Caetano Veloso è un festa, una gioia e una mia continua sorpresa! lo so, sono imparziale e prevenuto come una suora a Fatima, ma la mia vita è talmente appiccicata alla vicenda di Caetano Veloso che ogni volta che apre bocca io mi metto sull’attenti poco prima di un deliquio di sensi. sono un fan e come tutti i fans ho smesso da tempo di ragionare. parla il cuore, il mio sorriso ebete e una nidiata di farfalle che svolazzano nello stomaco!
ho infestato questo blog di parole e foto e suoni di Caetano, e posso assicurare che mi sto trattenendo. ma se arriva un disco nuovo non posso esimermi dal parlarne. debbo in qualche modo esorcizzare l’entusiasmo, condividere la gioia e sedare la mia imbecillità adorante!
Caetano Veloso Zii e Zie (Universal, 2009) è il naturale seguito del precedente Cê del 2006. medesimo concepimento strutturale affiancato dai tre giovani musicisti (che sono divenuti per l’appunto Banda Cê): Pedro Sa chitarra elettrica e basso, Ricardo Dias Gomes basso e Fender Rhodes e Marcelo Callado alla batteria!
il titolo è in italiano (!?!) e a quanto pare ha sostituito all’ultimo momento il previsto Transambas (che chissà che voleva dire?): proviene da una suggestione di lettura (in italiano) del romanzo Istanbul del nobel turco Orhan Pamuk! e lo stesso Caetano a confessarlo nel suo blog Obra Em Progresso a squisita disposizione di madrelingua e/o coraggiosi traduttori! entrambi i titolo sono rimasti però sulla copertina (bruttina) che ritrae, in uno scatto virato opaco, la spiaggia di Leblon!
13 canzoni (due cover come tradizione impone) venate della stessa trama elettrica del precedente disco. ma addolcite sono le asperità, funzionale all’immensa vocazione melodica è diventata la sperimentazione e lo sguardo si volge a samba e a marcette burlesche. A Cor Amarela e Diferentemente erano state ascoltate in acustico l’anno scorso a Ferrara, Perdeu è il principio di intenti di rara bellezza, Sem Cais è il cherubino che continua a vendere l’anima a Caetano per poter ancora esibirsi su questa terra, Base de Guantánamo è la Haiti di questi nostri tristi giorni, Menina da Ria la sintesi di tanti trio electrico sfilati al carnevale! e poi bossa e samba in parti mescolate, freschezza da chitarra funk e spirito giovanilistico che sorprende ancora alla tenera età di 67 anni!
Caetano – oggi – è tutto questo! paragonabile oramai solo a se stesso, immenso nell’incarnare 40 anni di musica popolare brasileira e a voler spostare ancora oltre l’obiettivo di una ricerca lunghissima. sorprenderà forse i neofiti, lo spero, mentre i vecchi ammiratori riconosceranno traiettorie melodiche e un songwriting oramai familiari. ma cosa si può chiedere ancora alla maestosità di questa carriera? cosa si può domandare se non un’altra canzone e poi un’altra ancora? sarebbe esoso chiedere la rivoluzione a chi la rivoluzione l’ha già fatta quando i molti ascoltatori di oggi non erano neppure nati. un vecchio adagio recita che la rivoluzione la si fa una volta nella vita, e lui – molto tempo addietro – l’ha già chiamata Tropicalismo!
per oggi c’è un nuovo disco, nuova gioia, immensa classe e sensibilità sociale, artistica e politica.
per oggi può bastare: bentornato!
Dopo il concerto per Ferrara Caetano sarebbe partito per il suo primo show a Istanbul. Stavo leggendo all’epoca un libro di Pamuk, grande scrittore che adoro, per questo ho chiesto a Caetano di inserire nel suo concerto di Istanbul la canzone Livro. Il giorno dopo ho lasciato alla reception dell’albergo una copia di Istanbul di Orhan Pamuk da consegnare al Sig. Veloso. Con mia grande sorpresa non solo il libro è stato consegnato, ma addirittura letto da Caetano e commentato nel suo obraemprogresso. Quanto poi a suggerire il titolo del nuovo CD….
rispetto l’anonimato, lo concedo, e questo blog lo tollera educatamente.
ma il tuo commento, caro Anonimo, è di quelli che stuzzicano curiosità e innescano altri discorsi e ulteriori aggiornamenti.
sarebbe bello saperne di più, col tuo permesso e con il beneplacito del tuo rispettabile anonimato!
grazie
Non sapevo di un nuovo disco di Caetano!!! Che bella notizia, una delle più liete, musicalmente parlando, di questo 2009!
