molto tempo addietro scrissi un post su Tonetta ed è assolutamente lecito esserselo perso e ancor più averlo dimenticato nella recondita possibilità che qualcuno l’avesse letto allora.
io però non l’ho dimenticato perché la divertita (e sorprendente) scoperta che feci allora ancora mi accompagna e non nascondo che, saltuariamente, ho visitato il sito della Black Tent Press (che ha pubblicato gli esordi discografici del nostro) per vedere dove potesse andare a parare la parabola di questo assoluto outsider; ma da lì nessuna nuova, e quindi curiosando nei meandri di YouTube (habitat naturale di Tonetta) mi sono imbattuto nel video qui sopra.
maggio 2014: Tonetta c’è eccome e pare solo vagamente imbolsito e con un quarto d’ora di bicicletta fra un dente e l’altro, ma la favella irriverente pare affilatissima. il messaggio urbi et orbi stabilisce che tre quarti della popolazione mondiale maschile è pussy whipped (leggi: schiavo della pussy – non fatemi tradurre) e che naturalmente lui, Tonetta, ha ben altri argomenti (attributi?) per combattere il “nemico”.
chi sia Tonetta non è semplice narrarlo: provai a raccontarlo allora e forse viene più semplice rimandare a freakipedia (perché certi argomenti vanno ben oltre il tradizionale wiki). quello che è certo è che su queste sponde mi interessa assai più la questione musicale del fenomeno e questo post in realtà vorrebbe celebrare (con qualche mese di ritardo) l’uscita dell’ultimo disco (in ordine di tempo) di Tonetta.
sì perché nel frattempo il nostro ha cambiato etichetta approdando alla norvegese Stereo Smoke Records che gli ha pubblicato questo Tonetta (Vol.1) uscito nel più assoluto silenzio nell’estate scorsa. non è cambiato l’approccio, la metodologia e neppure le tematiche: Tonetta è Tonetta e non si discute.
un frullato spappolato di pop psicotico innervato di rock oscuro e di crooning malato, funky disco da pochi spiccioli e FM music priva d’ogni orizzonte di successo: il tutto rigorosamente fatto da sé con un quattro piste casalingo, un basso, una chitarra, qualche base (paiono sempre le stesse) e un microfono. nessuna velleità di produzione ne di editing, il lo-fi da manuale insomma, sconveniente e inappropriato come dovrebberlo esserlo tutti i lo-fi di questo mondo.
lascivia, perversione e laido squallore di matrice sessuale (con tutte le varianti che si possono immaginare) sono il vocabolario dei testi, e poi naturalmente ci sono i video casalinghi a fare da cornice (o da scopo all’uopo) a tutte queste musiche (digitare Tonetta su YouTube per capire).
l’ho già scritto, la storia della musica non subirà traumi o ripercussioni ma personaggi come Tonetta fanno bene allo spirito (almeno al mio): e di certo la sua musica ha qualcosa di contagioso e virale che non mi concede di smetterne l’ascolto divertito.
W Tonetta! scriverei allora parafrasando il celebre motto che almeno tre quarti della popolazione maschile ha scarabocchiato su qualche muro di un cesso pubblico non sapendo che in realtà stava inneggiando al proprio nemico (Tonetta docet).
buon ascolto
Tonetta Tonetta (Vol.1)
Reupload?
…lo incorporo nell’archivio del mio pc, quando torna Paola ci sarà da discutere sulla nuova presenza di Tonetta!
imparare a convivere con Tonetta fra le mura domestiche: questo l’imperativo per il 2015!