Vinicio Capossela Da Solo

… poi prometto che smetto! ma non è colpa mia se nel panorama stracco e triste della canzone italiana si affacciano simultaneamente tre autori importanti e nel breve spazio di un mese pubblicano a raffica i loro nuovi lavori. Paolo Conte Psiche (19 settembre), Ivano Fossati Musica Moderna (11 ottobre) e per ultimo, venerdì 17 ottobre, Vinicio Capossela.
il disco si intitola Da Solo (Warner Music) e da qualche tempo si sapeva che sarebbe stato un disco piuttosto intimo e solitario. «Il nuovo album è un disco per piano e strumenti inconsistenti, ossia quegli elementi che possono stare intorno al pianoforte e dargli un’aura, del pulviscolo sonoro. Voce e pianoforte sono centrali in questo disco che è soprattutto di ballate. Gli strumenti inconsistenti fanno da coro, danno spazio e profondità. Rivestono il pianoforte come un maglione».

credo si possa partire da una deliziosa copertina ad opera di Jacopo Leone e poi scorrere la lista dei collaboratori. 11 brani originali più un dodicesimo con un testo adagiato su un tema di Frederick Martin Lehman del 1914 (Non c’è disaccordo nel cielo). Alessandro “Asso” Stefana a produrre e collaborare e poi un bel manipolo di partecipazioni importanti a partire da Joey Burns e John Convertino (Calexico), Pascal Comelade, gli ottoni di Frank London e Matt Diarrau dei Klezmatics e un assortimento vario di strumenti inusuali: dal theremin ai bicchieri, la sega, l’optigan, il mellotron e, last but not least, il mighty Wurlizer.

schiaccio play e mi metto in ascolto…

Il gigante e il mago un non-cantato in basso sul tappeto di banda. le ipotesi da diseredato che incontrano i sogni del bambino. gigante pensaci tu! ostile e immaginifica e affastellata di visioni. inno e marcia che sfugge fischiettando e ghignando. ta-da! ancora una volta…
In clandestinità affresco di vita sopra una melodia già udita altrove. piccola orchestrina meccanica a dipingere amarezza e distonia odierna. a raccontare ancora il disagio coraggioso. grande dispiego di sonorità e armonie. Pall Mall. l’ex tabagista in me, apprezza.
Parla piano sinistra (aggettivo) con voce pescata dal dolce stilnovo della canzone italiana. canzone precedente alla canzone d’amore. arrangiamento degno di plauso. Sanremo nella stagione morta, senza paura e senza tema.
Una giornata perfetta Domenico Modugno sorride, e noi con lui. allegrezza di un ventennio che verrà per dimenticare il precedente. gagà, malandro e suscià. tip & tap. il coraggio è suo, quello di cimentarsi con queste ed altre canzoni. bella!!!
Il paradiso dei calzini carillon surreale con Comelade sapiente a girare le manovelle e a caricare le molle. necessaria allegoria. ballad di vecchia scuola. Vinicio conosce queste piste. un sorriso a labbra strette.
Orfani Ora ancora piano, ancora forte. la scrittura cresce adulta. canzone capace di dire, aerea, lirica e libera. una lentezza a tempo di organo e sulla lama di una sega.
Sante Nicola gusto francese, intimo. chanson d’antan nell’ugola di un bistrot. canzone europea e cinematografica. delicatissimo gioco d’equilibrio che non cade e non crolla, con coda e cigolìo. davvero bello!
Vetri appannati d’America c’era una volta un’America che si poteva sognare. sognare il sogno americano con dietro la tenda il fallimento e sotto il tappeto la polvere di stelle. omaggio ad un sogno, disilluso come un inno e sconveniente come quando ci si deve comunque abituare.
Dall’altra parte della sera il teatro tedesco, l’orrido praghese e le nebbie di tutta la mitteleuropa. vapore e treni. tornano canzoni che frettolosamente avevano decretate morte. è amore questo, e profondo rispetto per chi scriveva davvero canzoni con le tasche bucate e la morte a un tiro di schioppo.
La Faccia della Terra mi sono promesso di non citare l’orco di Pomona e non lo farò. non lo farò. una chitarra che salverebbe più di un’anima. tonica sottodominante e tonica a ritornare e chiudere. tex e mex e fiati mariachi. la storia, la vicenda nera sussurata con voce ispirata. In the cold cold ground! (sic!)
Lettere di soldati illuminata e tenera. Lussu, Rigoni Stern, Ungaretti. tenera e coraggiosa. tenera e cruda. raccontare l’inverosimile e l’ignominia. ci si alza e si applaude chi ancora si indigna e sa dirlo.
Non c’è disaccordo nel cielo incedere lento ed elegante, da coro muto. lo zen e l’arte della ballata. di pasta grandiosa l’inno di Lehman, la stessa dei giganti che costruirono in avorio e matita la maestà di Tin Pan Alley. e poi una ghost track: ma hanno ancora senso le ghost track? la risposta in questo caso è sì! a me sembra la sovrapposizione artificiosa di tutti brani del disco a dire dell’uniformità cacofonica e onesta. la si ascolta incuriositi!

