in epoca di classificazioni, hit parade e graduatorie sarebbe oppurtuno saper rispondere efficacemente a domande quali “il tuo film preferito in assoluto?” o snocciolare con scioltezza quali possano essere i dieci dischi definitivi da portare sull’isola deserta. beh, io non credo di essere capace di tante certezze, ma se mi venisse chiesto quale film ho visto più volte non esiterei a rispondere con solerzia.
Il Vedovo regia di Dino Risi, 1959. di ritorno dalla mia vacanza scopro che il grande regista è scomparso.
a lui debbo risate che mi accompagnano da più di trent’anni, a lui la grande perfezione di un noir grottesco all’alba ed in assoluto anticipo su quei ’60 del boom italiano. Alberto Sordi e Franca Valeri in due interpretazioni magistrali diretti ed orchestrati in maniera sublime dal regista milanese. suo il soggetto e sua la sceneggiatura e sua la direzione ad orologeria, esplosiva e senza esitazioni.
mi sono perso i “coccodrilli” televisivi e gli articoli di giornale ma sono certo che avranno ricordato Risi per Il Sorpasso (antesignano di tutti i road movie a venire) e di certo per quel I Mostri anticipatore inconsapevole di nefandezze italiane che hanno portato assai più disgrazie di quelle risate amare ed innocue. ma per me Risi resterà il regista di questo capolavoro.
lascio volentieri ad un sito di cultori tutte le informazioni riguardanti sinossi e curiosità. sito prezioso. e del resto credo che in pochi non abbiano visto il film. e se così fosse invidio quell’ora e mezza di puro divertimento di cui sono inconsapevoli. io continuerò a ridere per quel Sordi vulcanico e per quella Valeri cinica come non mai con quel suo cretinetti. e non vorrei dimenticare quella schiera di personaggi che fanno da perfetto contorno alla vicenda. l’indimenticabile Marchese Stucchi (Livio Lorenzon) e l’Ing. Fritzmayer (Enzo Petito), lo zio (Nando Bruno) e l’amante (Leonora Ruffo) e poi Carletto Fenoglio (Ruggero Marchi) e il caro Lambertoni (Mario Passante) quello del celeberrimo…Carissimo Lambertoni, ma cùsa fa chi a Mìlan cun stu cald?
Dino Risi resterà nella storia del cinema e del costume italiano, certo, e ci resterà per quell’assoluto amore per il cinema e per la passione per le storie che ha saputo raccontare, storie di un’Italia che fu e che qualcuno sapeva ancora osservare, guardare e filmare. ricordo a questo proposito un pensiero amaro ed eloquente del regista Cesare Zavattini… Da quando registi e sceneggiatori hanno smesso di prendere l’autobus, sono finite le idee!
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bentornato!
ieri sera sul grande schermo ho visto “Lo scopone scientifico” di Comencini
“te lo meriti, Alberto Sordi!” (Op. Cit. imprescindibile)
i “cultori” commossi ringraziano – e prima di sfrecciare via come una lepre ricordano che le pagine di Geocities sono state recuperate da ben altri cultori e il sitolino si trova ora qui http://www.oocities.org/ilvedovo1959 – grazie ancora, saluti