a Chicago esiste un club ricavato dall’ex caveau di una banca, si chiama The Bedford e a giudicare da quanto si può vedere in rete sembra uno di quei lounge bar lussureggianti (e lussuriosi) dove, con fare cinematografico, ci si può appollaiare al bancone per sorseggiare un cocktail degno di tale nome. ma non è tutto: il locale propone anche una cucina ricercata e musica, musica dal vivo.
era il 2013 quando la direzione del Bedford propose a Makaya McCraven di allietare le nottate musicali del locale: uno di quegli ingaggi di lunga durata alla maniera dell’epoca aurea del jazz e dei club dove questa musica si è fatta storia.
Makaya Marcus McCraven è un batterista e produttore residente nella windy city, giovane e con un background ben piantato nella storia del jazz ma con le orecchie rivolte al mondo e alla modernità.
inizialmente McCraven propose un trio composto dalla sua batteria, il basso di Matt Ulery e la tromba di Marquis Hill: Dave Vettraino, deus ex machina della Public House Sound Recordings nonché sodale dei tre, era presente nel club sin dal debutto nel gennaio 2013 per accendere i suoi due microfoni panoramici e portare a casa le registrazioni di quelle primissime serate. successivamente Vettraino si dotò di una dozzina di microfoni per catturare l’inestricabile amalgama dei suoni che dal palco si mescolavano con l’ambiente notturno degli avventori, mentre McCraven allargò la cerchia dei musicisti invitati che a date alterne andarono a formare un collettivo ad assetto variabile attorno all’ingaggio del batterista: il bassista Junius Paul, il vibrafonista Justin “Justefan” Thomas, il chitarrista Jeff Parker, il contrabbassista Joshua Abrams e i due sax di De’Sean Jones e Tony Barba.
28 shows nel medesimo locale spalmati lungo i dodici mesi dell’ingaggio: un totale di quasi 48 ore di musica improvvisata dal vivo e registrata dai microfoni dei Vettraino. una summa sonora che Makaya McCraven ha poi rielaborato a domicilio lungo tutto il 2014 scegliendo, selezionando, impastando, tagliando, creando loop e remixando (assieme a Dave Vettraino) fino a creare 19 brani di “organic beat music”.
In The Moment (International Anthem, 2015) è il frutto di tanto lavoro ed è uno dei frutti più prelibati che ci si possa immaginare di gustare. In The Moment raccoglie musica improvvisata nell’immediatezza del suo realizzarsi (tautologicamente parlando), musica istantanea e capace di “stare sul pezzo” (In The Moment appunto), buona all’uopo e alla circostanza di intrattenere i frequentatori notturni del club, musica di sottofondo (forse), suoni d’ambiente metropolitano con il jazz come orizzonte più ampio e il beating moderno come lingua d’espressione. lo stesso Makaya McCraven la ha definita “organic beat music” è non vi è alcun motivo per contraddirlo: inoltre non è chiaro se questa musica sia vedova di parole o abbia scelto di restarne zitella. musica strumentale che sembra porsi nel bel mezzo dell’eterno dilemma sulla primogenitura dell’uovo e della gallina: è nato prima il beat o l’assenza di un MC, prima il boom-boom-ciak o il flow assente. l’importante è non confonderla con moderna lounge o ancora peggio con chillout algida e meccanica: il suono di Makaya McCraven e dellla sua ganga è umanissimo e caldo, un drumming calante nell’attendere il timing perfetto o crescente nel rincorrere la modernità che risiede da sempre nell’istante: In The Moment appunto!
malgrado le tante ore di registrazioni sonore non sembra purtroppo esservi testimonianza visiva delle notti al club: la privacy dei nightwawks al The Bedford deve essere preservata. ma nello stesso periodo dell’ingaggio nel locale summenzionato un altro prestigioso club cittadino ospitava il gruppo di Makaya McCraven in quelle che possiamo immaginare come date off: il video è tratto da una serata al Constellation nell’ottobre 2014 e il mood musicale non si discosta molto da quello udito nel disco e nelle notti al Bedford.
un volo dal vecchio continente in direzione Chicago si aggira sui 700 euro: e nel mentre si comincia a risparmiare parsimoniosamente… buon ascolto.
Makaya McCraven In The Moment
or
Makaya McCraven In The Moment
ormai ascolto solo dischi in cui compare Jeff Parker.
beh, allora questo più aggiungerlo serenamente alla tua playlist!
a presto
che freschezza! grazie grazie