di storie e di aneddoti è intessuta ogni vicenda umana e alla medesima maniera lo sono le musiche, le canzoni ed i suoni. su queste sponde si preferisce narrare delle seconde, per inclinazione, pudore e purissimo ludibrio. la breve storia che vorrei riportare giunge da un luogo dove la trasmissione orale è condizione sacra e incontrovertibile, necessità e virtù; e per questo proverò a raccontarla così come l’ho sentita narrare.
c’era una volta un facoltoso uomo di Dakar che si chiamava Ndiouga Kebe che voleva costruire un piccolo impero nel mondo del commercio e per fare ciò si adoperò per costruire nella sua città quello che oggi chiameremmo facilmente shopping centre (centro commerciale appunto). era il 1974 e questo lussuoso complesso prese il nome di Sahm; all’interno, oltre a negozi e ristoranti, lo stesse Kebe volle che vi fosse costruito anche un nightclub e che questo avesse una band residente votata alla musica più in voga in quel tempo e in quel luogo: la musica cubana. il club prese il nome di Sahel e la band in questione annoverava fra gli altri componenti Idrissa Diop (vocalist), Thierno Kouyaté (sax) e la leggendaria chitarra di Cheikh Tidiane Tall.
e per un poco i fidati musicisti ottemperarono alle richieste del capo, ossia un latin sound in bilico fra sòn e salsa didascalicamente interpretato da musicisti autoctoni che si spingevano addirittura alla lingua spagnola per interpretare i brani. ma sinuosamente e in modo inconsapevole iniziarono, sera dopo sera, ad innervare i ritmi cubani di tamburi sabar e di ritmi mbalax. questo imbastardimento si completò con la realizzazione dell’album Bamba del 1975 per complice collaborazione con l’eminenza nera Moussa Diallo: il brano omonimo è di quelli che da solo vale il prezzo del biglietto, contagiosa ed irrequieta esuberanza dell’Africa di metà anni ’70.
ma la storia non finisce qui: o meglio si arricchisce e si incastra con quella di un altro personaggio dei giorni nostri. questa volta è il produttore greco Amantios Kafetzis che si innamora di questi suoni e di questa storia raccontata più sopra al punto di raggiungere Dakar, raccimolare quante più registrazioni di quella band e fondare una etichetta nuova di zecca per poter pubblicare il materiale raccolto. quando si dice la passione!
l’etichetta si chiama Teranga Beat e il primo numero di catalogo è Diamonoye Tiopité (L’époque de l’évolution) che come recita il sottotitolo prova a fotografare un’epoca in evoluzione. ci sono così i brani “cubani” che precedono il successo nazionale di Bamba (naturalmente presente nel disco), con l’aggiunta di alcuni inediti successivi datati 1976 (Fonkale Garape, Diamonoye Têye’, Gueth) che anticipano il suono di una Dakar a venire e di una musica in costante evoluzione.
la mia storia finisce qui: se qualcuno vuole tramandarla è libero di farlo. ma per raccontarla è necessario ascoltare questa fotografia mossa di un tempo definitivamente svanito ma ancora splendente e sanguigno. buon ascolto.
Idrissa Diop & Cheikh Tidiane Tall Diamonoye Tiopité (L’époque de l’évolution)link removed by request
jere jef per il bellissimo disco borguez.
Tuttora è molto vivo l’interesse a Dakar per il son e per la salsa sia per la danza nei bar notturni della banlieu che per la musica suonata. Molto interessante la contaminazione e la magia che si innesca in maniera del tutto naturale (e corporale!) con gli ossessivi ritmi del sabar e dello mbalax. Infine consiglio agli avventori che vorranno toccare con mano andando a Dakar, una capatina ad un locale che si chiama “Just4you”. Esperienza toccante ed…indimenticabile!
parola del senegalese più bianco di Dakar: fidatevi!
belli!
se qualcuno vuole approfondire le gesta di Idy Diop un suo disco dell’epoca lo si trova qui
http://www.megaupload.com/?d=Y8T9BUBV
ma soprattutto Borg vorrei che ascoltassi questo signore al sax
http://kingcakekrypt.blogspot.com/2009/08/zim-ngqawana-vadzimu.html
purtroppo ci ha lasciato il 10 di questo mese, ma la sua musica scalda ancora.
un abbraccio
M
non osavo chiedere assistenza, ma la vedo giungere come la Provvidenza.
e ringrazio pure per il suggerimento (che mi pare mi sobillasti già in passato).
noi ci sentiamo presto per questioni di strettissima rilevanza.
un caro abbraccio
ancora Zim
qui
http://todaslasespecias.blogspot.com/2011/05/zim-ngqwana-zimology-life-through-music.html
e qui
http://freedomblues.blogspot.com/
fantastico
Borg con me sai che puoi osare, devi.
un abbraccio forte.
e un saluto a Mela, hola Mela un abrazo!
Ciao Borguez (& Sigur)
Idrissa Diop: I have the last albums he published in France and I must say that they are infinitely worse than his earlier work. This one you post here is truly fantastic. Grazie / Gracias / Thanks
About Zim Ngqawana I think it’s a great loss to African jazz, and to the music in general. Wonderful composer and musician.
I also recommend from him “The zimphonic suites”.
Un saluto a entrambi / Saludos a ambos
molte grazie a te caro Mela: mi piace questo scambio infinito di suggerimenti e suggestioni perché resta il motivo fondante di questo blog.
i miei saluti al blogger fraterno.
a presto
Ups…
Volevo dire ReeBee.
Un saludo.