se non ora, quando?
l’atmosfera kitsch e fasulla di questi giorni ha pur sempre una tradizione musicale di riferimento alla quale, volenti o nolenti, difficilmente si sfugge. tralasciando l’ambito religioso e sacrale (sempre di musica parlo) che sconfina nel secolare, direi che la pop music è piena zeppa di temi natalizi che infestano periodicamente (una volta all’anno) i padiglioni auricolari di noi poveri peccatori (e consumatori).
e dunque, fermo restando che il natale è il 24, debbo però cedere a questa melensa sensazione di ottusa beatitudine a causa di un piccolo disco gracile e delicato che giunge dal Sol Levante e, più precisamente da quella Fukushima ferita e malsana. è lì che nacque nel 1982 Paniyolo del quale parlai allorché mi avvertì che la primavera scorsa era giunta: questa volta il chitarrista giapponese ha preso in mano la sua classica con le corde di nylon per annunziare che il Natale è inevitabilmente imminente, e per farlo si è messo a ripercorrere a modo suo 10 fra i più che classici temi di queste festività.
Paniyolo Christmas Album esce per la nipponica Schole: chitarra classica basilare, qua e la un’acustica per un tenue accompagnamento armonico, un pianoforte saltuario pieno d’ovatta e un vibrafono suonato con due cotton fioc. nessuna rivoluzione, nessun stravolgimento e neppure nulla d’inaudito. uno spirito in bilico fra il didatticamente scolastico, un tocco da bossanovista e qualche tentazione jazz manouche, ma nulla che prenda davvero il sopravvento sopra le più consuete melodie facilmente riconoscibili e di gradevole digeribilità.
propongo di lasciarlo scorrere in loop sotto la carta da regalo che si straccia, come sottofondo fra i brindisi e le posate che sbatacchiano sui piatti o come ninna nanna post prandiale per adulti aggrediti dalla sonnolenza da imbottimento. è perfetta, ne converrete. del resto a queste musiche non viene richiesto un afflato artistico ma semplicemente un ruolo funzionale: inebetire, edulcorare e indurre beatitudine.
ascoltarlo a luglio mi sembrerebbe inopportuno e quindi ribadisco il mio se non ora, quando? una miniatura fragile ed apparentemente inutile, come solo sanno fare i giapponesi: facciamo che sia un mio piccolo regalo (fragile ed apparentemente inutile) da mettere sotto l’albero.
buone cose, a presto
Paniyolo Christams Album
Se non ora quando?
Auguri, caro Borguez!!!
La verità è che tu i regali li distribuisci tutto l’anno. I tuoi pacchetti si chiamano zip, non hanno il fiocco ma all’interno rivelano autentici tesori.
Alla prossima.
abbracci natalizi a te
a presto
Grazie borg, e….buon ventiquattro!!!
lo sappiamo che sempre sarà il 24.
chi vuol sapere non dica che non lo avevamo avvertito.
abbracci a Costantino
Auguri e grazie, per tutta la meraviglia che metti a disposizione del mondo.
Abrazo.