Django Reinhardt In Solitaire: Complete Recordings for Solo Guitar 1937-1950

penso davvero sia entusiasmante fare scoperte come queste, seppur con un leggero ritardo temporale. nel 2005 la Definitive Records (sia lodato quel catalogo) distribuita dalla Disconforme manda alle stampe una serie di registrazioni solinghe del grande chitarrista Django Reinhardt. In Solitaire: Complete Recordings for Solo Guitar 1937-1950 è una compilazione di 15 brani in rigoroso ordine cronologico di esecuzioni solitarie del grande gitano. emissioni radiofoniche, provini per editori, improvvisazioni in studio e live, fino a due bozze per una colonna sonora di un film mai portato a termine ed un acetato prezioso quanto raro.
saggi di un chitarrismo virtuoso che affonda le radici nel mondo tutto, una tecnica malata inguaribilmente di dromomania come il popolo zingaro che gli ha dato i natali. Echoes Of Spain è una fotografia sbaidita andalusa, Improvisation no.7 a me ricorda indiscutibilmente le Bachianas Brasileiras di Heitor Villa-Lobos e poi non sarà difficile intuire una chanson francaise riletta e abbellita, echi classici di un barocco moderno assieme al jazz pensato e concepito fuori da New Orleans.

ma per la maggior parte sono composizioni che portano il nome di improvisation. numerate, riprese in una take alternativa o spezzate in due parti. veri e propri saggi privati, assaggi a temperare le corde, rallentamenti e tentativi in progress di una intensità spaventosa. pare di sentirlo mugugnare e contorcersi dietro il microfono come fece Glenn Gould molto dopo, lo si avverte quasi rumorosamente pensare e scoprire, percorrere le traiettorie impervie dell’esecuzione istantanea e dell’immaginifico della creazione. oggi la si chiamerebbe attitudine lo-fi, non fosse altro che per quel fruscio del tempo che contornia tutte le registrazioni fino al “friggione” definitivo dell’acetato di Two Improvised Guitar Chorus, ma è nel concepimento ancor prima che nella tecnica di registrazione che risiede la vera modernità di questi soliloqui preziosi e imperdibili. di quanti altri musicisti si desidererebbe carpire il momento privato della nascita di un pattern, di un tema o lo sviluppo di un andamento armonico? per Django un poco di tutto questo è praticabile. e chiudo con una breve considerazione a denotare una certa distanza di queste registrazioni da quell’altra mirabolante grazia che fu il Quintette du Hot Club de France assieme a Stéphan Grappelli, distanza evidente in uno spazio sonoro che andava rarefacendosi attraverso un percorso musicale fra virtuosismo e ricerca prematuramente interrotto.
purtroppo (e per fortuna) non esistono immagini di quelle improvvisate solitudini e dunque con quel quintetto mi accomiato e rinnovo l’implicito consiglio.

[youtube=http://it.youtube.com/watch?v=ebaYm65RC5Q]

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0 risposte a Django Reinhardt In Solitaire: Complete Recordings for Solo Guitar 1937-1950

  1. punck scrive:

    e’ il sosia di nino frassica!!!!!

  2. borguez scrive:

    perdono la futilità del tuo commento solo perchè rispetto immensamente la tua intelligenza e so bene trattasi di frivolo gioco da farsi in un pomeriggio assolato o in una scrivania annoiati!

    comunque gli assomiglia!

    ma qui siamo fra i giganti, Frassica tutt’al più è fra gli inetti!

  3. diego scrive:

    hands off nino frassica!

  4. punck scrive:

    🙂 marco!!

    guai a far mancare l’ironia.

    certo pero’ che nella copertina del disco e’ davvero uguale

    http://www.fratelliditest.rai.it/Static/immagine/219/ninofrassica.jpg

  5. borguez scrive:

    …povero Django!

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