Tracey Thorn
Molly Drake Songs

questa è la breve storia di un cerchio. meglio, di una circonferenza o più propriamente di un circolo. virtuoso, almeno per l’esistenza di chi scrive. il centro di questa figura è Nick Drake a proposito del quale non credo di dover aggiungere nulla; se qualcuno si aggira da queste parti e sta leggendo queste righe non necessita che io racconti chi è Nick Drake. il circolo invece parte da assai lontano e, almeno per oggi, si chiude qui donando(mi) quella strana e piacevole sensazione che hanno le cose che paiono belle e assai piene di significato. e Nick Drake se ne sta sempre lì al centro.

Molly Drake Ö melancholy meditations on the fragility of happiness. Molly Drake, di Nick, ne è stata la madre. chiunque abbia scandagliato l’esistenza del musicista inglese con il feticismo malato del fan ha scoperto di certo che sua madre era pianista e cantante dilettante ma pochi, credo, hanno spinto la loro ricerca oltre il semplice dato biografico. è invece in quell’ambito familiare precedente la carriera breve di Drake che si possono scoprire assai più cose rispetto alle tante leggende e dicerie postume (esce più o meno una biografia all’anno) che contornano inevitabilmente l’esistenza schiva di chi a margine voleva restarsene. Molly Drake scriveva e cantava canzoni al pianoforte e le registrava con la tecnologia domestica che poteva possedere una famiglia inglese benestante negli anni ’50. queste canzoni sono finite fra i ricordi di famiglia finché l’altra figlia (e sorella) Gabrielle Drake non le ha ritrovate e sottoposte all’attenzione di Joe Boyd che fu il produttore illuminato dell’artista di Tanworth-in-Arden. “this is the missing link in the Nick Drake story.”  questo il commento da sottoscrivere espresso da Boyd.

front Molly Drake, il disco uscito nel marzo del 2013 per la Squirrell Thing Recordings, contiene 19 canzoni profondamente anglosassoni, domestiche, bucoliche, vagamente liriche e venate da una diafana malinconia che qualcuno potrebbe pure ricondurre alla musica del di lei figliuolo. di certo queste sono le canzoni che Nick Drake ha ascoltato provenire dalla living room durante la sua infanzia e negare una seppur vaga influenza sarebbe innanzitutto falso. di certo queste canzoni hanno fatto innamorare parecchi fans del nostro menestrello e, nei più fortunati dei casi, si può avere una specie di tornaconto sonoro se il fan porta il nome di Tracey Thorn.

tracey_thorn_edward_bishop

anche questo nome mi auguro non abbia bisogno di delucidazioni (ma se servisse Everything But The Girl è la parola d’ordine): una delle voci più affascinanti della storia de pop anglosassone (nonché autrice di una recente deliziosa autobiografia di cui un certo Nick Hornby ne incensa la pregevole fattura: attendiamo traduzione) ed esempio di stile e coerenza artistica. è stata lei ad essere invitata da Pete Paphides alla trasmissione The Songs of Molly Drake andata in onda sulla BBC Radio 4 (e attualmente non più disponibile) per raccontare della sua passione per queste canzoni e per reinterpretarne due facendosi accompagnare da un caro amico.

MollyDrake

Night Is My FriendHow Wild the Wind Blows sono i due brani da lei scelti per omaggiare Molly Drake (e di rimando il suo illustre figlio): ad accompagnarla alla chitarra e alle tastiere un certo Ben Watt (Everything But The Girl è sempre la parola d’ordine) proprietario dell’etichetta Strange Feeling Records che ha fatto uscire il 7 pollici qualche mese addietro.
tutto qui: il cerchio si chiude e non è neppure necessario entrarvi. ossia se i nomi di Nick Drake, Tracey Thorn e Ben Watt non suscitano nessun interesse chiedo venia per il tempo che ho fatto perdere, ma se una seppur minima emozione dovesse sovvenire alla menzione di quei nomi, beh, benvenuti in questo piccolo circolo.
e Nick Drake è sempre lì al centro.
buon ascolto

Questa voce è stata pubblicata in 2014. Contrassegna il permalink.

3 risposte a Tracey Thorn
Molly Drake Songs

  1. mb scrive:

    Caro Borg, a me i nomi di Ben e Tracey sucitano emozioioni fin dai primi anni 80. Da qualche anno mi mancavano , parecchio. Ma in questo 2014 mi stanno ripagando di tanta attesa.

    • borguez scrive:

      diciamo pure che ero al corrente del tuo lato sensibile adagiato sul ricordo di Everything But The Girl e sulle due anime che componevano quel gruppo: questa è stata pure per me una piacevole sorpresa che ti ho rivelato volentieri.
      ci sarebbe pure un bel libro da leggere, anzi due, perché anche Ben Watt scrive.
      provvederemo
      a presto

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