Alèmu Aga The Harp of King David

in una futile e possibile classificazione delle genti di questo mondo si potrebbe giungere a dire che da una parte stiano coloro che, fortunati e in procinto di letizia, non conoscono la collana discografica Ethiopiques, e dall’altra, adepti e beati, coloro che si deliziano al suono di cotanta meraviglia. giocosa provocazione questa, utile solo a determinare la mia posizione assai più vicina ai secondi, ma incompleta e parziale per mancanza di tutti i necessari 23 (tanti i volumi della raccolta) comandamenti!
ed è proprio l’undicesimo che mi mancava! 11: numero primo e palindromo, numero in fuga verso l’alto e gemello per partenogesi. 11 come il numero del volume che Francis Falceto (e la sua Buda Musique) hanno voluto dedicare completamente ad uno strumento più vecchio del mondo e al suo interprete più autorevole!

ethiopiquesvolume11_101béthiopiques 11 Alèmu Aga The Harp of King David è giunto come un’epifania nella mia vita; a tarda notte e per mano di un amico che conosce i miei chakra musicali. protagonista di questo disco è il suono e la rivelazione dello strumento che prende il nome di bèguèna (o begena) e la maestrìa con cui Alèmu Aga ne tocca le corde e si accompagna con il canto.
strumento antichissimo la cui storia si perde nel tempo e nella leggenda: più propriamente un liuto conosciuto con il nome di arpa del Re David, dal nome di quel David (quello contro Golia) che la pizzicava per curare l’insonnia del suo mentore Saul. di certo è riconosciuto come lo strumento più vecchio d’Etiopia: legno per il telaio, budello per le corde e pelo di bestia per foderarlo! gli stessi materiali che ci si poteva procurare 3000 anni addietro, tanti infatti ne conta l’anzianità di questo patriarca musicale nella terra patriarcale della civiltà, quel corno d’Africa che fu culla e principio.

ethiopiques004la rivelazione, ancor più che dal blasone, giunge dall’ascolto. un suono primordiale, scarnificato ed essenziale in bilico fra limitata melodia e abbozzi armonici. cinque sole le corde pizzicate con la mano sinistra, cinque corde senza intonazione che producono un suono basso e ventrale accompagnato dal buzz (leggera distorsione, vibrazione) tipico dello strumento. memoria ancestrale di una perpetuazione vibrata nel tempo: un tempo che di fronte a questa immutabilità appare fermo e medesimo, dopo 3000 anni.
ad accompagnare questo suono la voce del maestro Alèmu Aga. voce intima e introflessa, al ritmo di respiro, idonea a salmodiare delle preghiere o delle meditazioni sulla futilità della vita o sull’ineluttabilità della morte. la lingua amarica ha le rotondità e le asperità del mondo, dolcezza e rudezza assieme. lingua calda per narrare e pregare, cantare e meditare.

ethiopiques005Alèqa Tèssèmma Wèldè-Emmanuel, maestro di Alèmu Aga, morì il 23 ottobre 1992 alla veneranda età di 109 anni. non so quale fosse il segreto della sua longevità, ma di certo quest’ultima lo ha apparentato in qualche modo allo strumento di cui si fece portatore di sapienza. mi auguro produca gli stessi effetti anche sugli auditori.
di certo il suono di questo disco è ipnotico e taumaturgico, una farmacopea spirituale d’antica sapienza, una litania che ciascuno apparecchierà con il proprio credo o con i propri pensieri. oppure, facendo nostro l’intento primario di Davide, che di giganti e sonni elefanti si occupava, potremmo lasciarci condurre nel sonno e nel suo mondo da questo balsamo che assomiglia ad una vera ninna nanna per adulti! mi sono sbilanciato oltremodo in facilonerie o scempiaggini da occidentale incapace di abbracciare a pieno il mistero di un suono lontano nel tempo e nello spazio. me ne scuso di certo! me ne scuso ma consiglio l’ascolto di questa epifania, ciascuno poi saprà farne l’uso più consono alle proprie attitudini.

éthiopiques 11 Alèmu Aga The Harp of King David

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0 risposte a Alèmu Aga The Harp of King David

  1. SigurRos82 scrive:

    Argh, sei un fortunato possessore di tutta la collana! Io, grazie al tuo prezioso aiuto, sono ‘solo’ a meno 18 😀

    Sono iper-curiosa di sentire il suono di questa begena…;)

  2. borguez scrive:

    a volte penso che ci potremmo ritenere fortunati del fatto che qualcuno (Francis Falceto… per non fare nomi!) ci metta a disposizione questa arcadia musicale alla quale, probabilmente, avremmo faticato a giungere. e non solo. che lo faccia con tanta sistematicità e didattica. una serie di volumi, impilabili, numerabili, collezionabili come le figurine. una serie imperdibile di stadi di conoscenza facilmente percorribili.
    non sai quanto vorrei lo stesso per altri luoghi del globo terracqueo!
    ma per oggi mi accontento e ti invito ad affrontare serenamente i gradini di questa lieta scalinata verso Addis Abbeba!
    a presto….

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