🙂
sei anche fan di Caetano cara SigurRos?
sono meravigliato e lieto di condividere con te tanti suoni ed affinità!
il disco ha già compiuto più di un giro: è bello, puro, fresco, gioioso e straordinariamente infuso di grazia!
aggiungo un suggerimento che avrei voluto scrivere nel post…
play it loud perché è pieno di suoni che scaldano budella e cuore!
Dal 1991 (da quando lo ho conosciuto) è il mio artista preferito. Si sa mica quando torna in Italia?
prometto a Mauro che sarò solerte nell’informare di un eventuale (ennesimo) tour nel nostro triste belpaese!
quando uno perde i conti del numero di concerti di Veloso al quale ha assistito, che importa oramai uno di più, uno ancora?
promesso
Lo sto scoprendo in questi ultimi anni. Sono partita dal mix di tropicalismo e psichedelia dei mie amati Os Mutantes per giungere piano piano a toccare i grandi nomi di quella rivoluzione, Gil, Gal Costa, Ben, Tom Zè. E Caetano ovviamente 🙂
Ecco, ultimamente sto approfondendo anche le sue cose più recenti…eh sì, da quando sono rimasta estasiata di fronte a Cè e alla sua resa dal vivo…
io rido
concedimelo
non saprei lasciare opinioni intelligenti, ma
io rido
(questo il mio commento sincero)
Nonostante la mia passione per il Brasile ed i miei contatti assidui, vengo a sapere del nuovo disco di Caetano da questo blog.
Ammiro Caetano e sono un suo fan. Devo però ammettere che “Ce” mi ha deluso. Lo trovo musicalmente meno “ricco” di “Noites do Norte” che si avvaleva dell’eccezionale Jaques Morelenbaum. Forse sono io ad essere poco affine alle atmosfere “elettriche”.
Per il momento non resta che procurarsi “Zii e Zie” ed ascoltarlo con attenzione
Proprio qualche giorno fa si commentava su un altro blog il patetico “invecchiamento” di artisti come Springsteen, che cercano l’illusorio elisir dell’eterna giovinezza nei lifting e nelle tinture per capelli, nella ricerca spasmodica del consenso del mercato e delle vendite milionarie, partorendo “cacchette” come Working on a dream, rinunciando a quello che è il vero metodo per mantenersi “forever young”: mettersi costantemente in gioco, dare ascolto alla voce della curiosità e dell’istinto, provare, sperimentare, giocare, andare oltre……prendano esempio da questo quasi settantenne, che potrebbe godersi gli allori di una carriera monumentale, e che, invece, si approccia continuamente alle esperienze più varie con una semplicità ed una spontaneità che hanno del commovente…..ti ringrazio di cuore per l’assaggio di uno dei dichi più belli di questo inizio di 2009……….tra l’altro già ordinato da tempo dal sottoscritto!
Hermitage
primo: sono fiero della competenza e dell’acutezza dei commenti che raggiungono questo blog. permettetemi di dire che son soddisfazioni!
se questo blog può servire da volano per acchiappare intelligenze che vagano per la rete, non posso che esserne lieto!
MingusSamba ha le sue di ragioni!
la carriera di Caetano non verrà certo giudicata da questi suoi ultimi lavori. non andranno certo ad inficiare (qualsiasi sia il giudizio) la grandezza e l’importanza di una vita artistica. anch’io non paragonerei il Caetano odierno con quello di Transa o quello dei ’60 ruggenti. ma ho premesso di essere fan e quindi di non potermi definire imparziale. così è!
ma nello stesso tempo dono ragione ad Hermitage che così sensatamente ha spiegato l’approccio del Caetano odierno. un plauso a lui e a Caetano.
forse il segreto è proprio quello…mettersi costantemente in gioco, dare ascolto alla voce della curiosità e dell’istinto, provare, sperimentare, giocare, andare oltre!
il disco è di una freschezza quasi ortofrutticola! (se mi si passa il termine)
grazie dei vostri interventi!
