amo le canzoni.
amo il modo in cui si appiccicano alla mia vita, la maniera irriverente che hanno di intromettersi e imporsi e di prendere alla fine il sopravvento. amo la casualità che me le fa incrociare e l’improbabile che accompagna questi incontri, la correlazione di eventi che le fa succedere e l’inevitabile che si portano dietro. amo l’idea che non se ne andranno mai più, una volta amate. che ritorneranno a farmi visita improvvise e inopportune. e mi faranno ridere, piangere e pensare e poi ridere ancora.
amo la perfezione di quei pochi minuti esatti in cui abitano le canzoni, ineluttabili al cambiamento e poi amo le storie che si portano dietro e quelle che le hanno generate e che rimbalzano sulle mie vicende e continuano a prendere senso e a stratificarsi nelle ere geologiche dei miei ascolti.
amo le canzoni che amo, e questa è una di loro.
questo è Lee Marvin, sì, proprio lui! e il titolo è Wand’rin’ Star, o più precisamente (I Was Born Under a) Wand’rin’ Star. la incontrai così tanto tempo addietro che neppure più mi ricordo il come e il dove, ma non l’ho dimenticata. e continuo ad ascoltarla ogni volta come se fosse la prima. quel coro muto e quell’incedere dinoccolato in un crescendo da epopea. e quella voce così profonda da far impallidire intere schiere di cantanti confidenziali. canzone a suo modo perfetta: armonica, chitarra e ritornello. basso, coro e voce. semplicemente perfetta. perfetta e bellissima ad incarnare tutte le canzoni di un west immaginato o presunto, archetipo della country song e minimo comune denominatore di ogni colonna sonora western che fu e che sarà.
la canzone appartiene alla colonna sonora del film Paint Your Wagon diretto nel 1969 da Joshua Logan coaudiuvato nella riscruttura scenografica da Paddy Chayefsky che rimise le mani sopra l’omonimo celebre musical del 1951 ad opera di Alan Jay Lerner e Frederick Loewe (Lerner & Loewe …così come è più facile incontrarli).
Lee Marvin è protagonista del film assieme a Clint Eastwood e ad una bellissima Jean Seberg. un musical ambientato nell’epopea della corsa all’oro californiana. un film tutto sommato divertente e con qualche trovata persino intelligente. ma siamo lontani dal capolavoro, o meglio, mi ricorderò di questo film per molti altri motivi che esulano dal suo valore intrinseco. per esempio per l’interpretazione di Lee Marvin, cinico e spietato affarista, ubriacone e selvatico quanto basta. o per aver visto pure Clint Eastwood cantare (è tutto vero!!!). la colonna sonora prevede anche altre interpretazioni originali dei due protagonisti maschili (la Seberg canta, ma doppiata): Lee Marvin in The First Thing You Know e i due insieme ad interpretare The Best Things In Life Are Dirty. ma nessuna di queste canzoni sfiora neppure minimamente la bellezza di Wand’rin’ Star e il momento saliente e malinconico in cui Lee Marvin la interpreta (qui).
alcune curiosità: prima di tutto credo sia giusto rendere onore sì agli autori (Lerner & Loewe come si diceva) ma anche e soprattutto al celebre arrangiatore Nelson Riddle. e poi ricordare come il brano raggiunse la vetta delle chart inglesi nel marzo del 1970. ci rimase per tre settimane e fu alla fine scalzata da un brano dal titolo Let It Be. credo farà inoltre piacere sapere che questa canzone fu suonata al funerale di Joe Strummer. e si potrebbe aggiungere molto altro ancora sulla modernità di questo brano e sull’interpretazione assolutamente perfetta che riuscì ad appiccicargli sopra Lee Marvin, ma mi limiterò solamente a ribadire che amo le canzoni, come dicevo, e che questa è una di loro!