[youtube=http://it.youtube.com/watch?v=8X_tUniHudM&eurl=http://www.affaritaliani.it/culturaspettacoli/capossela171008.html]
c’è un primo video (Il Gigante e il Mago) e il singolo (In clandestinità) che aveva anticipato il disco. ci sono le interviste e le scimmiottature dei comunicati stampa. c’è il disco già in rete e un tour in partenza. c’è tutto insomma, ma a me preme sottolineare il disco adulto e far schioccare il plauso. l’omogeneità che amo e che quasi sfiora il concept, disco che diverrà immediatamente riconoscibile, disco personale eppure estroflesso. a Vinicio dico bravo, bene, bis!

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0 risposte a Vinicio Capossela Da Solo

  1. Unclemeat scrive:

    Piace anche a me questa omogeneità e questo tono fortemente intimistico….Devo ascoltarlo meglio però mi sembra qualitativamente inferiore a “Ovunque proteggi” e “Canzoni a Manovella”.Comunque Vinicio si conferma come il miglior artista italiano degli ultimi anni..almeno quanto a genio creativo.
    Devo dire che l’ultimo mese sta riservando ottime sorprese:Capossela,Grubbs, Christina Carter,Pascal Comelade,Braxton/Graves/Parker,Sic Alps,Moha,Dead C….
    Ciao:))

  2. borguez scrive:

    in effetti, Unclemeat, certe vette (e m riferisco in particolare a Canzoni a Manovella) si raggiungono a fatica. lì c’erano grandi canzoni, qui un grande mood intimo e sapientemente curato.
    Vinicio diventa un po’ più adulto. non saprei dire se si tratti del “migliore”, ma il fatto di essere giunto praticamente da ultimo non lo ha facilitato.

    anch’io mi felicito per questo autunno pieno di musiche…e se tu mi segnali Braxton io corro a saperne di più!
    grazie, a presto!

  3. Unclemeat scrive:

    Il bello è che Braxton in questo caso è accompagnato da una sezione ritmica da paura:William Parker e Milford Graves.Insomma tre mostri sacri.E’ vero che non sempre i nomi sono indice di garanzia ma in questo caso siamo a livelli molto alti.
    Il disco in questione è “Beyond Quantum” ed è stato appena pubblicato dalla Tzadik(e registrato e mixato da Bill Laswell….)Io l’ho preso qui:
    http://www.squidco.com/miva/merchant.mv?Screen=PROD&Store_Code=S&Product_Code=10415(per poco più di 10 euro).
    Se ti piace l’impro free non esitare.
    Molto bello anche il nuovo di San David Grubbs.Vero?
    Ciao:)

  4. matteo nicodemo scrive:

    beh credo che canzoni a manovella sia inarrivabile a chiunque. io lo trovo immensamente superiore a ovunque proteggi che a me è sembrato troppo ripetizione di roba già sentita con brani che si posson dimenticare. qui almeno c’è un dato inconfutabile che rimane e rimarrà nel cd: provate ad ascoltarlo in macchina alle tre del mattino mentre tornando a casa scendi per qualche valle…
    su tutte, per me, orfani ora, sante nicola e parla piano.

  5. Cateno scrive:

    Per me è un grande album, o meglio ci sono delle stupende canzoni. Forse la disposizione dei brani lascia un po’ a desiderare; dopo l’avvio con “Il gigante e il mago” ci si aspetta un album più scoppiettante, è come se quella canzone creasse un’attesa poi non colmata. Però l’atmosfera onirica è stupefacente. Forse qualche brano un po’ più esultante non avrebbe guastato. Ad ogni modo, è nonostante tutto un album eccezionale.
    P.s. Complimenti per il blog!

  6. Stefano scrive:

    A me piace questa cosa. L’osservazione dei commenti a caldo.
    Ed il proporsi infinito e (a volte) insensato di opere precedenti che, giusto per il tempo
    trascorso, hanno avuto modo di “sedimentare”. Di svelare cose rimaste e dimenticate.

    La sensazione mia, a caldo (!) è che questo sia un disco che “resta”.
    Vi sono alcuni (molti) brani straordinari davvero. Ed il climax dell’opera è particolare,
    intenso, onirico, ricercato, evocativo… Cesellato nei suoni e..
    Aspetterei qualche tempo per parlare di presunte inferiorità.
    Anzi. Se condo me è un passo, molto avanti nella sua discografia. Un opera (più) matura.

    Capossela sta crescendo. E ce n’è bisogno.
    Perchè in Italia, di materiale per scorreggie son pieni i supermercati ma, per chi cerca
    aria buona, le montagne son sempre più lontane.

