mi ritrovo a sfogliare sogni e desideri e li riscopro medesimi e uguali a loro stessi. come alcuni mesi addietro. poche idee ma in compenso fisse e insistenti. gennaio è il mese di due festival africani a cui è bello poter sognare un giorno di assistere.
sto parlando del Mali e in particolare di Essakane e di Segou.
Essakane è una città oasi che dista 65 km a nord di Timbuktu e dove si è da poco concluso il Festival Au Desért. la nona edizione si è svolta dall’8 al 10 gennaio fra le sabbie e le piste del deserto. edizione un poco disertata (sic!) per le avvisaglie lanciate dalle ambasciate americana ed inglese riguardanti probabili pericoli derivanti da possibili attentati di al Qaeda.
non è successo nulla per fortuna e hanno così potuto esibirsi artisti maliani provenienti dall’area Tuareg e alcuni ospiti stranieri. i nomi, letti e immaginati, sono suggestioni ad occhi aperti. Tinariwen, Salif Keita, Bassekou Kouyate, Habib Koitè e le voci femminili dei Tartit e la regina di Timbuktu: Haira Arby. e in più, per la prima volta al festival Vieux Farka Touré figlio di Ali Farka Touré ed erede della tradizione e della statura del padre.
sarà lui peraltro a fungere da trait d’union fra il festival appena concluso e quello che si apre questa sera presso le rive del Niger a Segou. anche il suo nome infatti andrà ad arricchire la prestigiosa lista degli artisti della quinta edizione del Festival sur le Niger. fra di essi Oumou Sangarè vera e propria meraviglia di grazia e talento. quattro o cinque anni addietro ero in procinto di raggiungere Firenze per un suo concerto, 39 gradi di febbre e i passi appenninici chiusi per neve ostacolarono un incontro solo rimandato.
e di certo Firenze sarebbe stata assia più prossima di Timbuktu.
ma io continuo ad annotare questi appuntamenti su questo blog, a ricevere le info dalla mailing list dei due festival (con un gusto fra il sadico e il masochista) e a valutare quale degli zero che compongono la cifra di 3000,00 (euro) mi manca per raggiungere quei luoghi. credo quella prima della virgola!!!
e allora riguardo Oumou Sangarè nel lontano 2003 sul palco del Festival Au Desert assieme al compianto Ali Farka e mi dico che in fondo sto soltanto rimandando…
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…Sì…Sì…Sì…Sì…Sì…borguez…Sì.
…lo sapevo…lo sentivo…lo annusavo…lo bramavo.
Incontrai la musica africana nel 1829…facevo parte allora di un'”orchestra di schiavi”.
Nel 1831 con un’orchestra africana suonavo strumenti occidentali…l’orchestra era composta per lo più da musicisti dell’Africa meridionale e occidentale,tra cui alcuni malesi…eravamo stabili a Cape Coast Castle.
Eravamo in un forte costruito dagli inglesi e dagli olandesi per tenere rinchiusi gli schiavi prima del loro “viaggio infernale verso ovest”.
La nostra banda di ottoni eseguiva mazurche,polche e marcette per allietare “quegli sporchi europei” di Cape Coast Castle.
Il nostro repertorio si allargò quando i West Indian Rifles introdussero la musica caraibica e una versione di successo di “Everybody Loves Saturday Night”.Successivamente introducemmo Old Calabar,The Lincolnshire Poacher,The Orange man,south Carolina’s,Sultry Clime e Hausa Farewell…tutto un miscuglio di richiami per corno da caccia basato su melodie tradizionali “hausa” della Nigeria settentrionale.Dopo,introducemmo infine,una forma sincopata di musica militare che divenne nota come “adaha”,all’ultimo suonavamo una mescolanza di marce e musica da ballo…ci facevano indossare delle divise che sembravamo dei soldatini di piombo usciti da un disco di Vinicio Capossela,ci facevano esibire prima delle partite di calcio o di altri loro avvenimenti sociali…Poi alla fine riuscii a fuggire…ora vivo a Roma…e ho quarantanni…ma i miei fratelli laggiù…non li ho mai dimenticati…
….Ah dimenticavo borguez….
loro non ci chiamavano….ma Noi ci chiamavamo gli
HIGHLIFE
da Essakane a Segou partendo da Alfonsine?
da Essakane a Segou passando per Alfonsine?
da Essakane a Segou arrivando ad Alfonsine?
Costantino!!! Costantino!!!
la storia è dalla tua parte!
e per questo non ti potrai arrendere!
ma sarà lei a farlo…
ad Alfonsine non arriva mai sabbia rossa dal deserto?
è l’unico motivo per cui di tanto in tanto si lavano le macchine ad Alfonsine!
Alice, non me ne vorrà, se
definisco Alfonsine il più desolante
dei deserti del mondo;
utilizzando il termine nel modo più
dispregiativo che possa immaginare in
questo istante?
…può sempre ritenersi fortunata
d’aver la macchina rossa
“Every record I’ve made – bad, good, or indifferent – is totally autobiographical. I can look back when I hear a record and recall exactly what was going on. That’s how I write. That’s the only way I can write ! Some people keep diaries, I make records.”
John Martyn
ho una buona teoria sul deserto alfonsinese
chissà che un giorno non la spalmi su un poco di pane, davanti a un vino rosso e te la presenti
è una teoria fatta di sabbia
e di gente che segue i venti
…sono un buon ascoltatore silenzioso
soprattutto se preso per la gola!
Vedo i medesimi tuoi zero e rimando ormai da troppo anche io. Ma ora ho inziato ad organizzarmi x i festival del gennaio 2010. C’è tempo dunque. E con così largo anticipo mi sono obbligata a riuscirci, sono incastrata adesso! E visto che dici che c’era aria di attentati, + passano gli anni e + sarà sempre peggio, si rischia che sparisca il festival o la possibilità di arrivarci x noi europei. Nn c’è senso di procrastinare, i soldi in 1 anno si trovano. Laggiù risiedono l’energia e l’eccellenza del pianeta. Noi che conosciamo questo siamo fortunati. Forza!
Laggiù risiedono l’energia e l’eccellenza del pianeta.
faccio mie le tue parole e concordo con te e sono lieto della tua decisione presa e della visita a questo blog. mi piacerebbe che tu potessi tenermi aggiornato sulla tua determinazione e sulla riuscita dei tuoi progetti. io mi sto impegnando, ma ancora blandamente e distrattamente. quelle cifre mi paiono ancora da capogiro.
grazie delle tue parole Angi e permettimi di consigliarti un sito amico (se non lo conoscessi già) che sarà fonte di informazioni e bellezza.
T.P. Africa
a presto