Vesoul Jacques Brel

di tutte le canzoni, le interpretazioni e le versioni, dei concerti e delle apparizioni teatrali e cinematografiche; di tutte le smorfie e le camicie sudate, gli eccessi e bizzarrie, le voci, l’alcool, le chiacchere e le morti premature; di tutta quell’immensa sostanza che il mondo ha avuto la fortuna di conoscere, di quel Belgio che gli ha dato i natali e quella Francia che se lo è rubato per farselo poi scippare per sempre dalle Isole Marchesi: di tutto questo prendo soltanto una canzone per raccontare il mio Jacques Brel!

621-8.jpgVesoul è il titolo! J’arrive l’album, il 1968 l’anno di incisione. testo e musica di Brel, arrangiamenti del fidato Francois Rauber. vero e proprio archetipo della chanson francese: accordéon vertiginoso, valse musette e tono minore… e poi la voce di Brel!
Vesoul è un luogo ameno, un paese anonimo nel nord-est della Francia. Vesoul è il pretesto per un litigio e uno sfogo, un luogo per una ripicca e per rinfacciare un disagio. Vesoul è il capro espiatorio per una canzone perfetta, per un’interpretazione perfetta, per costruire assoluta bellezza partendo dallo squallore di una storia d’amore triste e banale.

Brel era, più di chiunque altro, capace di questo. di inventare un teatro e metterlo dentro una canzone, di inventare dal nulla di una storia la poesia di una canzone. e le canzoni, si sa, salvano il mondo!
e io amo le canzoni!
me le metto in tasca e me le porto dietro per tutta la vita. le guardo cambiare, seguirmi e stupirmi una volta ancora. amo parlarne qui (e dove altrimenti?). e quando mi sono accorto che la rete conserva ben due versioni video di questo gioiello, mi sono gettato a capofitto a scriverne due righe.
addirittura esiste questo video carpito dietro le quinte dell’incisione in studio…(exclusif!!!)

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=hkseu-tqNfo]

e poi quest’altro, beffardo ed istrionico, in cui Brel sfoggia le sue doti di ginnasta dell’interpretazione, un po’ spavaldo e un po’ blazé e con in più testo, analisi grammaticale e souvenirs dai luoghi citati. fra il ridicolo e il didascalico!
ma Jacques Brel resta…

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=8T1n7TPF8As&feature=related]

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4 risposte a Vesoul Jacques Brel

  1. costantino spineti scrive:

    …Mais oui borguez…les chansons…

    …Le tengo riposte anch’io…in una pochette (molto profonda) del mio panciotto gessato insieme ad alcuni altri effetti personali…le custodisco gelosamente.

    …Jacques Brel è il teatro che canta…ho amato da sempre la sua guittezza, la sua voce pantagruelica, il suo “phisique du ròle”…dapprima lo avevo sempre accostato ad un altro grande…Leo Ferrè…poi, un giorno di parecchi anni fa, comprai un disco di Rossana Casale dal titolo Jacques Brel in me se non ricordo male…così…cominciai a tradurre anche Jacques Brel.
    Credo oggi di aver speso molto bene il mio tempo da “traduttore curioso”…anche perchè, le mie curiosità su Brel, sono andate crescendo di anno in anno.

    …Vesoul l’hai già citata,descritta e proposta nel migliore dei modi..alla tua maniera del resto, e credo inoltre che tu abbia veramente centrato l’essenza di questa chanson…

    “Vesoul è un luogo ameno, un paese anonimo nel nord-est della Francia. Vesoul è il pretesto per un litigio e uno sfogo, un luogo per una ripicca e per rinfacciare un disagio. Vesoul è il capro espiatorio per una canzone perfetta, per un’interpretazione perfetta, per costruire assoluta bellezza partendo dallo squallore di una storia d’amore triste e banale.”

    Ottimo borguez…e bravò!

  2. E’ un tale piacere, discreto ed inevitabilmente notturno, misurarsi con gli appassionati della stessa pasta, della stessa lega compiuti. Ti raccomando di rinunciare a desistere dalla stesura di questi piccoli ed intimi gioielli con cui impiegherò sempre un po’ del mio tempo. Un saluto, amico mio ineffabile.

    • borguez scrive:

      non rinuncio, non ho intenzione di farlo!
      è lo stesso piacere (notturno anch’esso) che mi nutre e mi tiene vivo. lo stesso che mi permette di leggere e rispondere, ascoltare e curiosare in questi ed altri luoghi, nei blog fraterni e sodali.
      il saluto va a te, e il ringraziamento esattamente a metà strada fra il tuo e questo spazio.
      a presto,
      borguez

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