David Rothenberg & Korhan Erel
Berlin Bülbül

David Rothenberg non salverà il mondo, forse, ma lo sta rendendo per certo un posto migliore! un musicista, un compositore, un autore, un filosofo naturalista, un docente ed un didatta: David Rothenberg è tutte queste cose assieme e molto di più, è un insaziabile curioso convinto che una delle più vaste (e lampanti) zone d’ombra dello scibile umano riguardi il dialogo con le specie animali che, su questo spigolo di universo, sono nostre “coinquiline” a partire dalla notte più oscura dei tempi. un dialogo non comportamentale e neppure etologico, tanto meno linguistico o cognitivo, piuttosto uno spazio sconosciuto ed ignoto dove le rispettive attitudini sonore tessano un canto antico, immanente e primordiale. ma cos’è questa possibilità recondita di duettare con le bestiole se non il sollucchero di ogni musicista (e ascoltatore) curioso?

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David Rothenberg è alquanto cocciuto e niente affatto novizio a questo genere d’esperienze: Why Birds Sing (2005, da associare ad un prezioso libro), Whale Music (2008, imperdibile e anch’esso affiancato da un compendio saggistico), Bug Music (2013, con immancabile testo) e Cicada Dream Band (2013, assieme a Pauline Oliveros e Timothy Hill) lo hanno visto interagire con svariati pennuti, megattere degli abissi, insetti e cicaleggi metropolitani. un’interazione che si è nutrita di ricerca, ascolti, appostamenti, field recordings, marchingegni vari e soprattutto di note fuoriuscite dai clarinetti di Rothenberg (che dello strumento è apprezzato virtuoso).
e questa stessa benedetta testardaggine ad averlo riportato a dialogare con gli usignoli delle vaste aree verdi dell’area metropolitana di Berlino: complice e sodale l’amico turco Korhan Erel che appassionato ascoltare e rielaboratore sintetico di questi canti ha condotto David Rothenberg nel bel mezzo della notte dei giardini berlinesi in quel mese di maggio (2014) in cui gli usignoli si prendono l’intero spazio che va dal tramonto all’alba per corteggiarsi, lusingarsi, e significarsi attraverso il più melodioso ed il più definibile (leggi intonabile) dei canti ornitologici.

coverBerlin Bülbül (Gruenrekorder/Terra Nova Music, 2015) racconta di questa ennesima esperienza di David Rothenberg (dove Bülbül è il nome dell’usignolo nella lingua turca).
Treptower Park e Hasenheide Park sono i luoghi in cui fra l’aprile e il maggio 2014 si sono svolte queste registrazioni estemporanee in cui i due musicisti appostati sotto le fronde notturne hanno “dialogato” con gli usignoli compiacenti. David Rothenberg ai clarinetti (in Si bemolle e basso) e Korhan Erel al Samplr per iPad.
uno scambio equo, mutuale e reciproco, un call and response dove non è ancora chiaro chi desse la voce e chi la risposta: estemporaneità notturna, ispirazione bucolica. non tutto il disco ha questa modalità da registrazioni “sul ramo”: quattro le takes carpite dal vivo nel parco e le restanti otto tracce sono elaborazioni in studio (in duo) in cui l’eco del canto ornitologico permea sia la parte elettronica di Erel che il fraseggio di Rothenberg.
ma l’attacco del primo lungo brano (The Night The War Ends) registrato il 9 maggio 2014 verso mezzanotte al Treptower Park vale la meraviglia di questa gaudente follia sonora (ed umano-ornitologica assieme): un field recording di usignoli accoglie il clarinetto nasale e sensuale di Rothenberg che si insinua con note felpate e bluesy, con un pattern che presto si fonde con le variazioni tonali degli uccelli e da lì in poi è puro deliquio e rapimento.

va detto che i brani in studio sono straordinarie cogitazioni di un duo, materiale organico delizioso che ha valore a prescindere dall’epifania più eclatante del disco rappresentata dalle registrazioni live, ma che sono queste ultime a stupire e a significare il focus di questo lavoro. Rothenberg pensa alla possibilità di una musica (e di un dialogo) sconosciuta ad entrambe le specie, lo fa a modo suo con fare un poco folle, fra il serio ed il faceto, come un novello Francesco che predica ai volatili (impartendo e ricevendo reciproche cinguettanti meraviglie) o come Totò quando provava a convertire Uccellacci e uccellini. l’unico rammarico è poter ascoltare soltanto la versione “umana” di questo dialogo senza avere responsi o pareri dal versante “ornitologico” del dibattito: cosa si dice fra le fronde? che ne pensano delle nostre capacità musicali? come ci osservano?
in ogni caso, tralasciando facezie e giocose divagazioni, questo disco è una delizia da godersi fra la verzura, distensivo, rinfrescante e vero e proprio sollucchero per naturalisti curiosi e/o appassionati di (grande) musica.
buon ascolto

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3 risposte a David Rothenberg & Korhan Erel
Berlin Bülbül

  1. Fabio scrive:

    Ancora in grande sintonia con te, caro Borguez. Di Whale music parlai qui:

    http://fabiocalling.blogspot.com/2008/11/sea-song.html.

    Mi sono reso conto di aver scomodato, nella mia segnalazione di allora, “atmosfere ECM”. In seguito proprio per ECM Rothenberg incise uno dei suoi dischi migliori, in coppia con la pianista Marilyn Crispell:

    http://www.cloudsandclocks.net/CD_reviews/crisproth_odnilmsh_I.html.

    Buona estate, in attesa di riascoltare il tuo indispensabile programma settimanale.

    • borguez scrive:

      Caro Fabio,
      ricordo eccome quel tuo post e non si può negare che questa sintonia si nutra di reciproci ascolti, vicendevoli letture e suggestioni condivisibili, ed è naturalmente un gran piacere coltivare questa fratellanza.
      questo nuovo disco di Rothenberg è una fresca meraviglia!
      buona estate anche a te (sono curioso di scoprire dove ti rifugerai perché le tue mete estive hanno spesso suscitato mie liete invidie) e a tempo debito si tornerà pure a trasmettere (volentieri).
      a presto

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