    Stefano

  7. mido59 scrive:

    salve,
    sul nuovo lp di vinicio avete già detto tanto e potrei solo ripetere, invece sulla figura del cantautore posso aggiungere qualcosa dicendo di visitare un blog, che gestisco io, dal titolo indicativo: http://andrettaweb.wordpress.com
    Andretta è il paese di origine della madre di Capossela ed è il luogo dove sono ambientati molti sui brani che si richiamano all’infanzia e alla giovinezza. Sul blog troverete notizie del concerto del 18 Agosto sull’altopiano del Formicoso, fatto contro l’ipotesi di realizzare una discarica.
    Aggiungo solo che 16 ottobre 2008 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria dal comune di Andretta.
    saluti
    Michele D’Onghia

  8. borguez scrive:

    grazie dell’informazione e saluti a Michele.

    io aggiungo altra carne al fuoco.
    17 ottobre 2008, Vinicio e sodali musicisti suonano e presentano live il disco a Radio Uno.
    lo si può trovare disponibile in questo blog, che per altro consiglio di visitare per intero!

  9. jupiter_66 scrive:

    Ciao a tutti!
    Nuovo del blog, ma non nuovo del circo barnum / club per amanti solitari in cui sono rimasto imbrigliato dopo aver ascoltato, nel secolo scorso, “All’una e 35 circa”…. Aspettavo come un bambino davanti al caminetto questo ennesimo regalo di Sante Nicola e l’attesa è stata ripagata. Lacrime agli occhi, standing ovation! Nel mio i-pod, alla voce genere musicale, ho dovuto mettere “genio”…. grazie Vinicio.

  10. alceste scrive:

    Anche questo nuovo lavoro di Vinicio mi sembra molto bello. Tuttavia non credo di rendergli merito paragonandolo subito alle sue precedenti opere. Vinicio è, a mio avviso, una sorta di genio, e un genio non fa mai due volte la stessa cosa.
    Ce la facciamo ad ascoltare i suoi dischi, dal primo all’ultimo, senza cedere alla peraltro comprensibilissima tentazione di volerli comparare subito tra loro?
    E’ chiaro che poi ognuno apprezzerà quello o quell’altro a seconda del proprio gusto e della propria sensibilità, è ovvio, ma proviamo a non farlo sin dall’inizio, non con Vinicio, almeno… Io credo che alla fine lo comprenderemmo più a fondo.
    Lasciatemi dire, comunque, viva il blog!, che ci permette di conversare amabilmente su argomenti che ci stanno così a cuore…
    Un salutone a tutti!

  11. frak scrive:

    Sono d’accordo con l’ultimo commento, a me non piacciono i paragoni in nessun campo, sono opere diverse dello stesso artista, è in dubbio che può piacere più una rispetto all’altra, ma non vanno paragonate…almeno secondo me.
    Io “da solo” lo ascolto in macchina e il cd è piacevolissimo…ammetto che al primo ascolto ci si aspetta un cd più simile a “canzoni a manovella” o a “ovunque proteggi”….poi ti accorgi che è un cd diverso e più lo ascolti, più lo aprezzi e più lo scosti dai precedenti.
    Il bello di Vincio Caposella è proprio questo, non puoi saltare un’opera per conoscerlo al 100%!!!

  12. Ivan scrive:

    Stasera al Teatro Metropolitan di Catania Vinicio e il suo baraccone. Noi ci saremo, e diventeremo per un poco, i bambini cattivi a cui piacciono le favole di orchi e sangue. Orfani forse; di quel dannato piacere che si chiama sogno ad occhi aperti. Allora ci tufferemo, stasera, nel tempo non tempo spazio senza spazio di questo particolare uomo con caterve di idee sul groppone. Le regge e le offre. Non è più bello di All’ una e trentacinque circa, nè di Camera a Sud piuttosto che di Ovunque Proteggi. E’ un disco, “solo” come sola è ogni opera d’arte. Brilla di suoi riverberi irripetibili e mai generati. Stacchiamoci dalla necessità del giudizio. Godiamocelo questo Solo Show e soltanto una parola pronunciamo: “Grazie!”

  13. borguez scrive:

    buon concerto Ivan, e sante parole (e sante nicola!)
    grazie della visita. e se vorrai raccontare cosa è stato, questo luogo è sempre pronto ad attenderti!
    a presto

  14. Gilgamesh scrive:

    Concordo pienamente con la descrizione! Scrivi molto bene! Io suono il pianoforte e posso dire che i pezzi al piano avrebbero senso in sé anche se non vi fossero parole, sopra… ma le parole ci sono e che verba! In ogni caso, Vinicio l’ho visto dal vivo ed al suo spettacolo non si può chiedere il bis, al termine, perché è perfetto, una sola nota, un respiro lo rovinerebbe!

    • borguez scrive:

      grazie Gilgamesh,
      Vinicio passerà dalle mie parti in luglio e malgrado finanze scarse, altri concerti già prenotati e imprevisti del caso, mi piacerebbe davvero rivederlo, dopo molti anni che non lo faccio. la sua coerenza comincia ad innalzarsi come una statua.
      a presto

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