potrò mai rinunciare, un valore aggiunto che personalmente ritengo insostituibile.

  7. borguez scrive:

    e infatti Diego una cosa non esclude l’altra!
    una non sostituisce l’altra, anzi!

  8. Lucien scrive:

    Bello veramente questo disco; ricorda proprio certe atmosfere del lurido (come a suo tempo ci piaceva chiamare Lou Reed). Grande Tom Waits, troppo lontano per me. Io invece ho visto sabato scorso i Massive Attack a Ravenna, se ti interessa nel blog ho scritto un post.
    http://primadopo.blogspot.com/2008/07/massive-attack-fantastico-live-ravenna.html

  9. hrudi v. bakshi scrive:

    …andrà a finire che il cip sottocutaneo mi permetterà di comprare cose e uscire senza far file e passare da casse, la porta di casa e quelle a cui avrò il permesso di accedere si apriranno automaticamente al mio avvicinarmi, la musica sarà collegata automaticamente al mio padiglione auricolare e cambierà al minimo desiderio senza che nemmeno me ne accorga, i film verranno proiettati automaticamente all’interno del bulbo oculare…una specie di larva collegata ad una flebo tecnologica…ho esagerato?
    stavo solo pensando ai gesti insostituibili che spariscono, ma ce ne accorgiamo solo quando non ci sono più…come le lucciole

  10. maud scrive:

    I Silver Jews li ho visto quest’anno all’atp… ti dirò, mi aspettavo molto di più!

  11. borguez scrive:

    grazie Lucien della visita!
    Lou Reed pare proprio evocato completamente dal disco….
    Tom Waits era lontano ma ne valeva tutta la pena, i Massive Attack suonavano nella mia città ed io me li sono persi (vabbè)! Cose che succedono!
    leggerò di loro e rimmarrò informato seguendo il tuo blog!

  12. borguez scrive:

    hrudi, l’ottimismo è il profumo della vita!

  13. borguez scrive:

    bentornata Maud!!!!
    mi fido del tuo attenderti assai di più… ci posso credere!
    troppo spesso i live mi deludono a differenza dei dischi. forse sono troppo esigente io, forse un po’ troppo presuntuosi “loro”…non saprei!
    l’importante è ritrovarti da queste parti, a presto!

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