The Beatles The 1968 Demos

mi ero ripromesso tempo addietro di riprendere ed affrontare una ad una le 30 canzoni che compongono il celebre White Album dei Beatles, e sarei ben intenzionato a non tradire tale promessa, ma sopraggiunge inattesa una “novità” che mi costringe a ritornare ad un passo precedente a quel disco.
mi spiego meglio. uno dei tanti m-blog che tento di seguire nella speranza di (ri)scoprire meraviglie obliate mi ha appena deliziato con la pubblicazione di un bootleg dei Fab Four. Telhados do Mundo, questa la ragione sociale brasiliana del blog che a quanto pare si occupa principalmente di bootlegs e dintorni, mette a disposizione una delizia per me imprescindibile.
the-beatles-copertina-n.jpgThe 1968 Demos è composto da 25 brani tutti “incisi” nel 1968. i primi quindici nel tardo maggio di quell’anno presso la casa di George Harrison. i restanti 10 ad opera del solo John (e naturalmente dell’immancabile Yoko) fra quello stesso maggio e la fine dell’anno. la maggior parte di quei brani sono abbozzi e versioni acustiche dei brani che andranno a comporre quell’album bianco delle meraviglie. alcuni di essi credo fossero già comparsi nell’Anthology ufficiale del 1996, ma nulla di tutto questo toglie assoluta curiosità all’ascolto. nell’epoca oramai decadente del lo-fi e dell’home recording fa bene restituire a questa pratica privata tutto l’integro valore ascoltando cimentarsi in essa George, John e Paul. anche se di quest’ultimo non mi pare inizialmente averne scorto la presenza, forse a causa di quel celebre incidente. Ringo chissà dov’era?
the-beatles-foto-2.jpguna Revolution acustica e corale che sembra presagire la più tarda Give Peace A Chance, Everybody’s Got Something to Hide Except Me and My Monkey che sfrutta la sovraincisione di un probabile quattro piste e diviene caos tribale con lo sciamano John a condurre le danze, I’m So Tired fra schiamazzi e cori doo-wop e con uno spoken inatteso e da rimpiagere nella versione finale, Mother Nature’s Son (stavolta pare davvero Paul ci sia) praticamente in versione folky definitiva e poi una manciata di vere e proprie outtakes per la fame di veri fans!

the-beatles-disegno-1968.jpg

Not Guilty consta solo di 51 secondi ma mi parrebbe inequivocabile la cifra di George Harrison. forse basterebbe quella chitarra decisamente più raffinata delle altre o i coretti con quel falsetto rassicurante. di certo un abbozzo, e dunque o non venne sviluppata o venne sacrificata presso l’altare del duo compositivo più celebre del creato pop.
What’s The New Mary Jane è invece decisamente farina del sacco di Lennon. così british ed infantile da non potersi sbagliare. testo surreale da non lasciare dubbi e ovvio riferimento ed evocazione alla MaryJane fumata in evidente abbondanza. filastrocca folky con una vocetta accattivante e irriconoscibile in sottofondo….
e poi c’è una Child Of Nature sorprendente nell’evocare ancora la vicenda del Maharishi e nel principiare così…
On the road to Rishikesh… ( difficile non riconoscere ciò che diverrà!)

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gli ultimi dieci brani del bootleg appartengono a John e Yoko e verrebbe quasi da dire che narrano già un’altra storia. preferirei soffermarmi sui primi, su quello sguardo all’intimo della loro lucida follia creativa o a pomeriggi o nottate un poco lisergiche nel privato di residenze da stars. un documento imperdibile eppure assai semplice. canzoni, chitarre, sciocchezze e risate, ma la storia da lì è passata e ha deciso di voltare.

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0 risposte a The Beatles The 1968 Demos

  1. linda scrive:

    che belle cose che si scoprono a volte…viene sempre più da pensare che non è mai finita…fortunatamente.

  2. borguez scrive:

    davvero no, cara Linda!

  3. diego scrive:

    per quanto mi riguarda, trattasi di accanimento terapeutico 😉

  4. borguez scrive:

    in quanto il malato (me medesimo) è terminale!
    e la chiesa fa di “no” con la testa!

    “Yes, I’m lonely wanna die
    If I ain’t dead already
    Ooh, girl you know the reason why!”

  5. toccato! il massimo da quelle sponde. saluti

  6. Lo scrive:

    credevo di fartela

    ma sapevo di no

    merito dei titoli che non hanno le canzoni

  7. luCa scrive:

    Adoro ritrovare su queste pagine altre persone con la medesima passione per i Fab 4…e il White Album.
    Tempo indietro volevo scrivere qualcosa sul mio blog riguardo i Beatles ma poi non sapevo da dove cominciare. Ora so che tu fai già uno splendido lavoro. Continuerò a sequire i post su tutte e 30 le canzoni.

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