spesso e silenziosamente ci rimugino, mi stupisco e non mi capicito di quanta e quale rivoluzione abbia portato l’avvento della rete nella circolazione della musica. e non mi viene di proferire giudizio. forse perché le rivoluzioni non si giudicano; almeno finchè non sono terminate!
e ora, volenti o nolenti, ci siamo dentro fino al collo!
strano tempo questo. strano tempo il mio nel quale mi scindo fra l’uomo adulto che vorrebbe comprendere e capire, osservare e trarne sensate opinioni e il bambino nel paese dei balocchi, quello che neppure si sarebbe potuto immaginare che tutto questo sarebbe stato possibile. uno sconfinato orizzonte di musiche a disposizione ad abbracciare il tempo, passato e futuribile, e lo spazio, quello dietro la porta di casa fino ai luoghi che giammai raggiungerò!
ma anche per oggi l’asino di Buridano non morirà!
è il novembre 2007 a Copenhagen. l’artista Martin Erik Andersen si cimenta nell’allestimento di una sua perfomance. al progetto di installazione di sue opere prendono parte anche le musiche di Baby Dee accompagnate al violoncello da John Contreras. il duo esegue 8 brani che vengono successivamente incisi e stampati in lacca vinilica purpurea. 250 copie da distribuirsi ai visitatori della Dansk Jävla exhibition, nel gennaio 2008 a Charlottenborg.
nasce così Love Is Stronger Than Death per l’etichetta danese Bragagild. Baby Dee, arpa e voce; John Contreras, violoncello: presa diretta imperfetta e calore analogico di antico sapore. otto particelle di bellezza, compiute e raccolte come un libro di preghiere. mi stavo sforzando di trovare un singolo sostantivo per descrivere le composizioni di Baby Dee e mi arrendo alla molteplicità imperfetta del suo creare. forse un lied, una Gesänge profana, la torch song oscura, oppure un madrigale post-moderno, canto di devozione e vocazione amorosa. tutto questo e altro.
sospeso e annulato il tempo, dilatato lo spazio per dar luogo alla voce di Baby Dee: inquieta ed incerta, in oscillazione dal falsetto al gutturale passando dal portamento classico da bel canto. voce fremente nella quale albergano le anime di Baby Dee: il ghigno acido, il sussurro e lo sghignazzo e poi il portamento tenorile, il menestrello efebico e le aberrazioni endocrinologiche del suo mutare ed essere transgender!
Baby Dee è probabilmente una delle più belle cose che sta capitando alla musica d’autore contemporanea. molti ancora non sanno e troppi mai sapranno. la sua stravaganza e l’approccio eccentrico non fanno altro che confondere gli stolti e incarnare l’imperfetta vicenda umana di noi tutti. quel dondolare fra euforia e sconforto, nella salute incerta, fra l’odore di zolfo e il profumo di biancomangiare.
ecco dunque il disco, nella speranza di fare lieta sorpresa. nessuno però osi qui portare ad esempio o paragone Anthony e la sua musica. non sarebbe gradito. un po’ come come additare qualcuno perché non si recherà alle prossime urne, mentre quello ancora si rammarica per non essere giunto in tempo a votare Enrico Berlinguer!
ma allora lo fai apposta …
diavolo che sei 🙂
effettivamente ho spesso la sensazione di “farlo apposta”, coscienziosamente. e tutto sommato pure con fare testardo. quasi vizioso!
anche quando tutto pare capitare inaspettamente mi dico (a seconda dei casi): ti sta bene oppure me lo meritavo!
insomma ci trovo una giustificazione!
ma questa volta non ho ben compreso che cosa (?) ho fatto apposta!
ma sono certo che lo scoprirò!
…Caro borguez, non ho ben capito se ti sei messo una supposta con fare vizioso, se l’hai fatto apposta perchè te lo meritavi, se coscienziosamente ti sei spostato verso la posta, o sei ti sei appostato con fare testardo…ma non fa niente…
…quello che più importa e che tu continui (facendolo apposta) a parlare di artisti geniali come Baby Dee…
che ci accarezza l’anima…con quella sua personalissima maniera…che sembra quasi un errore…fatto apposta…
Merci per questo cadeau…mi mancava!
de rien, mounsier, de rien!
Siamo stati dalle tue parti … o quasi.
Abbiamo passato due giorni molto simpatici sul po, parlando e ascoltando dalla Guinea dell’indipendenza.
Mi riferivo a Bush Taxi Mali.
Mi faccio sentire per l’altra storia.
vorrei un resoconto dettagliato della gita sulle sponde padane (ma so che non mancherai).
Bush Taxi Mali è un curioso esperimento da non sottovalutare!
attendo tue novelle, mentre qua fuori diluvia (ma lo prendo come un buon auspicio)
a presto…
dimenticavo…
Bush Taxi Mali
per avere un’idea un poco più concreta!
resoconto in arrivo e grazie del regalo …
intanto puoi leggere costantino sulla vostra gita bolognese.
attendo ansioso dunque, e (ri)leggo e (ri)sento le parole del reporter infaticabile!
qui
Non conoscevo Baby Dee, l’ho consigliato (facendo il tuo nome e inoltrando il link, spero non ti dispiaccia) su uno dei miei gruppi su lastfm 🙂
Oh, e grazie per la magnifica colonna sonora di Nino Rota, grazie grazie grazie 🙂
non mi dispiace se qualcuno diffonde il verbo di Baby Dee… anzi!
se accetti il consiglio: corri a recuperare i suoi dischi! il personaggio è schivo, il circuito poco frequentato e la curiosità e la bellezza non è (oramai) per tutti!
ma ti so curiosa e credo potreste incontrarvi felicemente!
per quanto riguarda Rota, io debbo dire grazie a loro due (Fellini e Rota) per quel capolavoro immenso!
il mio era un timido omaggio…