mi piace imbattermi nei dischi casualmente, distrattamente, come se non fosse necessario, facendo reciprocamente finta di niente. qualche giorno fa ascolto dalla stanza sbagliata radio3 (una divinità a vostra scelta la benedica), talmente lontano da sentirla male, ma non così male da non accorgermi che una voce mi stava catturando. dunque accorro proprio mentre il brano sfuma e lo speaker mi palesa questo nome: the tiger lillies. carneade! lo annotto e torno sulla rete delle meraviglie. trovo un sito, molte informazioni in più e il nome del gruppo associato a nomi a me ben più noti.
plague songs è un una compilation, ma anche un concept. è un’opera sulle bibliche piaghe d’egitto del libro dell’esodo. un lavoro commissionato dall’artangel, in occasione dell’evento The Margate Exodus, svoltosi lo scorso 30 settembre, durante il quale è stato ricostruito nella cittadina di Margate, presso il lungomare della North Kent Coast, il viaggio degli ebrei verso l’Egitto.
ma soprattutto è l’occasione di ascoltare brani originali scritti da nomi come brian eno, robert wyatt, cody chesnutt, laurie anderson, scott walker, king creosote e rufus wainwright. e poi the tiger lillies in una ballata che farebbe impallidire anthony e tutti i suoi johnsons! 10 piaghe e dieci brani… a dire il vero c’è un brano che sfiora l’orribile e non mi capacito della sua presenza (Imogen Heap con Glittering Cloud), ma forse ha a che fare con le piaghe, che non debbono proprio essere delle carezze.
cos’altro… il consiglio di procurarselo, a costo di sfidare le cavallette!
Io ho sfidato le ustioni, e ne è valsa la pena: Cody ChesnuTT è maiuscolo. Neanche le locuste di Scott Walker sono male. Da utilizzarsi per espiare e mondarsi l’anima dall’altra grande raccolta tematica: “Vampyros Lesbos – Sexadelic Dance Party” (consigliatissima; ho ovviamente scaricato le pellicole di cui è commento sonoro: consigliatissime).
Diciamo che il titolo proposto è di certo più allettante di una qualsiasi delle dieci piaghe! Non mancherò di procurarmelo… Mi fai pure tornare alla mente un disco che ho cercato per molto tempo invano, e ora il titolo e il mio appunto giaciono nel cimitero dei pc dove ho sepolto il mio! Si trattava di una raccolta di colonne sonore di film black porno degli anni ’70… roba grossa, se mi passi il termine! Ma già so che presto o tardi lo ritroverò in qualche maniera… saprò attendere!
vampyros lesbos di jess franco è in versione originale ed integrale in bella visto nel salotto di casa mia. da vedere.
in effetti è già da un po’ che voglio vedere il salatto di casa tua.
Chi mi fa avere questo Plague Songs? Sto progettando anch’io la mia compilation (the Pulpit records #001)
Questa del Moloch, per quel che mi concerne, è la notizia più… come dire… grossa dalla caduta del muro di Berlino. Racimolo il coraggio (di questo trattasi, per via del prestigio del cimelio) di avanzare richiesta di prestito. In realtà facevo il gradasso: quel che ho scaricato è un assaggio di una sapidissima “serie” anni ’70 intitolata “Ebony Black Sista”: da vedere e rivedere, da soli, in compagnia e in comitiva, e anch’esse con colonne sonore zuppe di gemiti afro-funky.
Diego avrai quel disco, ma soprattutto tienimi aggiornato sulle vicende della Pulpit Records…
Potremmo proiettare le pellicole in questione alla prossima cena Bronson, con tanto di colonna sonora… magari in bianco e nero, così Azza non si accorge della blaixplotation!
è uscito anche road to l. in dvd
beh, quello è uscito da un po’… lo devo portare lunedì?
porta, porta, porta pure il kaurismaki di cui mi parlavi, quello con la riga verde aliena e io ti ricoprirò di piaghe… come promesso!
Kaurismaki meets Visitors.