Zii e Zie è bellissimo. Uno di quei dischi che, ascolto dopo ascolto, regalano emozioni sempre più forti e ti fanno scoprire sfumature inedite, che inizialmente non si erano colte nemmeno lontanamente.
E mi duole ammettere che purtroppo il Bruce non sta seguendo il medesimo percorso artistico. Dal vivo ha ancora una sua ragion d’essere, ma le ultime uscite in studio sono state a dir poco deludenti (il meno peggio è Devils & Dust, a mio parere). Working On A Dream è imbarazzante, non esistono altri termini per definirlo. Sigh.
anche io faccio parte di una di quelle quasi vecchie fan di caetano, anche io ho quasi perso il conto dei concerti ai quali ho potuto esserci, ed anche io sono cosi’ trasportata dalla sua voce e dalla sua charmosa personalità, che non ho giudizi imparziali da scrivere in merito al suo nuovo lavoro con banda ce’….dico solo che è comunque meraviglioso e ….basta!iciao
ciao gisella,
hai già detto tutto tu! e lo hai detto bene!
allora dico anch’io che è comunque meraviglioso e ….basta!i
ciao
Ciao, ho letto con attenzione i vostri commenti con curiosità essendo anch’io un estimatore – nonchè musicista – di Caetano.
Vorrei semplicemente aggiungere che, in effetti, la cosa più importante della sua genialità è la sperimentazione continua, la ricerca sulle sonorità (che spesso derivano dalle collaborazioni di cui si avvale) il fondere il gusto classicheggiante brasiliano a composizioni talvolta inusuali, ma con il senso costante della ‘comunicatività’ e del ‘sentimento’ in tutte le cose che fa.
Provate a sentire anche Maria Joao e ovviamente anche Pedro Aznar sul repertorio del Brasile. Un saluto.
mi trovi assolutamente d’accordo al punto che non ho nulla da aggiungere!
conosco Maria Joao e Pedro Aznar, ma colgo al volo l’occasione per andare a riascoltare artisti che da tempo (colpevolmente) trascuro!
grazie della visita,
a presto
WOW! L’ho visto ieri sera a Sesto Fiorentina, prima data europea.
Inaspettatamente piacevolmente rock.
Un pò un peccato il pubblico seduto: ha forse limitato la partecipazione.
Su di lui, nulla da dire: come un gran Barolo, invecchia benissimo!
Che voce…
Il trio chitarra-basso-batteria alle sue spalle sostiene benissimo il Nostro, carismatico come sempre.
Tra tutte, una meravigliosa cover di “Volver”.
Emozionante Caetano.
ciao Federica,
ti ringrazio per questa testimonianza che mi consolerà dal fatto di non poterlo vedere (almeno per quest’anno).
per Caetano ho davvero finito le parole e lo stupore e così mi sono gradite le parole di chi, come te, mi aiuta a non esagerare e a non dimenticarlo.
un saluto (moderatamente invidioso)
a presto
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visto ieri sera a Parma: un grande artista VIVO. doccia ghiacciata per chi si aspettava una scaletta di vecchi classici, i tre giovinastri della banda Cê hanno accompagnato Caetano nel tunnel elettrico e luminoso di Zii e zie.
qualche concessione traditional: la meravigliosa Trem das cores, Maria Betanhia e il samba finale (a chiusura dell’unico bis) di A luz de Tieta.
fantastica serata.
muito obrigado Caetà!
ti ringrazio per la testimonianza che, come al solito, mi conferma la salute psicofisica/artistica del grande Caetano.
dicevo altrove che quest’anno non riuscirò a vederlo come è avvenuto in quelli passati. mi conforto con i commenti che giungono sul blog e con l’attesa di un nuovo progetto, un film documentario che lo riguarda e ogni meraviglia che verrà.
aggiungo a proposito della doccia ghiacciata di cui parlavi. la statura di questo artista si misura in questo: potrebbe limitarsi ad eseguire un canzoniere immenso e unico e invece rilancia e si tuffa in progetti ulteriori, diversi e spiazzanti.
muito obrigado, sì. a lui.
e ad alex del commneto.
a presto